Johann Gutenberg e l’invenzione della stampa

Johannes Gutenberg (nome completo: Johann Gensfleisch zur Laden zum Gutenberg), era un orafo tedesco, ed è l’inventore della stampa a caratteri mobili. Egli nacque a Magonza, al data precisa è a ancora incerta, ma sicuramente nella seconda metà del XIV secolo e morì nella stessa città nel 1468.

Chi era Johann Gutenberg?

Abbiamo poche informazioni sulla sua vita. Sappiamo che proveniva da una famiglia patrizia e che negli anni Trenta del Quattrocento si trasferì a Strasburgo, dove lavorava come orafo, intagliando pietre e levigando specchi. È durante questi anni che sviluppò l’idea e i macchinari per la stampa a caratteri mobili, che però tenne segreta. Solo dopo una causa legale legata ai finanziamenti ricevuti per il suo lavoro, si seppe che stava lavorando ad una nuova invenzione.

Gutenberg

Quando Johann Gutenberg realizzò il suo progetto?

Nel 1448 Johann Gutenberg tornò nella città natale. Qui, finanziato dal ricco concittadino Johann Fust, continuò a lavorare sulla sua invenzione. Con questi finanziamenti Gutenberg si procurò il materiale ed il personale necessario a realizzare la sua opera. La collaborazione andò avanti per cinque anni, durante i quali vennero prodotte le prime opere a stampa. La più importante tra quelle prodotte fu la Bibbia a 42 linee.

Però quando Fust, che aveva investito molto nel progetto, chiese il suo tornaconto con gli interessi pattuiti, Gutenberg non era ancora in grado di restituirli. La questione finì in tribunale e Fust vinse la causa. Egli ottenne parte degli attrezzi dell’officina e i caratteri tipografici della famosa Bibbia. Qualche anno dopo, nel 1457, Fust e il socio Peter Schöffer aprirono una loro stamperia.

La storiografia tradizionale ha interpretato questo come l’inizio della rovina di Johann Gutenberg. Alcuni studiosi ritengono, invece, che lo abbia favorito, permettendogli comunque di gestire una tipografia per tutti gli anni Cinquanta del Quattrocento. Gutenberg, inoltre, aveva guadagnato una somma considerevole dalla vendita della Bibbia, anche se gli atti del processo non considerano queste entrate come parte del suo patrimonio.

La stampa prima di Johann Gutenberg

Johann Gutenberg è l’inventore della stampa a caratteri mobili, ma non della stampa in sé. La pratica della stampa era già in uso in Cina sin dal IX secolo, anche se con tecniche diverse. Nella stessa Europa il processo di stampa xilografica si era già diffuso attorno alla metà del XV secolo.

Anche dire che Johann Gutenberg ha stampato il primo libro Europeo, non vuol dire che è stato lui l’inventore della forma che conosciamo oggi del libro a stampa. Durante il Medioevo c’erano state delle innovazioni materiali e tecnologiche che riguardavano il testo manoscritto, così come dei cambiamenti delle pratiche di lettura che hanno portato il libro ad avere una forma sempre più simile a quella standardizzata che si è affermata in età moderna.

Una delle prime novità è stata l’introduzione del codex, cioè il libro che si sfoglia invece di srotolarsi, e che è la forma che conosciamo tutt’ora. Questo ha permesso la progressiva suddivisione del testo in capitoli e paragrafi, che rendono più facile la lettura. Un’altra importante innovazione è quella della carta, le cui tecniche di fabbricazione si affinano a Fabriano tra il 1240 e 1280 . La sostituzione della carta alla pergamena permise di diminuire di molto il costo dei libri, e di conseguenza aumentare il numero di potenziali lettori.

Questi cambiamenti non avvenivano in modo isolato, ma erano a loro volta collegati ad altri fenomeni in atto. Le modifiche sulla forma del libro tra il XIII e il XIV secolo rispondono alle esigenze di un pubblico alfabetizzato sempre più numeroso. Ad esempio, nelle grandi sedi universitarie (come Bologna, Oxford e Montpellier), iniziò una produzione relativamente standardizzata di testi manoscritti per i corsi universitari.

Anche i cambiamenti religiosi influirono sulla fruizione dei testi. Fino al XIV secolo la lettura tradizionale dei testi sacri era fatta da un singolo lettore ad alta voce davanti ai fedeli in ascolto. Nel Quattrocento si affianca a questo un tipo di lettura solitario, individuale, sia da parte di religiosi che di laici.

Altro elemento che ha portato alla formazione del libro a stampa è la xilografia. È una tecnica di incisione sul legno, che ha molto successo negli anni Venti e Trenta del Quattrocento. Grazie alla xilografia iniziano a circolare in forma standardizzata immagini pie e carte da gioco.

Il libro a stampa è il risultato di tutti questi elementi che si sono sommati nel tempo.

La Bibbia di Johann Gutenberg fu un punto di rottura tra stampa e manoscritto?

La Bibbia a 42 linee, completata attorno al 1455 a Magonza, è il primo libro stampato in Occidente. È un’opera in tre volumi in lingua latina. GutenbergLe pagine sono divise in due colonne da 42 linee. È anche chiamata Bibbia Mazarina, perché la prima copia descritta dai bibliografi si trovava nella libreria del Cardinale Mazzarino a Parigi.

Così come altre stampe del tempo la Bibbia di Johann Gutenberg non ha titolo, né numero di pagina, né altre caratteristiche per farsi distinguere da un manoscritto.

L’introduzione della stampa a caratteri mobili, infatti, fu un punto di svolta nella cultura occidentale, ma non dobbiamo immaginare un cambiamento radicale in breve tempo. Per molti anni i prodotti a stampa tentarono di imitare quelli manoscritti.

Questo avveniva per vari motivi. I libri manoscritti circolavano già sul mercato ed i tipografi erano venditori: perchè discostarsi da un prodotto che si era già affermato nel mercato? Oltre a ciò, la velocità ed il potere omologante della stampa non venivano visti di buon occhio da tutti. Basti pensare che Leonardo da Vinci criticava il nuovo mezzo proprio per queste caratteristiche, che portavano alla perdita dell’individualità dell’autore. Questo non significa che tutti i contemporanei non apprezzassero le caratteristiche della nuova tecnica. È noto, ad esempio, che Leon Battista Alberti apprezzava le potenzialità del mezzo a stampa.

Come funzionava la stampa a caratteri mobili?

L’intuizione di Johann Gutenberg consiste nell’aver introdotto i caratteri mobili nel processo di stampa. Prima di lui la stampa avveniva secondo la tecnica xilografica, cioè un blocco di legno intagliato, su ciò veniva passato l’inchiostro e poi pressato su carta. In questo modo però si poteva stampare solo quella pagina e anche il materiale, legno, era fragile e facilmente si rompeva. Gutenberg, invece, suddivide il testo nelle sue parti fondamentali: lettere e punteggiatura. Queste vengono quindi prese a modello per la stampa di righe e pagine.

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Nella stampa a caratteri mobili ogni lettera ha una propria matrice. Johann Gutenberg crea la matrice con una lega di piombo, stagno ed antimonio, che si raffredda velocemente e resiste alla pressione del torchio meglio del legno. In questo modo la matrice della lettera si poteva riutilizzare tutte le volte necessarie e in diverse combinazioni.

A questo punto il compositore ordinava le lettere in modo da formare parole e righe, che veniva poi inchiostrate e passate sotto una pressa inventata da Gutenberg stesso e che s’ispirava a quelle della vite. Oltre alla Bibbia, i primi lavori prodotti con la tecnica a stampa sono atti, grammatiche e decreti papali. I libri creati con questa tecnica dal 1455 circa, fino al 1500 si chiamano incunaboli.

La stampa dopo Johann Gutenberg

Ci vorranno anni perché il libro a stampa superi quell’indifferenza o ritrosia che abbiamo visto, diventando una presenza sempre più comune fino a diventare un oggetto d’uso quotidiano. Questo processo non è affatto rapido né uniforme.

I primi tipografi erano infatti nomadi. Non si stabilivano per lunghi periodi nello stesso luogo ma si muovevano frequentemente. Si trovavano spesso in città minori europee, con la loro attrezzatura da mettere a disposizione del miglio offerente.

I primi stampatori avevano inoltre bisogno di un’ingente quantità di finanziamenti per avviare la produzione a stampa. I macchinari erano costosi e il processo lungo. Nonostante la lentezza iniziale però, le stamperie si diffusero rapidamente in Europa.

La penisola italiana fu una delle prime aree di ricezione della tecnica della stampa. Le prime officine di stampa italiane vennero fondate nel 1467 a Roma, nel 1469 a Venezia e nel 1470 Napoli.

Johann Gutenberg mette a punto uno strumento che è in grado di riprodurre velocemente e potenzialmente senza limiti ciò che prima richiedeva più tempo ed energia. È questa la “rivoluzione” della stampa, non nella forma, ma nella riproduzione. Un risultato che si pone alla fine di un percorso e che lentamente, ma fermamente, si è affermato nelle abitudini europee, fino a cambiarle completamente.

Miriam Campopiano

Bibliografia e sitografia