Tredici: la discussa seconda stagione su Netflix

Giunta alla sua seconda stagione, Tredici (13 Reasons Why) continua a far parlare di sé. Serie tratta dal libro 13 di Jay Asher e prodotta da Selena Gomez, Tredici è un prodotto a tratti angosciante e molto discusso. La prima serie tratta del suicidio di Hannah Baker, una liceale che frequenta la Liberty High School. Per poter rendere noto/comprensibile il motivo del suo suicidio, la ragazza ha lasciato sette cassette, che spiegano i 13 motivi.

Tredici: il processo

La seconda stagione riapre le ferite lasciate sanguinanti dalla prima stagione. Il suicidio di Hannah (Katherine Langford) ha scosso tutti, chi più chi meno. Alex Standall (Miles Haizer) ha cercato di uccidersi, sparandosi senza risultati. La prima stagione si conclude così: con un suicidio ed un tentato suicidio.

Jessica Davis (Alisha Boe) è sconvolta per via dello stupro subito da Bryce Walker (Justin Prentice), migliore amico del ragazzo di Jessica, Justin Foley (Brandonn Flynn). Frattanto, Clay Jensen (Dylan Minnette), che è stato prima molto amico e poi innamorato di Hannah, cerca di andare avanti. Ha una ragazza problematica, di nome Skye. Clay è perseguitato dai ricordi di Hannah, la sente parlare, interloquisce ancora con lei, che interferisce nella sua vita.

Dopo il suicidio della figlia, la madre di Hannah, Liv (Kate Walsh), vuole giustizia. È stata lei, assieme al marito e padre di Hannah, a trovare la figlia nella vasca da bagno, morta. E ora ha sporto denuncia contro la scuola, dopo aver ascoltato le cassette. La seconda stagione si apre con il processo, ed ogni puntata prevede un testimone per l’accusa.

Tra i personaggi più importanti figurano Tyler, il quale assume un ruolo più rilevante rispetto alla prima stagione. Tyler è conosciuto per essere “un pervertito, uno stalker”. Il ragazzo è solito fotografare le persone di nascosto, tra cui Hannah che aveva baciato Courtney, lesbica, e della stessa Hannah in reggiseno. Le foto furono poi diffuse, aumentando i pettegolezzi sulla Baker.

Adesso Tyler è intenzionato a redimersi, ed a proteggere il ricordo di Hannah. Diventa amico di Cyrus, punk e ribelle, e insieme commetteranno atti intimidatori contro i ragazzi che hanno trattato male Hannah. L’episodio più eclatante è stata la scritta “Stupratori” sul campo usato dalla squadra di baseball.

Il motivo del gesto è molto semplice: Bryce Walker, capitano della squadra di baseball, è reo di aver stuprato non solo Jessica, ma anche Hannah (e poi Chloe, la sua futura fidanzata). Insomma, un recidivo. Tuttavia, Bryce Walker sarà condannato per soli tre mesi di libertà vigilata. Justin Foley per sei, essendo stato suo complice (non aveva fermato il suo amico, pur sapendo che stava stuprando Jessica).

Tyler ammetterà pubblicamente di aver compiuto questo atto vandalico, consacrando la propria vigilanza mediante un programma di misura alternativo. Quando poi torna a scuola, verrà assalito dagli atleti. La scena è particolarmente forte, cruda, terribile. Tyler, dopo ciò, decide di vendicarsi. Creando un infinito loop in quella scuola che sembra non conoscere pace.

Tredici: perché è una serie così scottante?

La seconda stagione è più dura della prima. Sembra che moltissime persone non abbiano capito per quale motivo Hannah si sia suicidata, affermando che la serie istighi non solo a giustificare gli esseri umani “deboli”, ma addirittura a suicidarsi. Gli autori, consapevoli che spesso i film e le serie tv hanno un messaggio che può essere traviato, hanno specificato ad ogni singola puntata di guardare la serie assieme ad un adulto, oppure di far rivolgere o rivolgersi a qualcuno (competente) nel caso in cui dovessero esserci problemi simili a quelli dei personaggi.

Sperando che questo avvertimento possa bastare, è importante procedere per gradi e capire perché è una serie che va trattata delicatamente. “Hannah Baker era debole”. Ci sono diversi articoli che sostengono questo. Addirittura alcuni in cui si afferma che lei fosse una carnefice, un bullo e non una vittima. Semplicemente allucinante. Hannah Baker non va giustificata, non va compatita, ma nemmeno giudicata. La cosa più importante da fare è cercare di capire.

La soglia di dolore che la ragazza aveva raggiunto era stata ampiamente distrutta da diverse persone le quali sembrano avere la sensibilità di un cucchiaino. Alcuni avvenimenti narrati dalla ragazza, è vero, non sembrano poi così pesanti. Ad esempio: Jessica ed Alex erano molto amici di Hannah, ma quando poi si sono messi insieme, si sono allontanati da lei. Hannah li ha inseriti nelle cassette.

Ma ha inserito anche Justin, il quale aveva fatto girare foto compromettenti di Hannah (e questo lo fa anche Tyler). Courtney, la ragazza con cui si baciò Hannah, non le rivolge nemmeno più la parola dopo la diffusione della foto che ritrae il loro bacio. Questo perché Courtney non ha il coraggio di ammettere la propria omosessualità. Hannah è di nuovo sola.

Altri personaggi, come Marcus, un altro atleta, hanno molestato la ragazza. Marcus lo farà in un bar, davanti ai suoi amici, per far intendere quanto la sua persona sia forte, quanto Hannah sia “una facile”. Senza contare lo stupro da parte di Bryce.

Per tutti coloro che poi affermano con energia che Hannah non ha nemmeno cercato aiuto, dispiace contraddirli ma lei lo ha fatto. Hannah, dopo lo stupro (goccia che ha fatto traboccare il vaso), cercò aiuto presso il consulente della scuola, il signor Porter. Quest’ultimo ha liquidato Hannah con le curative parole “cerca di andare avanti e non pensarci”. Incredibile. Non è un caso se poi il signor Porter è stato licenziato nella seconda stagione, in quanto non ha avuto le capacità nonostante le qualifiche, di aiutare un alunno in difficoltà.

Nella seconda stagione si scopre anche che i genitori di Hannah stavano divorziando ed erano in una pessima situazione economica. Il padre aveva tradito la madre di Hannah, che lo aveva scoperto. E la ragazza probabilmente non sarebbe potuta andare al college, nonostante fosse molto intelligente e sensibile.

tredici

La seconda stagione tratta temi importanti quali l’omosessualità, il modo in cui vengono trattate le donne, il bullismo. Toccante la scena in cui le donne molestate raccontano, durante il processo contro Bryce, il loro passato dinanzi ad un giudice amorfe. Per tutta risposta, il giudice ammette che non vuole compromettere il futuro di un giovane ragazzo bianco, ricco, di buona famiglia, per qualche “secondo di violenza”. Ed è per questo che Bryce riceverà come unico trattamento la libertà vigilata.

Con occhio critico, è possibile dire che Tredici non tratti temi del tutto sconosciuti, ma lo fa in un ambito diverso. Quello della scuola, che sembra un’orribile giungla dalla quale è possibile uscire vivi con l’aiuto sì di sé stessi, ma anche degli altri. Tredici invita a riflettere su quanto, spesso, anche le più piccole cose meschine possano avere un peso per le persone. Non a caso, Hannah parlava dell’”effetto farfalla”, secondo cui anche una azione come il battito di una farfalla può provocare enormi conseguenze.

Aurora Scarnera