L’avvocato del diavolo: analisi del film con Al Pacino

Nessuno incarna la purezza del male meglio del diavolo. Nel tempo uno svariato numero di attori ed attrici si sono succeduti ad impersonare tale figura. L’avvocato del diavolo (The Devil’s Advocate) è tratto dall’omonimo romanzo del ghostwriter Andrew Nederman. Alla regia siede Taylor Hackford, mentre il cast vanta interpreti del calibro di Al Pacino, Keanu Reeves e Charlize Theron. Il film, dalla durata di circa due ore e mezza, è stato prodotto e distribuito dalla Warner Bros. Anche le musiche sono opera di nomi illustri, quali James Newton Howard, Mick Jagger e Keith Richards. Il titolo fa esplicito riferimento alla idiomatica espressione “avvocato del diavolo” usata per riferirsi a chi difende una causa sbagliata.

Restando in tema di cause, la pellicola racconta la storia di un giovane e promette legale incaricato di difendere imputati sottoposti a accuse pesantissime. Nei panni del protagonista l’australiano Keanu Reeves, affiancato dall’attrice-modella sudafricana Charlize Theron. Quest’ultima interpreta la graziosa ed insicura Mary Ann, compagna del protagonista. Nel “diabolico” ruolo di antagonista un trascinante Al Pacino, capace di regalare una delle sue migliori performance recitative. La pellicola esce nelle sale nel 1997, concludendo la stagione al secondo posto nella classifica dei film più visti con un incasso totale di circa 153.000.000 di dollari.

Un giovane avvocato a difesa del diavolo

L’avvocato del diavolo ha come protagonista Kevin Lomax, rampante avvocato di provincia che vive ed esercita la professione a Gainesville, Florida. Il giovane non ha mai perduto una causa e ciò attira l’attenzione dei media locali. Grazie a tale record a Kevin viene offerto di lavorare presso il rinomato studio legale Milton, a New York. L’offerta è troppo allettante per essere rifiutata, quindi Kevin accetta di trasferirsi . Giunto nella grande mela assieme alla compagna Mary Ann, Kevin inizia a conoscere il suo nuovo capo, il potente ed eccentrico John Milton con questi instaura un rapporto sempre più stretto, divenendone il pupillo. In breve tempo Kevin scala le gerarchie dello studio confermando la sua fama di legale vincente ed imbattuto.

Lo stress lavorativo al quale Kevin è quotidianamente sottoposto lo porta però a trascurare Mary Ann. La ragazza cade in un forte vortice depressivo che la conduce prima alla pazzia ed infine al suicidio. Il protagonista, distrutto dai sensi di colpa, incontra nuovamente John Milton che gli svela la sua reale identità: egli non è altro che Satana nonché padre dello stesso Kevin. Il suo piano è quello di convincere Kevin a congiungersi alla sorellastra Cristabelle (Connie Nielsen) per dare vita all’Anticristo.

Il giovane avvocato si oppone facendo uso del libero arbitrio e scegliendo la soluzione più drastica: togliersi la vita. Il suicidio vanifica i progetti di Satana, ma non pone fine all’esistenza di Kevin, il quale sirisveglianell’aula del tribunale di Gainesville. Si torna così alla situazione di partenza con il diavolo che si trasforma in giornalista convincendo Kevin a rilasciare un’intervista. Satana approfitta così del suo peccato prediletto, la vanità umana, per tentare nuovamente di sedurre il figlio.

Diavolo di un Al Pacino

L'avvocato del diavolo

Ne L’avvocato del diavolo brilla un Al Pacino in forma smagliante. L’attore interpreta con grande personalità il “diabolico“John Milton, donando al personaggio la giusta aura di intraprendenza e potere. L’ex Scarface e Michael Corleone mostra il meglio del proprio inesauribile repertorio, a partire dalla mefistofelica mimica facciale alla Jack Nicholson. Al Pacino è il vero deus ex machina del film, attorno alla cui figura ruotano vicende e personaggi. Gli innumerevoli aforismi pronunciati ne evidenziano il carisma recitativo.

L’avvocato del diavolo mostra il male in maniera insolita. John Milton è un uomo dall’aspetto comune, non spicca per bellezza né per possanza fisica. L’antagonista non è affascinante ma accattivante, amante della vita e dei vizi capitali. Si definisce l’ultimo degli umanisti, il più grande sostenitore della razza umana e non giudica l’uomo, anzi lo supporta in ogni sua scelta.

La parte conclusiva del film vede Satana inscenare una sorta di arringa difensiva. Insiste nel discolparsi da tutti i capi di (biblica) accusa a lui rivolti. Il diavolo confessa sostanzialmente che la sua unica colpa consiste nell’incondizionato amore verso il genere umano. Kevin Lomax deciderà però di non cedere alle parole di Milton/Satana dimostrando come l’uomo possa tenere testa alle lusinghe del demonio. Il figlio del diavolo non si lascia corrompere dal seducente fascino del male cedendo soltanto al più veniale fra i peccati, rappresentato dalla sua stessa vanità.

Davide Gallo