L’unificazione della Germania: dal Romanticismo al Reich

L’unificazione della Germania è un processo storico avvenuto nel XIX secolo, ma le sue premesse culturali si possono ritrovare già nel tardo Settecento.  Sull’onda del Romanticismo e dei nazionalismi che hanno attraversato l’Europa nell’Ottocento anche la Germania, divisa in numerosi Stati, porta a termine il suo percorso di formazione nazionale, guidato dall’ “alto” sotto l’egemonia prussiana.

Qual era la situazione tedesca prima dell’unità della Germania?

Sin dai tempi medievali l’area tedesca faceva parte del Sacro Romano Impero, una confederazione di territori e non un vero e proprio stato nazionale, come lo erano invece la Francia o l’Inghilterra. Durante il periodo napoleonico però si consolidò l’identità collettiva tedesca, minacciata dal nemico bonapartista.

L’individuazione di un nemico esterno che minacciava di invadere il territorio, fece sì che si legassero a quel territorio e ai suoi abitanti caratteristiche specifiche che li distinguevano dal resto d’Europa e che bisognava difendere.  In questo modo iniziò a prendere forma e a propagarsi l’idea di una nazione tedesca e la voglia di concretizzarla con l’unificazione della Germania.

Dopo la sconfitta napoleonica, nel Congresso di Vienna fu deciso di creare una confederazione germanica, nella quale la Prussia e l’Austria erano gli Stati con più peso. Questa situazione alimentava la rivalità tra la due potenze: la Prussia, infatti, si faceva portavoce dello spirito nazionalista tedesco, mentre l’Austria premeva per mantenere le cose così com’erano.

Cos’è lo Zollverein?

Lo Zollverein è un’area di libero scambio all’interno degli Stati della Confederazione germanica. Tra il 1828 e il 1867 quest’unione doganale si estese a quasi tutta la Confederazione permettendo uno sviluppo economico diffuso. Ciò innescò un importante circolo virtuoso che portò benefici economici in tutta l’area.

Lo Stato decise di investire in infrastrutture ferroviarie, il che favorì i commerci e quindi un capitalismo forte. In particolare si sviluppò l’industria siderurgica, estrazione e lavorazione di ferro grigio, ma anche l’estrazione del carbon fossile. Un altro fenomeno collegato all’industrializzazione fu la nascita delle grandi banche miste. Attorno alla metà del XIX secolo in Germania il sistema capitalistico era così forte da permettere lo sviluppo di una classe borghese.

Romanticismo e nazionalismo in Germania

Il Romanticismo è un complesso movimento culturale che si afferma in Europa all’inizio dell’Ottocento.  Riguarda vari settori della vita intellettuale e culturale. Ha molte sfaccettature, ma tutte le sue accezioni sono accomunate dall’affermazione degli ideali di libertà e dell’autodeterminazione dei popoli.

In Germania già dalla seconda metà del Settecento si può parlare di Preromanticismo, con il movimento dello Sturm und Drang (“tempesta ed impeto” in tedesco) e con il circolo di Jena, considerato il primo nucleo del romanticismo tedesco.

Il romanticismo esaltava le idee di popolo e di nazione. Questi concetti vanno però intesi ancora in senso tradizionale. Cioè per i romantici è l’unità di razza, di lingua, di religione, di costumi che determina una nazione. Questo popolo ha una propria “anima”, o “spirito”. Proprio tramite lo “spirito del popolo” si compie tutto il percorso che porta quegli individui, legati tra loro, a diventare una nazione.

Quanto detto riassume a grandi linee i concetti e il clima culturale ottocentesco. Ma essendo generalizzazioni non colgono appieno tutte le sfumature che ogni pensatore aveva o le varianti che uno stesso concetto può assumere in ambito diverso.

Qual era il concetto di nazione in Germania?

L’idea di nazione in Germania ha delle peculiarità che la distinguono dagli altri ambienti europei. Ad esempio, l’idea di nazione francese si basa molto sulla volontà degli individui di far parte della stessa collettività, è un’idea democratica e molto politica.

L’idea di nazione in Germania è stata studiata dallo storico Federico Chabod, il quale sottolinea proprio l’aspetto spirituale della nazione secondo la visione tedesca: è un’entità culturale prima che politica.

Un filone del romanticismo tedesco, deluso dalla Rivoluzione francese, prese a modello il Medioevo germanico, esaltando il modello organicista e gerarchico. In questa chiave venivano lette anche le contemporanee divisioni sociali: cioè come ogni nazione aveva un proprio “spirito” e una propria vocazione, così anche le classi sociali avevano caratteristiche proprie che si riscontravano nei singoli individui che vi appartenevano. Questa corrente, antirivoluzionaria, alimentò il culto dell’autorità supportando la Restaurazione.

I moti del ’48 e il primo tentativo di unificazione della Germania

Partendo da questi ideali romantici e liberali in tutta Europa nel ’48 scoppiano moti rivoluzionari contro l’ordine stabilito a Vienna. Anche Berlino insorse chiedendo un’Assemblea costituente e l’elezione universale maschile. In un primo momento il re, Federico Guglielmo IV, acconsentì alle richieste e sembrò aprirsi alle istanze liberali. Ma nel dicembre dello stesso anno, una volta passata la fiammata rivoluzionaria, anno riprese il controllo e sciolse l’Assemblea, che aveva sede in Francoforte, e ridusse il numero degli elettori.

unificazione della germania

Cos’erano la “grande Germania” e la “piccola Germania”?

Durante il 1848 si era riunita l’Assemblea costituente a Francoforte, che sarà poi sciolta dal re. Pur non ottenendo un risultato concreto, questa assemblea pantedesca, ebbe il merito di portare alla luce un aspetto importante del dibattito sull’unificazione della Germania.

Come si è già detto il ruolo dell’Austria all’interno della confederazione tedesca era problematico. Si confrontarono due posizioni: c’era chi riteneva che l’Austria appartenesse “naturalmente” al popolo tedesco, per un’unità di lingua e di costume, e quindi voleva una “grande Germaniaguidata dallo stato asburgico, e chi la escludeva dal progetto di unificazione e proponeva un “piccola “Germaniaa guida prussiana.

Il fallimento del primo progetto di unificazione della Germania

Nel 1849 i piccoli tedeschi riuscirono ad avere la meglio nel dibattito ed offrirono la corona a Federico Guglielmo IV, già re di Prussia. Costui però non volle scambiare un titolo ereditato per diritto divino con uno offertogli dal popolo e rifiutò. Il progetto di unificazione della Germania era rimandato.

I primi anni di Guglielmo I

A Federico Guglielmo IV successe il fratello Guglielmo I come sovrano di Prussia. I primi anni del suo regno sono caratterizzati da un’apertura maggiore ai liberali. Il gruppo dominante del parlamento, il Partito del progresso, fondato nel 1861, era il partito liberale, così come liberale era il governo.

Anche il mondo cattolico iniziava ad entrare nella vita politica, creando nel 1859 il gruppo Zentrum (“centro” in italiano), che si ripresenterà a livello nazionale nel 1871.

A fare da contraltare a questa apertura politica fu il rafforzamento dell’esercito.

Chi era Otto von Bismarck?

unificazione della Germania

Otto von Bismark fu primo ministro prussiano dal 1862. Egli era di note posizioni conservatrici ed antiliberali. È famoso per aver governato in modo profondamente autoritario, indebolendo il ruolo del parlamento.

L’ obbiettivo di Bismarck era l’unificazione della Germania sotto la guida prussiana e si impegnò in tal senso. Anzitutto investì nell’esercito, modernizzandolo e potenziandolo.

Progetto di Bismarck per l’unificazione della Germania

Le forze armate prussiane di quegli anni erano prese a modello dalle altre nazioni per la loro potenza ed efficienza. Per fare ciò però aveva dovuto spendere molto e, sapendo che il parlamento non avrebbe approvato questa gestione dei fondi, non gli sottopose il bilancio. Si parla infatti di “dittatura finanziaria”, che durò fino al 1866.

Con questa riforma dell’esercito Bismarck si era guadagnato l’appoggio dei liberali, i quali non si accontentavano più di un’unione economica ma premevano per un’unificazione delle Germania anche in senso politico.

Perché scoppiò la guerra contro l’Austria?

La guerra con l’Austria era oramai inevitabile. Uno scontro con lo Stato asburgico accontentava sia i liberali nazionalisti che premevano per l’unificazione della Germania dal punto di vista politico, sia i ceti alti della società, sostenitori di una politica di potenza, perché avrebbe permesso alla Germania di dimostrare la superiorità tecnica e militare.

La questione dei territori danesi

L’occasione per dichiarare guerra all’Austria fu la questione dei ducati danesi. La Schleswig, il Lauenburg e l’Holstein erano tre ducati strategici per il Mare del Nord . Nel 1815 erano stati assegnati al re di Danimarca, però come beni personali e non di Stato. Quando la Danimarca cercò di annettere definitivamente lo Schleswig-Holstein, Austria e Prussia si coalizzarono e si mossero contro di essa. Alla fine dello scontro con la Danimarca i due territori furono spartiti tra la Prussia e l’Austria.

La guerra con l’Austria: un passo in avanti per l’unificazione della Germania

Nel giugno 1866 Bismarck dichiarò guerra all’Austria. La Prussia aveva invaso lo Holstein, territorio austriaco. Prima di dichiarare guerra Bismarck aveva preso accordi con l’Italia, che si era schierata al suo fianco. Gli italiani combattevano contro l’Austria per ottenere il Veneto, ancora in mano sua. Infatti questa è ricordata come la terza guerra d’indipendenza italiana.

Nonostante le disfatte italiane (Custoza e Lissa), l’Austria fu sconfitta dai tedeschi a Sadowa. Dalla vittoria con l’Austria l’Italia guadagnò il Veneto come sperava e la Prussia i ducati danesi contesi e altri territori. Fu creata la nuova Confederazione della Germania del Nord, sempre a centralità prussiana e rispettando l’ordine sociale aristocratico-militare. Gli Stati meridionali si unirono in un’altra confederazione, formalmente indipendente ma di fatto anch’essa subordinata alla Prussia.

Qual era il nuovo sistema istituzionale?

Il nuovo sistema istituzionale prevedeva un organismo esecutivo e da un consiglio federale (Bundesrat). L’esecutivo era composto dal re, dal cancelliere e dai suoi collaboratori. Il consiglio federale era eletto da tutti i cittadini maschi maggiori di venticinque anni a scrutinio segreto.

Cos’è il telegramma di Ems?

Una volta sconfitta l’Austria, la Prussia acquisì un ruolo sempre più importante nello scacchiere europeo. Ciò impensierì la Francia, che vedeva minacciato il proprio potere di influenza in Europa.

Nel 1870 si ebbe una crisi di successione al trono di Spagna e la corona fu offerta a Leopoldo di Hohenzollern, cugino del re di Prussia. Napoleone III, imperatore dei francesi, si preoccupava di essere accerchiato da sovrani tedeschi e fece pressione affinché Leopoldo rifiutasse.

Quando quest’ultimo effettivamente rifiutò l’incarico, Napoleone III chiese una rinuncia formale di qualsiasi Hohenzollern al trono di Spagna, anche per le proposte future. Questa notizia fu comunicata da Guglielmo I a Bismarck tramite un telegramma, inviato da Ems, stazione termale dove il re si trovava. Bismarck pubblicò il telegramma modificando le parole in modo da farlo risultare offensivo e scatenare la guerra.

Quando scoppiò la guerra franco-prussiana?

La guerra tra Francia e Prussia scoppiò il 19 luglio 1870, quando la Francia dichiarò guerra alla Prussia. È considerata uno degli ultimi atti che porteranno all’unificazione delle Germania.

L’esercito francese, dapprima sicuro della vittoria, fu sconfitto in poco tempo dai tedeschi, meglio organizzati e armati. Dopo una serie di scontri persi, la sconfitta definitiva per la Francia avvenne a Sedan, dove lo stesso imperatore francese fu fatto prigioniero.

La guerra franco-prussiana, ha avuto un ruolo importantissimo nella politica europea: ha sancito la fine del primato militare francese e la conferma definitiva della Prussia come potenza militare europea.

Il completamento dell’unificazione della Germania

Il 6 dicembre 1870 fu ufficialmente proclamata la nascita del Reich (“impero” in tedesco). La vittoria in guerra spinse gli Stati del Sud a voler entrare nella confederazione. La cosa fu ufficializzata nel 1871. Il 18 gennaio, nella Galleria degli Specchi della reggia di Versailles si riunirono tutti i principi tedeschi, compresi quelli meridionali, che offrirono la corona a Guglielmo, con il titolo di Kaiser. Si concludeva così il percorso di unificazione delle Germania.

Miriam Campopiano

Bibliografia

  • G. Rutto, Nazione, in Alla ricerca della politica, a cura di Angelo d’Orsi, Torino, Bollati Boringhieri 1995.
  • F. Chabod, L’idea di nazione, Roma-Bari 2007.
  • G. Montroni, Scenari del mondo contemporaneo dal 1815 a oggi, Roma-Bari, Laterza 2005.
  • Brancati, T. Pagliarini, Dialogo con la storia e l’attualità, Firenze, La Nuova Italia 2012.