Ludwig Tieck, un autore fra erotismo e fiaba

Le opere di Ludwig Tieck sono fra le più studiate dalla critica tedesca. Motivo di tale interesse risiede nel fatto che in Germania i testi tieckiani hanno rappresentato da subito un modello per gli autori romantici. Stretto amico di Wackenroder (altro grande scrittore tedesco), dopo la sua morte Ludwig Tieck gli dedica uno schizzo narrativo che è anche ricordo del viaggio realizzato assieme in età studentesca: Franz Sternbalds Wanderungen (Le peregrinazioni di Franz Sternbald, 1798). In questo testo aleggiano l’amore wackenrodiano per la pittura del Cinquecento e per l’arte italiana, congiunti però con quella sfrenata esaltazione della vita che aveva già caratterizzato uno scritto precedente di Ludwig Tieck, il romanzo giovanile Geschichte des Herrn William Lovell (Storia del Signor William Lovell, 1795). In questo articolo guarderemo alcune delle opere dello scrittore berlinese per cercare di capire il legame che egli ha creato tra l’elemento fiabesco e quello erotico.

Le peregrinazioni di Franz Sternbald

Ludwig Tieck
Ludwig Tieck

Con Le peregrinazioni di Franz Sternbald si inaugura la nuova tipologia dell’eroe romantico. Allievo di Dürer, il protagonista prende congedo dall’amata Norimberga per recarsi alla volta dei Paesi Bassi e in seguito dell’Italia dei Maestri. Ma l’agognata meta simbolica di questo viaggio, percorso da avventure erotiche e da incontri fantastici e turbato da dubbi e incertezze, finisce per incarnarsi non nell’ideale estetico, bensì nella semplicità della vita, nell’amore ritrovato per Maria, la mite e pura fanciulla dell’infanzia miracolosamente riaffiorata in Italia. Il romanzo è rimasto incompiuto allo stato di frammento come tante opere del romanticismo ma nei toni sfumati, nella natura rarefatta, nei paesaggi lunari, nei giardini e nei monti lontani lo Sternbald anticipa quell’ambientazione irreale e trasognata in cui i successivi eroi romantici realizzano la loro esistenza poetica.

William Lovell, corruttore marionetta

Il William Lovell (dalla Clarissa di Richardson) racchiude il prototipo dell’eroe distrutto dalla seduzione della vita mondana e dal ritmo frenetico delle sue pulsioni. Vittima inconsapevole di una società segreta e del mago Cosimo, che come un occulto burattinaio regge le fila della sua esistenza, il giovane inglese muore in un duello in Italia, ucciso dalla mano vendicatrice del fratello di una precedente amante. Il testo è redatto nella forma del romanzo epistolare ed è costituito dalle lettere che i moltissimi personaggi si scambiano tra loro; Lovell si mette sempre, senza accorgersene, nell’angolo della persona cui volta per volta scrive, mostrando e credendo veramente di essere come quella persona crede che egli sia. Non vi è quindi la possibilità di una narrazione oggettiva.

Lovell nell’ottica di Ludwig Tieck

Lovell riassume i molti mali dell’epoca di Ludwig Tieck. Il protagonista inglese è corrotto dai suoi malvagi educatori a Parigi e a Roma e ritorna poi in veste anche lui di corruttore in Inghilterra. In questo ampio quadro della corruzione europea la Germania è rappresentata soltanto dal giovane Balder che finisce pazzo. Secondo le intenzioni di Tieck, Balder doveva essere la caricatura di Fichte).

Il biondo Eckbert

La perdita di contorni della realtà trova la sua espressione più idonea nel genere privilegiato della prosa romantica: il Märchen, la fiaba, in cui il talento e l’inestinguibile fantasia di Tieck si incontrano con la tradizione del racconto popolare per dar vita a creazioni assai originali, a nuove forme di integrazione tra la sfera del meraviglioso e gli elementi della vita quotidiana. Pubblicata con lo pseudonimo letterario di Peter Leberecht e col sobrio titolo di Volksmärchen (Fiabe popolari, 1797), la prima edizione di fiabe contiene già alcuni capolavori come la novella giovanile Der blonde Eckbert (Il biondo Eckbert). La struttura a cornice, tipica delle novelle tieckiane, introduce il triangolo di personaggi – Eckbert, sua moglie Bertha e l’amico Philipp Walter – in un quadro volutamente convenzionale: una fredda serata invernale, al tepore del fuoco di un camino.

Una fiaba “dark”

Nella condizione di intimità favorita dal maltempo e dalla calda atmosfera casalinga inizia il complicato racconto della tragica infanzia di Bertha, fanciulla dalle misere origini. Dopo la fuga dei genitori troppo poveri, la donna, accolta da una vecchia nel bosco, segue lo stesso iter abbandonando la sua salvatrice. L’ingenerosità dell’atto è aggravata dal furto delle pietre preziose di proprietà della vecchia. Bertha le ha rubate insieme a un magico uccello parlante, poi strozzato dalla giovane. Sposato Eckbert, Bertha sembra aver rimosso il passato, dimenticato come il nome del cane accudito dalla vecchia e misteriosamente nominato dall’ignaro ospite Philipp Walter in conclusione del resoconto di Bertha. Il sospetto induce Eckbert all’assassinio dell’amico. E quando la vecchia ricompare a rivelargli il rapporto incestuoso con la sorella Bertha, Eckbert impazzisce. Intanto la moglie, ancor prima di apprendere l’orrenda verità, è morta di rimorsi.

Pia C. Lombardi

Note

Immagine di copertina: Caspar David Friedrich, Tageszeitenzyklus, Der Morgen, 1821-22.