Confessioni di una mente pericolosa: analisi del film

Alcuni uomini nascono per inseguire il sogno della celebrità, altri per servire in incognito il proprio paese, poi vi è Chuck Barris. Confessioni di una mente pericolosa (Confessions of a Dangerous Mind) narra le controverse vicende di uno dei personaggi più celebri e discussi tra gli anni ’60 e ’70 negli Stati Uniti. Autore televisivo e showman statunitense, Barris è il geniale creatore di programmi che hanno fatto la storia dell’intrattenimento sul piccolo schermo. Dietro la sua immagine pubblica da star, il nativo di Philadelphia cela però una seconda identità. Egli porta a termine, infatti, pericolosi incarichi per conto della CIA, eliminando nemici dello stato sparsi per il globo.

Confessioni o invenzioni?

Il film porta il medesimo titolo del romanzo autobiografico del conduttore nel quale egli parla approfonditamente della sua collaborazione con la CIA. I portavoce dell’agenzia di sicurezza hanno seccamente smentito i fatti narrati definendoli ridicoli e falsi. La pellicola, datata 2002 con durata di quasi 120 minuti, segna l’esordio di George Clooney dietro la macchina da presa. Nel cast si segnalano volti celebri come Julia Roberts e Drew Barrymore, mentre Clooney recita nei panni di un agente CIA che fa da mentore al protagonista. Brad Pitt e Matt Damon appaiono in alcune scene cameo. La sceneggiatura è opera di Charlie Kaufman.

Confessioni di una mente pericolosa è un thriller drammatico dai toni irriverenti. A vestire i panni di Barris è il poliedrico Sam Rockwell, che sfrutta al meglio la sua prima grande occasione da protagonista. All’altezza delle aspettative le interpretazioni fornite da Julia Roberts (agente infiltrato Patricia) e Drew Barrymore (Patty). Costumi e ambientazione rispecchiano con dovizia di particolari il contesto storico della vicenda. Musiche in stile noir donano un appropriato carattere di mistero allo scorrere degli eventi.

Programmi televisivi e missioni segrete

Confessioni di una mente pericolosa

Chuck Barris è un giovane alla costante ricerca di idee che possano dare vita a nuovi programmi televisivi. Dopo tanta gavetta raggiunge la popolarità ideando Il gioco delle coppie” e “La corrida“. La fama lo porta ad avvertire il bisogno di evadere dal mondo televisivo. Un giorno, mentre sorseggia un drink, entra in contatto con un uomo dall’aria misteriosa, che si rivelerà al servizio della CIA, deciso a convincere Barris a diventare un agente segreto.

Lo showman televisivo mostrerà un innato talento nel portare a termine le missioni assegnategli. Uccidere diviene per lui un modo naturale di scaricare paure e frustrazioni accumulate. Le sue azioni non saranno quindi motivate dall’amore per lo stato o dal desiderio di denaro, quando da un’innata esigenza di raggiungere la completezza interiore.

Il personaggio di Chuck Barris viene delineato dunque come un lucido psicopatico, che considera il suo ruolo di agente al pari di un comune passatempo. Il conduttore sa di essere destinato all’inferno per gli efferati assassinii compiuti ma il richiamo del sangue rappresenta una tentazione troppo forte. Stanco e depresso, deciderà quindi infine di confessare le proprie colpe, scrivendo una biografia dal chiaro titolo auto-accusatorio: Confessioni di una mente pericolosa.

Confessioni di una mente pericolosa

Il vero Chuck Barris

Davide Gallo