Talcott Parsons: le variabili strutturali di una società

Talcott Parsons (1902-1979) è stato uno dei sociologi più importanti e influenti del XIX secolo. Tra i suoi numerosi contributi, uno dei più interessanti è sicuramente la teorizzazione delle pattern variables, in italiano “variabili strutturali”, nell’opera del 1951Il sistema sociale”. Si tratta di cinque coppie di alternative riguardanti gli orientamenti culturali che possono caratterizzare una società. In base alla presenza dell’uno o dell’altro, potremo classificarla come “moderna” o “tradizionale”.

Talcott Parsons variabili strutturali
Talcott Parsons
Le coppie di variabili strutturali sono: particolarismo o universalismo, diffusione o specificità, ascrizione o acquisizione, affettività o neutralità affettiva e, infine, orientamento in vista dell’ego o degli interessi collettivi. Vediamo il significato di ciascuna di esse.

Particolarismo e universalismo

La differenza tra particolarismo e universalismo determina i criteri di comportamento della società nei confronti degli individui. Nel primo caso, infatti, varrà il principio di differenziare regole e atteggiamenti a seconda della persona cui essi sono rivolti. Pensiamo, ad esempio, al particolarismo giuridico di una volta, in base al quale le leggi che valevano per il nobile non erano le stesse per il plebeo. L’universalismo, al contrario, è l’esatto opposto. In questo caso la medesima norma deve essere applicata a tutti senza alcuna distinzione. Ritroviamo un principio di questo tipo, ad esempio, nelle moderne Costituzioni liberali.

Diffusione e specificità

Diffusione e specificità sono due variabili strutturali che riguardano l’estensione dell’interesse dell’azione sociale. Nel primo caso, infatti, essa prende in considerazione una pluralità di aspetti, nel secondo invece solo quello pertinente al suo fine. Per fare un esempio, un pubblico funzionario che deve assumere qualcuno potrà orientare il suo giudizio valutando o tutte le caratteristiche della persona (fisiche, caratteriali, e così via) oppure solo quelle attinenti al caso in questione (ovvero, la sua capacità nel lavoro).

Ascrizione e acquisizione

Ascrizione e acquisizione (quest’ultima anche detta “realizzazione”) hanno a che vedere con i criteri da noi usati per giudicare qualcuno. La nostra opinione, infatti, potrà basarsi o sui tratti che lo caratterizzano per nascita (etnia, status sociale) oppure su ciò che egli è riuscito a realizzare nella sua vita. È il caso dei  successi o insuccessi in ambito lavorativo.

Affettività e neutralità affettiva

Le variabili strutturali dell’affettività e della neutralità affettiva hanno a che vedere con la presenza, o meno, di una gratificazione affettiva all’interno di un sistema sociale. Essa, ad esempio, caratterizza un aggregato come la famiglia. Viceversa, se non è prevista, siamo di fronte a un contesto dove il significato dell’azione è puramente strumentale. Un avvocato, ad esempio, non assiste il suo cliente perché si aspetta un riconoscimento affettivo, bensì una remunerazione e un successo professionale.

Interessi privati o collettivi

La differenza tra orientamento in vista dell’ego o degli interessi collettivi è la più incerta tra le cinque. Lo stesso Parsons l’ha considerata di meno. Le due variabili strutturali differenziano un sistema sociale in cui gli attori agiscono solo per il proprio fine personale da uno in cui si opera per la collettività. Secondo Parsons, l’imprenditore privato rientra nel primo caso e il medico nel secondo. Si tratta, però di una delineazione molto discutibile. In fondo, il medico non agisce forse anche per il suo successo professionale?

Le società moderne secondo Talcott Parsons

Come detto all’inizio, riconoscere, per ciascuna delle cinque coppie di variabili strutturali, quale sia presente all’interno di una società permette di classificarla come “moderna” o “tradizionale”. Abbiamo visto anche in precedenti articoli come il concetto di “modernità” sia molto dibattuto dagli scienziati sociali. Per Parsons, dunque, essa consiste in un sistema sociale caratterizzato da universalismo, specificità, acquisizione, neutralità affettiva e orientamento in vista della collettività. Questo ragionamento, però, non appare del tutto convincente. Del resto, perché una società “avanzata” dovrebbe necessariamente richiedere l’assenza di gratificazione affettiva?

Parsons, non a caso, si concentra soprattutto sulla prima e sulla terza coppia. Le condizioni irrinunciabili affinché un sistema sociale possa dirsi moderno sono (o sarebbero), allora, valori ispirati all’universalismo e che considerino ciò che una persona ha saputo realizzare nella sua vita. Se analizziamo i principi della nostra civiltà liberal-democratica, sicuramente ci ritroviamo molto di più in quanto appena detto. Pensiamo solo, per fare un esempio, all’importanza da noi attribuita al principio dell’eguaglianza, sia formale sia sostanziale. Possiamo, però, essere altrettanto certi per quanto riguarda il criterio dell’acquisizione?

Talcott Parsons
Illustrazione di Coralie Dapice | BDN Maine

Se guardiamo alla realtà dei fatti, forse ritenere che le condizioni di nascita di una persona non contino assolutamente nulla nel nostro giudizio è abbastanza ottimistico. Pensiamo solo alla continua proliferazione, nelle nostre società, di attggiamenti come il razzismo.

Francesco Robustelli

Bibliografia

Lentini, Saperi sociali ricerca sociale 1500-2000, ed.Angeli, 2003

Jedlowski, Il mondo in questione, ed.Carocci, 2009

Talcott Parsons, Il sistema sociale, 1951, ed.it.Comuntà, 1996