Le terrificanti avventure di Sabrina: l’Archie universe espanso

Le terrificanti avventure di Sabrina è la nuova serie TV di Netflix, uscita ad ottobre in clima halloweenesco. Se la storia riprende il personaggio di Sabrina Spellman, normale adolescente statunitense ma pratica di magia, in realtà la Greendale di questo telefilm non è la Westbridge spumeggiante e chiassosa che ricordiamo dalla sit-com degli anni ’90, Sabrina, vita da strega.

La storia de Le terrificanti avventure di Sabrina

Sabrina è stata adottata dalle zie Zelda e Hilda dopo che i suoi genitori sono morti in un incidente aereo. Alla vigilia del suo sedicesimo compleanno si prepara al rito più importante nella vita di una giovane strega, il battesimo oscuro. Con questa cerimonia, a metà tra la prima comunione cattolica e il bat mitzvah della religione ebraica, confermerà la sua appartenenza al patto d’alleanza, il covo delle streghe, in inglese covenant. Sabrina deve firmare il Libro Oscuro, un vero e proprio indice di sangue e nomi del popolo della notte, i fedeli di Satana.

Sabrina, però, a differenza dei membri della comunità di Greendale, è per metà umana. Suo padre, contravvenendo alle leggi del patto, ha sposato una donna mortale; per questo Sabrina ha vissuto nel mondo degli umani ed è restìa ad abbondonarlo e a salutare per sempre i suoi amici.

Le terrificanti avventure di Sabrina mette in risalto il conflitto tra le due nature di Sabrina: la luce del mondo umano e la notte di quello stregonesco.

Per questo, le zie di Sabrina organizzano un incontro con l’Alto Sacerdote della Chiesa della Notte, in modo che possa fugare i dubbi della nipote. Padre Blackwell esalta il ruolo rivoluzionario di una religione che non offre salvezza né dannazione, ma la certezza delle proprie smisurate capacità. Satana non è avido di potere, ma anzi lo condivide con i suoi adepti.

Da Archie Comics a Riverdale

Archie Comics è una casa editrice statunitense di fumetti per ragazzi. Nacque nel 1939 specializzandosi in avventure di supereroi, ma nel 1941 John L. Goldwater e Bob Montana crearono i primi personaggi dell’”Archie Universe” che avrebbero poi fatto parte della testata indipendente Archie Comics (1942). Archie Comics, abbreviata poi in Archie, è la testata più longeva della casa editrice; assieme ai suoi protagonisti ottuagenari ha dato vita a innumerevoli spin-off, tra cui Sabrina, the teenage witch (anni ’70; da cui poi fu tratta la serie TV Sabrina, vita da strega) e The chilling adventures of Sabrina (2014). Questa seconda serie fu creata sulla spinta di Afterlife with Archie (2013), una svolta horror registrata anche con la serie TV Riverdale, in onda su The CW dal 2016.

Infatti Riverdale e Le terrificanti avventure di Sabrina sono ambientati nello stesso universo espanso (da The CW a Netflix); nel corso di questa prima stagione de Le terrificanti avventure di Sabrina sono vari i riferimenti alla cittadina abitata da Archie e dai suoi iconici amici; Riverdale e Greendale sono paesi confinanti.

Lo spettatore statunitense, che riconosce in Archie un riferimento culturale, nonché una storia molto compenetrata nelle narrazioni consumate sugli schermi e sulle pagine dei fumetti, non può che godere della possibilità offerta dalla narrazione transmediale della nostra epoca, delle storie d’ampio corpo che si estendono in un universo espanso. È il caso di Riverdale e Le terrificanti avventure di Sabrina; ma è stato prima ancora il caso di esempi illustri, quali Buffy l’Ammazzavampiri e il suo spin-off, Angel, assieme alle pubblicazioni a fumetti che completano le saghe; oppure quello dei supereroi della Marvel e della DC, ormai parte di storie che si allargano dai fumetti, alla TV, al cinema.

Le terrificanti avventure di Sabrina e il satanismo

Le terrificanti avventure di Sabrina
Foto di comparazione delle statue (in alto: quella del Tempio Satanico; in basso: quella della serie TV), dall’account twitter di Lucian Greaves.

Come sopra accennato, un aspetto importante de Le terrificanti avventure di Sabrina è il culto della religione satanica. È proprio delle ultime ore la notizia che Lucien Greaves, fondatore del Tempio Satanico, ha fatto causa a Netflix e a Warner Bros. in merito all’utilizzo improprio e discriminatorio di un’immagine cultuale del tempio (a sua detta, una statua che sarebbe protetta da copyright e che abbiamo voluto qui di fianco riportare) e in generale dei riti del culto.

La colpa della serie TV sarebbe quella di aver rappresentato in luce negativa una religione che, invece, si basa sul libero arbitrio, su una spiritualità materiale, vincolata al mondo carnale. Insomma priva di messe nere,  incantesimi e spietata crudeltà.

Le terrificanti avventure di Sabrina, dal canto suo, gioca sull’ambiguità della figura di Satana, il “vero Dio” delle streghe: egli è, da un lato, padre benevolo che concede ai suoi discepoli un potere sovrannaturale, una lunga giovinezza, l’abilità di essere artefici del proprio destino; ma, allo stesso tempo, colui che richiede il sacrificio della propria anima e una  fede rigorosa, esente da esitazioni o dubbi, che si esprime anche in pratiche sconcertanti, come il “Pasto dei pasti” (un banchetto a base di carne di strega).

Dal canto suo, il reverendo Joel Ethan della Chiesa di Satana si è espresso in favore della serie TV, forse cogliendo – con più perspicace autoironia – che gli sceneggiatori de Le terrificanti avventure di Sabrina volessero fare satira su qualsiasi fede che si caratterizzi in maniera troppo rigorosa e oscurantista.

Le terrificanti avventure di Sabrina e il femminismo

Quando si parla di femminismo nella cultura pop, bisogna procedere con cautela. Infatti la consapevolezza del discorso politicizzato, quando riguardi minoranze o categorie vittime di discriminazione, ha portato a un racconto attento alle differenze e al rispetto delle culture, ma che talvolta trova il fine nel suo mezzo; così dimenticando il principio di art for art’s sake, che ben prima che venisse formulato nel diciannovesimo secolo, è il motore di qualsiasi espressione artistica.

Le terrificanti avventure di Sabrina però riesce a coniugare le sue ragioni politiche con l’intrattenimento e l’arte. Soprattutto il femminismo è non solo celebrato ma anche elaborato nel tessuto narrativo. Dal processo contro Sabrina in seguito al suo iniziale rifiuto del “matrimonio” con Satana durante il battesimo oscuro; alla ricerca della propria identità di genere dell’amica di Sabrina, Susie; dal personaggio di padre Blackwell, di fatto sostenitore di tradizioni patriarcali e talvolta misogine; all’affermazione matriarcale e violenta, nonché – bisogna dirlo – emblema della donna-simbolo di natura selvaggia e irrazionale della Moglie di Satana; tutto concorre a un itinerario di possibili realizzazioni delle donne. E ciò riguarda soprattutto il percorso identitario di Sabrina, che in soli dieci episodi (e con coerenza) passa dall’essere una giovane donna inesperta e ingenua al realizzarsi quale strega potente, consapevole delle proprie capacità.

Oriana Mortale

Sitografia