Christopher Lee e la musica

Il rapporto tra Christopher Lee e la musica potrà risultare una vera sorpresa per molti di voi, ma, nonostante il fatto che l’attore inglese sia per lo più conosciuto dal grande pubblico per l’interpretazione di Saruman (che, a onor del vero, non è che uno dei tanti ruoli interpretati da Lee) nella trilogia de Il Signore degli Anelli, egli ha sempre coltivato questa sua grande passione, rendendola una delle sfaccettature della sua leggendaria carriera.

Grazie alla sua  voce grave, come quella di un basso dell’opera lirica, Christopher Lee ha potuto cimentarsi sia nel ruolo di cantante che in quello, altrettanto arduo, della voce narrante.

Christopher Lee e la musica: dal cinema all’Heavy Metal.

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Una delle prime interpretazioni canore del celebre attore britannico è stata “The Tinker of Rye“, un pezzo della colonna sonora del film “The Wicker Man“, caratterizzato da una forte vena folk e cantato in duetto con Diane Cilento. Ma quella che di sicuro è stato la sua performance musicale di maggior successo è stata in The Return of Captain Invincible, film incentrato sulla figura di un supereroe, una sorta di fusione tra Superman e Capitan America, in cui Christopher Lee si esibisce in un pezzo, e in un balletto, denominato “Name Your Poison“.

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Il primo contatto con la musica Heavy Metal avviene con i Rhapsody of Fire, storica band italiana, in occasione di un duetto con il cantante Fabio Lione sul pezzo “The Magic of Wizard’s Dream“, estratto dall’album Symphony of Enchanted Lands II. Successivamente, Christopher Lee apparirà, come voce narrante, in altri quattro album del gruppo: Symphony of Enchanted Lands II – The Dark Secret, Triumph or Agony, The Frozen Tears of Angels e From Chaos to Eternity, e appare anche sull’EP The Cold Embrace of Fear – A Dark Romantic Symphony, interpretando il Re Stregone.

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Un’altra collaborazione, sempre nel segno del metal, è stata quella con i Manowar, altro pezzo di storia dell’epic metal. La band americana era alle prese con una nuova versione di Battle Hymns, uno dei suoi album più famosi. Orson Welles, che aveva registrato le voci narranti nel 1982, era deceduto da tempo e la scelta cadde proprio su Christopher Lee.

Christopher Lee e la musica: gli album su Carlo Magno.

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Dopo una reinterpretazione in chiave metal di Toreador e un videoclip in cui interpreta “My Way” di Frank Sinatra, nel 2010 Christopher Lee produce il suo primo album: Charlemagne: by the Sword and the Cross. L’album, dalla chiara matrice metal, era un concept sulla vita del primo imperatore del Sacro Romano Impero, ed ebbe, sin dalla sua uscita, un grosso riscontro di pubblico, tanto da ricevere al Golden Gods 2010, una sorta di Notte degli Oscar riservata agli artisti metal organizzata dalla celebre rivista Metal Hammer, il premio “Spirit of Metal“.

Nonostante lo stesso attore si fosse definito, in ambito musicale, come un “giovane ragazzo all’inizio della sua carriera”, dopo poco più di tre anni farà uscire un nuovo album: Charlemagne: The Omens of Death. Dal gusto più sinfonico rispetto al suo predecessore, quest’album, le cui musiche sono state composte dal Richie Faulkner dei Judas Priest, parla degli ultimi anni di vita dell’imperatore Carlo Magno.

In conclusione, possiamo dire che il rapporto tra Christopher Lee e la musica ci fa rendere conto di quanto grandi fossero le capacità artistiche di uno degli attori più rappresentativi di sempre, tanto da cimentarsi anche in un campo molto diverso dal cinema e dai grandi palcoscenici, ma sempre con ottimi risultati.

Claudio Albero