Walter Scott è stato uno dei più importanti romanzieri del periodo romantico. Nato a Edimburgo nel 1771, il suo nome è legato alla Scozia e al romanzo storico, di cui è uno dei più importanti antesignani. Ivanhoe è il suo romanzo più importante.
Gli esori di Walter Scott
Oggi conosciamo l’autore scozzese soprattutto per il suo ruolo nello sviluppo del romanzo storico. Tuttavia, i suoi esordi sono legati alla poesia, ispirata dall’interesse dello scrittore per le leggende e i racconti popolari della Scozia. Le sue prime pubblicazioni consistono infatti in raccolte di ballate dell’antica tradizione scozzese.
L’estro poetico di Walter Scott non riesce però a competere con quello dei suoi colleghi romantici, e in particolar modo con quello di Lord Byron, che proprio negli stessi anni pubblica Childe Harold’s Pilgrimage, riscuotendo un notevole successo. È dunque questo fallimento che lo porterà alla decisione di rivolgersi alla narrativa, divenendo così una delle voci più importanti e autorevoli del genere del romanzo storico. Autori quali Alessandro Manzoni e Lev Tolsoj saranno infatti profondamente influenzati dall’opera dello scrittore scozzese.
L’universo del romanzo scottiano
Walter Scott ha portato nei suoi testi le tematiche più scottanti della storia, come le rivoluzioni e i cambiamenti sociali. I suoi personaggi, veri o inventati, provengono inoltre da tutti gli strati sociali. Negli avvenimenti del passato delle sue narrazioni ricrea le condizioni politiche e sociali del suo tempo, potendo così sviluppare delle riflessioni sulla situazione storica attuale.
I personaggi
I suoi romanzi presentano valorosi guerrieri scozzesi sostenitori degli Stuart, la casa reale della Scozia, che combattono contro le truppe del sovrano inglese. Pieni di coraggio e di nobiltà d’animo, i guerrieri di Walter Scott combattono nonostante siano consapevoli di essere destinati alla sconfitta. È anche questo il motivo che permette al lettore di apprezzarli senza mettere in discussione la sua posizione di suddito della Gran Bretagna.
Nei romanzi di Scott c’è una forte tensione tra realismo e romanticismo. Da un lato i fatti reali della storia, dall’altro i topoi del Romanticismo che si manifestano soprattutto nelle nobili gesta degli eroi, nelle fanciulle, nei ribelli che combattano per una causa in cui credono fermamente. Ma come ci ricorda Lukàcs nella sua analisi del romanzo storico, i personaggi di Scott corrispondono al tipico gentleman inglese: «un “eroe” che è un uomo di indubbia fermezza e dignità morale, ma non romanticamente eroico»[1].
E accanto agli eroi troviamo i personaggi più semplici e comuni, che risultano i più veri e convincenti.
Ivanhoe: il capolavoro di Scott
Il capolavoro di Walter Scott è certamente Ivanhoe, un romanzo che ha anche fortemente influenzato l’immaginario collettivo britannico e non.
Analisi del romanzo
Il tema principale del romanzo è quello della nascita della nazione inglese attraverso il superamento della contrapposizione tra Sassoni e Normanni. L’unificazione è favorita da alcuni personaggi: il re normanno Riccardo I e l’eroe sassone Ivanhoe. Il padre di Ivanhoe e il fratello del sovrano fungono invece da antagonisti che vogliono contrastare il conciliarsi dei due popoli.
L’intreccio della vicenda è molto più pregnante rispetto ai personaggi, che emergono dunque più come tipi umani. La psicologia e il carattere dei personaggi lasciano spazio ai colpi di scena e all’immaginario tipicamente medievale.
Il romanzo di Walter Scott ha esercitato una forte influenza sugli scrittori successivi. Lo stesso Alessandro Manzoni fu fulminato dalla lettura di Ivanhoe, che gli fornirà un aiuto fondamentale nella stesura dei suoi Promessi sposi.
Salvatore Cammisa
Fonti e citazioni
Paolo Bertinetti, Il romanzo inglese, Bari, Laterza, 2017
Ronald Carter and John McRae, The Penguin Guide to Literature in English, London, Penguin, 2016
[1] Paolo Bertinetti, Il romanzo inglese, Bari, Laterza, 2017, p. 40