Thomas Gray: Elegia scritta in un cimitero campestre

Thomas Gray è stato uno dei più importanti poeti della prima metà del XVIII secolo. La sua poesia rappresenta un ritorno all’esaltazione dei valori semplici, così come a uno stile e a un linguaggio meno complessi e più naturali.

Con la sua Elegy Written on a Country Churchyard è divenuto una figura simbolo del passaggio dallo stile neoclassico a quello romantico. Scritta per l’amico Richard West, riprende alcune caratteristiche dell’elegia poetica.

Elegy Written on a Country Churchyard

Thomas GrayIl distico elegiaco nacque nell’antica Grecia e diventò ben preso il genere poetico del lutto e del dolore in quanto il metro ha il tono del lamento. L’elegia era infatti solitamente scritta per piangere la morte di una persona cara: esprimeva il dolore personale misto però a riflessioni più universali.

Anche l’elegia di Thomas Gray presenta i toni del lamento e del dolore. Ma a differenza delle elegie degli altri poeti e nonostante sia stata scritta per commemorare un amico, quello che canta Thomas Gray è un lutto oggettivo e universale. La prospettiva a cui guarda il poeta è infatti più generale: il poeta riflette sulla morte e sui dolori della vita e indaga i misteri della vita umana con un tono malinconico.

THE Curfew tolls the knell of parting day,

The lowing herd wind slowly o’er the lea,

The plowman homeward plods his weary way,

And leaves the world to darkness and to me.

Now fades the glimmering landscape on the sight,

And all the air a solemn stillness holds,

Save where the beetle wheels his droning flight,

And drowsy tinklings lull the distant folds. [1]

La gente di campagna

Il vero fulcro tematico dell’elegia è l’esaltazione delle persone semplici e comuni che sono seppellite nel cimitero. Scorgendo un cimitero di campagna al tramonto, il poeta è spinto a meditare sulla natura mortale dell’uomo, e pensa che non ci sia differenza tra la vita della gente comune e la vita delle persone nobili o famose.

Immagina un destino diverso per alcuni degli uomini seppelliti nel cimitero. Ipotizza infatti che tra i morti ci sarebbe potuto essere qualcuno con un talento naturale tale da diventare un poeta o un politico, e che il suo destino è stato determinato solo dalle condizioni sociali ed economiche in cui è nato e cresciuto.

Full many a gem of purest ray serene

The dark unfathom’d caves of ocean bear:

Full many a flower is born to blush unseen,

And waste its sweetness on the desert air. [2]

La morte secondo Thomas Gray

Secondo il poeta, la morte, alla quale nessuno può sottrarsi, è l’elemento che accomuna tutti gli uomini. Proprio come nella ‘A Livella di Totò, il poeta sostiene l’inutilità di titoli e ricchezze di fronte alla morte che rende tutti uguali: non conta se si è ricco o povero, poeta o contadino, nobile o uomo comune.

Quello di Thomas Gray è un vero e proprio monito alla morte: memento mori è l’espressione che potrebbe più facilmente riassumere il senso della lunga elegia.

Commistione di elementi classici e moderni

Mosaico di motivi classici e moderni insieme, l’Elegy ha caratteristiche sia della poesia neoclassica che della poesia romantica. Da un lato notiamo il verso bilanciato e i sentimenti razionali della prima, dall’altro notiamo la tendenza all’emozionalità e all’individualismo della seconda. Ma l’idealizzazione dell’uomo comune, di campagna, rappresenta l’elemento più importante, riflettendo appunto il passaggio da una sensibilità neoclassica a una romantica.

Sentimentalismo

Con Thomas Gray siamo di fronte a un esempio di sentimentalismo, una tendenza sorta nella letteratura inglese che riflette la scontentezza degli illuministi per la realtà dell’epoca. I sentimentalisti percepirono le contraddizioni insite nello sviluppo del capitalismo e scontenti della ragione che aveva alimentato il movimento illuministico, si rivolsero al sentimento guardando alle persone di campagna come la sua espressione più autentica e genuina.

Salvatore Cammisa

Fonti e traduzione:

Ronald Carter and John McRae, The Penguin Guide to Literature in English, London, 2016

[1] La campana della sera suona il rintocco dell’ultimo giorno,
la mandria muggisce lentamente sul prato,
il contadino verso casa si trascina stanco,
e lascia il mondo al buio e a me.
Svanisce ora il paesaggio fioco alla vista,
e una calma solenne impregna tutta l’aria, eccetto dove ronzano gli scarafaggi,
e sonnolenti tintinnii acquietano gli ovili in lontananza.

[2] Molte gemme del più limpido raggio,
contengono le oscure misteriose caverne dell’oceano;
molti fiori nascono per arrossire inosservati,
e sperdono dolcezza per l’aria deserta.