Johann Herder e l’origine del nazionalismo tedesco

Johann Gottfried Herder fu uno dei più cari amici di Goethe oltre a Friedrich Schiller, e un importante intellettuale tedesco. Le sue particolari idee offrirono probabilmente spunto al Terzo Reich per la successiva visione della nazione tedesca.

Herder, l’allievo di Kant e l’amico di Goethe

Herder
La città di Königsberg

Quella di Herder è una delle figure chiave dello Sturm und Drang, soprattutto da un punto di vista teorico, e le sue idee – in particolare le concezioni di «nazione» e «popolo» – ottennero un considerevole successo anche dopo il romanticismo. Il sodalizio fra Herder, allievo a Königsberg di Kant, e Goethe nacque durante il soggiorno a Strasburgo del secondo. Il loro rapporto intellettuale fu così importante che alcuni studiosi fanno risalire la nascita dello Sturm und Drang proprio a quest’amicizia nata nell’inverno del 1770-1771. Grazie all’amico conosciuto a Strasburgo, nel 1776 Herder fu chiamato alla corte di Weimar ed ebbe subito un ruolo predominante nella vita culturale della città. L’amicizia tra questi due scrittori ebbe un ruolo preminente nelle vite di entrambi, tanto che in Viaggio in Italia Goethe indirizzerà a Herder molte delle sue lettere dal Belpaese.

L’imitazione tra Shakespeare e natura, forza primigenia e creatrice

Gli scritti di Herder riguardano soprattutto la critica letteraria e le origini della lingua tedesca. Nel primo caso, Herder prende a modello Lessing. I suoi frammenti Über die neuere deutsche Literatur possono essere letti come una continuazione delle Literaturbriefe di Lessing e come il tentativo di creare una letteratura nazionale. Anche Herder indica in Shakespeare un modello di imitazione creatrice insieme alla natura. Il compito del poeta non si limita ad imitare la natura esterna; egli è chiamato a creare lui stesso, entrando così in diretta concorrenza con la natura. Anche l’ammirazione per Shakespeare assume toni diversi da Lessing. L’autore inglese si trasformò da modello da seguire in «genio originale» di cui si ammirava la mancanza di regole.

La lingua come principio della nazione tedesca

HerderNei suoi studi, Herder si interessò anche della lingua intesa come «lingua nazionale». Nello scritto Über den Ursprung der Sprache (1771) Herder sgombrò il campo dalla concezione dominante della lingua come dono diretto di Dio e sostituì la tesi dell’origine divina con quella della creazione umana della lingua. In questo modo la lingua rappresenta la creazione più nobile del sentimento, che attraverso la riflessione diventa imitazione perfetta della natura e dunque espressione dell’anima. Nella comunicazione all’interno di una stessa area linguistica l’uso della lingua, dapprima individuale, si trasforma in un secondo momento in espressione collettiva, base e fondamento a sua volta del «sentimento nazionale» e della specificità di ogni nazione.

Un’idea mal interpretata: la nazione

Con Herder il concetto di «nazione» viene ad assumere un significato ben diverso. Mentre l’illuminismo francese continuava a considerare la nazione come comunità unita in uno Stato, nella teoria linguistica di Herder, e quindi di seguito nell’accezione tedesca, l’idea di nazione si sganciava da quella di Stato e andava a collegarsi piuttosto con quella concezione di «popolo» (Volk) che avrebbe in seguito condizionato la storia tedesca con esiti disastrosi. Il Volk di Herder è una comunità di persone che si riconosce nella stessa lingua e sviluppa una forte consapevolezza della propria peculiarità nazionale. Certamente, Herder non poteva prevedere le conseguenze di questo mutamento di accenti dal momento che il suo nazionalismo linguistico era del tutto teorico. Esso infatti si basava su una concezione della «comunità linguistica» cosmopolita e riferita al campo culturale, priva di alcun senso politico. Il suo concetto di Volk non aveva alcuna connotazione etnica.

Ritorno ad un passato genuino

Il suo scritto Auszug aus einem Briefwechsel über Ossian und das Lieder alter Völker (Frammenti di un carteggio su Ossian e le canzoni dei popoli antichi, 1773), che sancisce il valore della «poesia popolare», in contrapposizione con la «poesia artistica», dà l’impulso alla scoperta della poesia popolare tedesca (Volkslied) dei secoli precedenti. Inoltre, Herder non esitò a indicare alcune poesie di Klopstock e di Lutero come esempi di poesia popolare riuscita poiché riteneva che esse corrispondessero ai suoi criteri di imitazione della natura.

Le associazioni

Sempre sotto l’influenza di Herder, si formarono delle associazioni di poeti che si ponevano l’obiettivo di un rinnovamento poetico della letteratura nazionale. La più famosa è il cosiddetto Göttinger Hain, Il boschetto di Gottinga. È evidente il tentativo di contrapporre al «colle» delle Muse greco il «boschetto» teutonico, culla del rinnovamento della poesia nazionale tedesca. I membri del cosiddetto Hainbund erano studenti di Gottinga che nel loro organo ufficiale, l’Almanacco delle Muse, cercavano di fornire alla letteratura tedesca radici antiche. L’associazione fu sciolta dopo poco tempo.

Pia C. Lombardi

Note

Nell’immagine in evidenza: Goethe e Herder (a destra) mentre ascoltano con la corte di Weimar Schiller (a sinistra) recitare.