Ezra Pound e l’imagismo di “In the station of a metro”

Ezra Weston Loomis Pound – questo l’intero nome del famoso poeta americano Ezra Pound – è stato una delle figure di spicco della letteratura all’inizio del secolo scorso. Nato nel 1885 negli Stati Uniti, dove studia e si forma come letterato, abbandona ben presto la madrepatria per raggiungere l’Europa.

Qui – e in particolar modo in Italia – trascorre la maggior parte della sua vita. È stato il capostipite dei movimenti dell’imagismo e del vorticismo, sostenendo la necessità della letteratura di rinnovarsi e di adattarsi alla realtà contemporanea. È suo il famoso motto alla base del modernismo «Make it new!».

Il contesto della letteratura inglese a inizio Novecento

All’alba del Novecento la poesia inglese sembra rifuggire la strada di un rinnovamento. I poeti edoardiani e georgiani indulgono su stilemi tardottocenteschi, rifiutando di trattare il contesto metropolitano che rappresenta il cuore dell’esperienza della modernità.

Sarà proprio l’imagismo, di cui Ezra Pound si fa massimo rappresentante, a tentare di ravvivare il contesto stantio e antiquato della poesia inglese. Il termine imagismo riflette l’importanza e la centralità che si conferisce all’immagine. Alla sovrabbondanza e al sentimentalismo della poesia si ispirazione romantica si contrapponevano l’asciuttezza e la semplicità della lingua, la concretezza e la precisione dell’immagine.

Non a caso, modelli ispiratori della poesia imagista furono, oltre a Dante e agli stilnovisti, gli haiku, componimenti tipici della poesia giapponese caratterizzati dalla brevità e dall’essenzialità.

Le caratteristiche dell’imagismo

Alla base della poetica imagista vi era la consapevolezza della crisi irreversibile della realtà moderna. La discontinuità e la frammentazione che ne derivavano dovevano anch’esse trovare espressione nella poesia. La realtà infatti poteva essere rappresentata solo attraverso frammenti, spiragli improvvisi, attraverso la sintesi di un’immagine precisa.

Altra caratteristica fondamentale era l’apertura a ogni aspetto della realtà, permessa dal verso libero che avvicinava l’andamento della poesia a quello della prosa. Ciò apriva le porte anche al linguaggio della quotidianità, che cominciava così a occupare lo spazio della poesia.

L’importanza del movimento è da rintracciare anche nell’apertura alle arti più disparate, aspirando a una commistione che caratterizzerà i movimenti più innovativi della letteratura europea del Novecento.

Si capisce dunque l’importanza dell’imagismo nel contesto letterario di inizio Novecento. Le manifestazioni poetiche successive non potranno infatti rimanere indifferenti alle novità apportate da quello che rappresenta uno dei primi movimenti afferenti al solco del modernismo.

Un esempio: In the station of a metro di Ezra Pound

Un esempio della poetica imagista è rappresentata dalla poesia In the station of a metro di Ezra Pound.

The apparition of these faces in the crowd:

Petals on a wet, black bough. [1]

La brevità della poesia che consiste di due sole righe è spiazzante. Ma la brevità rappresenta già un legame con il tema trattato: le parole della poesia passano davanti agli occhi del lettore proprio come le facce dei passanti scompaiono velocemente alla fermata della metro.

Il ritmo veloce della poesia riflette il ritmo veloce della realtà moderna. In due soli versi il poeta stimola le capacità immaginative del lettore: le parole rievocano infatti due immagini molto chiare, quella della folla in una metropolitana e quella dei fiori su un ramo d’albero.

Sono due immagini contrastanti, che rivelano d’altronde la grande capacità poetica di Pound. La decisione di descrivere la modernità non gli impedisce infatti di utilizzare a proprio piacimento gli stilemi della poesia precedente che indugiava sulla realtà campestre e pastorale.

La lingua

Guardiamo più attentamente la lingua poetica del componimento. È da sottolineare innanzitutto l’assoluta assenza di verbi: le due immagini, create da parole secche e precise, si connettono con una sovrapposizione diretta, ben chiara seppure non esplicitata da elementi linguistici. La parola apparition (apparizione) assimila i volti anonimi della folla a dei fantasmi.

E non è inopportuno ricordare a questo proposito che qualche anno più tardi il caro amico Eliot, che dedicherà a Pound l’appellativo di «miglior fabbro», assimilerà la folla urbana al turbinio di una folla infernale.

Non a caso, il ramo del secondo verso è definito black (nero): il colore scuro sembra indicare l’assenza di luce di un luogo sotterraneo quale una stazione metropolitana, con un riferimento alla dimensione della morte e dell’inferno. Tuttavia, il colore è accostato in un ossimoro all’aggettivo wet (bagnato), che è invece un elemento di vita e di rinascita.

Salvatore Cammisa

Traduzioni:

[1] L’apparizione di questi volti nella folla;
Petali su un umido, ramo nero.