Ayatollah Khomeini e l’intervista di Oriana Fallaci

Ruhollah Khomeini, noto come Ayatollah Khomeini ha governato l’Iran dal 1979, anno della rivoluzione. Lui è l’autore del ”Libricino verde”, dove spiega i sue ideali religiosi e radicali, andando anche contro l’Occidente. L’intervista della giornalista italiana Oriana Fallaci è ricordata ancora oggi, perché prova, con le sue domande, ad arrivare a temi delicati e pericolosi. 

ruhollah khomeini

Chi era l’ Ayatollah Khomeini? 

Khomeini è considerato il grande ayatollah, ovvero un capo spirituale e politico in Iran dal 1979 al 1989. Egli instaurò un potere di tipo ‘’teocratico’’, con l’Islam e il Corano alla base. Decise di punire con la pena di morte, le donne adultere, per i bestemmiatori e, inoltre, abbassò l’età minima per il matrimonio a 9 anni.

Il suo odio, di cui parleremo successivamente, lo si vede in due figure: lo scià Mohammad Reza Pahlavi e gli Stati Uniti d’America. Lo scià rimase al potere fino alla rivoluzione del 1979, anno in cui sarà costretto a fuggire dall’Iran e nascosto dagli Stati Uniti, visti, da Khomeini, come ‘’Il grande satana del mondo’’.  

L’intervista di Oriana all’ Ayatollah Khomeini 

L’intervista di Oriana Fallaci all’ Ayatollah Khomeini oriana fallacimostrò al mondo intero il coraggio di questa donna, obbligata ad indossare il chador durante le domande. L’intervista a Khomeini uscì su ‘’Il Corriere della Sera’’, il 26 settembre 1979.  

La descrizione dell’ Ayatollah Khomeini 

Oriana Fallaci descrive Ruhollah Khomeini come un ‘’vecchio molto vecchio’’, un mix tra superbia e solennità. Ha una barba ‘’michelangiolesca’’, lo descrive come il più bell’anziano che lei abbia mai visto.

La giornalista non lo vede come tutti i dittatori: è un uomo che emana tristezza, con i suoi occhi abbassati verso il tappetino; lei prova quasi tenerezza, un’attrazione verso di lui, un uomo dall’aspetto quasi dignitoso. Oriana poi si rende conto che lui ha portato l’Iran alla deriva, causando molti morti e che lui è l’autore del Piccolo Libro Verde, così ritorna coi piedi sulla terra.  

La paura di Bani Sadr 

Bani Sadr, l’interprete dell’intera intervista, comincia a cambiare le parole nell’intervista, per non correre rischi con il dittatore. Oriana faceva domande troppo pungenti, che avrebbero fatto arrabbiare chiunque; l’interprete decide, quindi, di travisare, di rendere le domande di Oriana molto più innocue. Oriana, una giornalista astuta e sveglia, si accorge che c’è qualcosa che non va, specialmente dallo sguardo abbassato e tranquillo di Khomeini.

Così, dopo aver avvisato, più di una volta, Bani Sadr di non fare scherzi, decide di provare a tradurre, lei per se stessa, una frase in due diverse lingue, dopo aver zittito l’interprete: «No, Imam, no! Il signor Bani Sadr non mi traduce. Il ne me traduit pas. He does not translate me. Understand, comprì? Ho detto che oggi è lei il dittatore, il tiranno, lo scià. Aujourd’hui c’est vous le dictateur, le tyran, le nouvel shah. Vous. Comprì? Today it is you the dictator, the tyrant, the new shah. Understand?»  

L’inizio della vera intervista 

Khomeini era un uomo molto anziano, con ideali radicali e difficili da modificare. Oriana racconta che era anche difficile ricevere una reazione da parte sua, non riusciva a scomporlo, né a farlo arrabbiare, perché era fermamente convinto di ciò che diceva. Oriana, però, racconta che dopo la sua accusa di essere un tiranno, lui spalanca per un secondo gli occhi.

Khomeini afferma di sentirsi un po’ amareggiato per il titolo riservatogli, ma poi dice ad Oriana che questo è il prezzo da pagare quando si va contro gli interessi delle superpotenze. Oriana fa, inoltre, riferimento alla folla che grida, simile a quella che urlava per Mussolini, piena di paura. Khomeini afferma che è amore, che le persone gridano il suo nome, perché è acclamato ed amato dalla folla e dal popolo.  

L’importanza dell’Islam nella politica dell’ Ayatollah Khomeini 

L’Islam viene considerato il motivo, ciò che muove tutto: le lotte, le guerre, le torture fatte da Khomeini verso il nemico. Le sue parole sono le seguenti: «Per l’Islam. Il popolo s’è battuto per l’Islam. E l’Islam significa tutto, anche ciò che nel suo mondo viene chiamato libertà e democrazia. Sì, l’Islam contiene tutto, l’Islam ingloba tutto, l’Islam è tutto». La Fallaci fa quindi riferimento al cambiamento, durante un referendum, da ‘’Repubblica Democratica Islamica’’ a ‘’Repubblica Islamica’’. Khomeini afferma che la parola ‘’Islam’’ è già perfetta, che non ha bisogno di ulteriori aggettivi al suo fianco.  

Il riferimento di Oriana all’adulterio e all’omosessualità 

Oriana non molla la presa, vuole fargli perdere le staffe, ma inizialmente non ci riesce; nemmeno quando gli formula una domanda con tono accusatorio sulla pena di morte per adulterio ed omosessualità. Khomeini risponde, dicendo che la cosiddetta erba cattiva deve essere eliminata, per non corrompere la società giovanile iraniana. Inoltre, afferma: «Nell’Islam noi vogliamo condurre una politica che purifichi».

Oriana, inoltre, chiede a Khomeini se ha mai pianto e se sa perdonare; lui afferma che è un essere umano, che piange, ride, soffre e che ha perdonato diversi nemici che, però, la devono comunque pagare. In quel momento, dice Oriana, Khomeini sembrava scocciato, era stanco e voleva congedarla. Lei, però, aveva riservato l’ultima domanda, quella più sconveniente, e decide di formularla in quel momento.  

L’obbligo dello chador 

Oriana formula una domanda tanto pungente quanto leggermente ironica; una delle doti di Oriana era quella di parlare senza troppi giri di parole, senza peli sulla lingua. La sua domanda, diventata iconica, è questa: «Su questo chador, per esempio, che lei impone alle donne e che mi hanno messo addosso per venire a Qom. Perché le costringe a nascondersi sotto un indumento così scomodo e assurdo, sotto un lenzuolo con cui non si può muoversi, neanche soffiarsi il naso? Ho saputo che anche per fare il bagno quelle poverette devono portare il chador. Ma come si fa a nuotare con il chador. chador

Da quel momento, racconta Oriana, lo sguardo di Khomeini si alza e, con uno sguardo cattivo, la guarda negli occhi e risponde ad Oriana: «Tutto questo non la riguarda. I nostri costumi non riguardano voi occidentali. Se la veste islamica non le piace, non è obbligata a portarla. Il chador è per le donne giovani e perbene». Dopo questa risposta, Khomeini comincia a ridere e, insieme a lui, anche Bani Sadr (l’interprete) e altri uomini. 

Oriana Fallaci e il gesto di togliersi il velo

Oriana ascolta quelle risate riferite a lei, con grande rabbia; lei è un’occidentale, un’italiana che si è abbassata a tutti quegli obblighi, che indossa un velo che non la rappresenta, che non ha potuto mettere nemmeno un filo di rossetto o andare dal parrucchiere, per un uomo e i suoi strambi ideali.

Oriana, con grande coraggio, farà un gesto che rimarrà nella storia: decide di togliersi il velo e, con questo, dire anche due parole a Khomeini: «Grazie, signor Khomeini. Lei è molto educato, un vero gentiluomo. La accontento sui due piedi. Me lo tolgo immediatamente questo stupido cencio da medioevo». L’ira di Khomeini si presenta: l’uomo abbassa nuovamente lo sguardo, si alza velocemente e sparisce dalla stanza.  

Anna Lisa Accurso 

Fonti:
1. Ruhollah Khomeyni – Wikipedia
2. L’urlo di Khomeini: «L’Islam è tutto, la democrazia no» – Corriere.it  

Fonti media File:June 3, 1963 speech by Ruhollah Khomeini- Feyziyeh School, Qom (8).jpg – Wikimedia Commons , File:Vanavond heeft de wereldberoemde journaliste Oriana Fallaci in Atheneum Boekhand, Bestanddeelnr 931-2007.jpg – Wikimedia Commons , Irans samtidshistorie – Store norske leksikon (snl.no)