Wes Craven, il maestro dell’incubo

All’età di 76 anni si spegne uno dei più importanti rappresentanti del cinema horror, Wes Craven, sconfitto da quel terribile mostro che può essere un tumore al cervello, un mostro contro cui lottava ormai da diverso tempo e che si è rivelato ben più crudele di un Freddy Kruger o di un Ghostface.

Il nativo di Cleveland muove i primi passi nel mondo del cinema ricoprendo il ruolo di produttore associato in case di produzione di b-movies che gli permetteranno di perfezionare le sue competenze in fase di montaggio e, soprattutto, gli permetteranno di conoscere Sean S. Cunningham (Venerdì 13).

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I primi successi di Wes Craven

È del 1972 il primo lungometraggio firmato Wes Craven: L’ultima casa a sinistra. La pellicola mostra numerose imperfezioni e porta in scena un prodotto sicuramente non eccezionale. Se dal punto di vista strettamente cinematografico è un film che lascia molto a desiderare, da un punto di vista storico risulta invece essere sicuramente importante. È ne L’ultima casa a sinistra – ispirato a La fontana della vergine di Ingmar Bergman – che, infatti, vengono poste le fondamenta per il successivo fenomeno del rape and revenge. Il film rimane il più controverso, contestato, criticato e censurato dell’intera filmografia di Wes Craven.

Cinque anni dopo viene alla luce Le colline hanno gli occhi. L’opera si rivela subito come un cult movie, entrando nel cuore della gran parte degli amanti dell’horror. Comincia a delinearsi chiaramente lo stile del cineasta che, finalmente, riscuote un certo successo anche dal mondo della critica. Seguiranno due lavori non particolarmente convincenti come Benedizione mortale (1981, dove troviamo una Sharon Stone al suo secondo film) ed Il mostro della palude (1982). Gli anni ottanta, però, saranno il periodo di consacrazione del regista che, nel 1984, darà vita ad una delle icone più celebri della cinematografia orrorifica di tutti i tempi: Freddy Krueger.

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Nightmare e i film anni ’80

Freddy Krueger è sicuramente uno dei personaggi, nati dalla mente di Wes Craven, più riusciti. Nightmare on Elm Street (giunto in Italia con il titolo Nightmare – Dal profondo della notte) si è rivelato uno dei film più interessanti nel suo genere ed il merito, ovviamente, va in larga parte all’eccezionale villain presentato in quest’opera. Straordinaria è l’interpretazione di Robert Englund che rimarrà quasi ingabbiato in questo ruolo ma lo riporterà in scena, con piacere, altre sette volte (conteggiando solo le apparizioni sul grande schermo). Da segnalare che una delle più importanti stelle di Hollywood, Johnny Depp, esordisce al cinema proprio con questa pellicola.

Arriveranno, poi, una serie di film che porteranno una leggera flessione nella carriera del cineasta e da cui riuscirà a risorgere solamente a metà degli anni ’90. Pellicole come Le colline hanno gli occhi 2 (a detta del regista, girato solo per necessità economiche), Dovevi essere morta, Il serpente e l’arcobaleno e Sotto shock non riescono a soddisfare pienamente il pubblico che si aspetta ben altro dal creatore di Nightmare.

Il ritorno di Freddy Krueger

Il nuovo decennio comincia con La casa nera, un buon film di genere horror-fantastico. Nel 1994 riporta in scena il suo personaggio più celebre. Stanco di vedere altri registi appropriarsi della sua creatura, sfruttandola e snaturandola, Wes Craven decide di riportare Freddy alla malvagità del primo capitolo. Nightmare – Nuovo incubo non si può definire un vero e proprio sequel in quanto ora, ad essere perseguitati nei propri incubi, sono proprio gli attori della prima pellicola. Quindi, è più corretto parlare di un’opera a parte, quasi un esperimento. Un esperimento che, però, non ha riscosso gli apprezzamenti sperati ed, anzi, si è rivelato il film della saga di Nightmare con i minori incassi. Va male anche la produzione successiva, Vampiro a Brooklyn, con Eddie Murphy nei panni del vampiro.

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Scream e gli ultimi lavori

Il cineasta statunitense ritorna di prepotenza sulla cresta dell’onda nel 1996 con Scream. Il film è uno degli horror più riusciti degli ultimi vent’anni, con un rientro al botteghino di oltre cento milioni di dollari. La pellicola avrà ben tre seguiti (1997, 2000 e 2011), con l’ultimo dei quali che sarebbe dovuto essere il primo di una nuova trilogia. Dietro la maschera di Ghostface si alterneranno, in totale, ben sette persone che daranno vita al celebre killer di Woodsboro.

È del 1999 l’unico film di Wes Craven che si distacca dall’horror: La musica del cuore. Un’opera che lascia il tempo che trova e che si salva solamente per l’interpretazione dell’immortale Meryl Streep. Nel 2004 esce nelle sale Cursed – Il maleficio, un vero flop al botteghino ma apprezzato dai fan negli anni a seguire. Da vedere il thriller Red Eye (2005), meno interessante l’ultimo lavoro My Soul to Take – Il cacciatore di anime (2010). Dopo aver regalato brividi e paure, aver dato vita ad incubi e creato alcuni dei più spietati serial killer cinematografici, il 30 agosto del 2015 Wes Craven si spegne nella sua casa di Los Angeles. Adesso, anche Freddy Krueger non sarà più lo stesso.

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Luca Cerbone

Fonte vignetta: https://www.facebook.com/realcarloslatuff?fref=ts