Freaks: l’horror realistico di Tod Browning

Freaks è senza dubbio una delle opere più stravaganti che siano mai state realizzate, forse anche una delle meno comprese, soprattutto in fatto di intenti e di finalità dell’opera stessa; a ciò si aggiunge anche il coraggio di Ted Browning, che ne uscì in qualche modo penalizzato.

Questo perché Ted Browning fu considerato come uno sfruttatore, un folle, un uomo interessato solo a diffondere terrore tra gli spettatori senza alcun fine. Ci fu poi per molto tempo, e forse ancora oggi, una certa incomprensione su cosa sia Freaks, che in passato fu naturalmente considerato un horror, visto che si racconta di spettatori che vennero meno durante la visione del film e, nell’esagerazione del mito, si racconta anche di aborti.

In realtà l’opera di Ted Browning non è propriamente horror, o perlomeno bisognerebbe contestualizzare tale etichetta. Oggi Freaks non ci spaventa, non è sicuramente un nano e nemmeno la donna barbuta che ci riescono a spaventare, oggi dunque si riesce a vedere l’altra faccia del film con maggior facilità, l’aspetto forse più caro allo stesso Browning, il quale invece si trovò di fronte ad un pubblico degli anni ’30 che, come si può immaginare, rimase scosso dinnanzi alla rappresentazione così reale di uomini e donne che visti nella loro diversità fisica, evocano nello spettatore una sorta di paura irrazionale, oltre al fatto che il film contiene delle scene mostruose, molte delle quali subirono dei tagli.

Freaks

L’aspetto che più in assoluto faceva ribrezzo agli spettatori era il pensiero che quelle mostruosità che apparivano sul grande schermo fossero reali, e facevano bene a pensarlo, perché Ted Browning ci tiene ad utilizzare personaggi veri. Non c’è da sorprendersi, quindi, del fatto che in Freaks ci siano uomini e donne che nella loro vita hanno realmente partecipato ai freak show: quindi ciò che vediamo potrebbe benissimo essere una rappresentazione della loro vita.  Di fatto i freaks non sono attori professionisti, i quali tuttavia non mancano: tra questi ricordiamo Olga Baclanova  e Wallace Ford.

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Freaks, la trama

Ci troviamo in un circo degli Stati Uniti, siamo nell’epoca del successo dei freak show, spettacoli interpretati da esseri deformi, ai quali si alternano trapezisti, maghi, donne avvenenti e uomini dalla forza bestiale. Ma la quiete del circo è disturbata dall’innamoramento del nano Hans, ricco per via di un’eredità, nei confronti di Cleopatra (Ol’ga Baclanova), donna trapezista dal bell’aspetto. Ma il bel fisico della donna nasconde, in realtà, un animo maligno e la donna, infatti, progetta insieme ad Ercole di sposare Hans, per poi ucciderlo e infine prendere la sua eredità.

Nonostante Frieda, la fidanzata di Hans, metta il giovane in guardia, il matrimonio sembra ormai inevitabile, e Hans è totalmente innamorato di Cleopatra. Ma proprio quando le cose sembrano filare liscio, qualcosa non va nel verso giusto; così i freaks, che erano stati pronti nell’accettare la donna, dimostrano il loro lato vendicativo, trasformando il piano di Cleopatra ed Ercole, in uno dei finali più raccapriccianti della storia del cinema.

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La normalità dei diversi

Come si è già detto, la realizzazione di Freaks costò diverse accuse a Ted Browning, una delle più violente e anche una di quelle che più ci fa capire quanto a quei tempi il film sia stato completamente travisato, è quella secondo la quale Ted Browning avesse sfruttato uomini e donne menomati, quasi come un moderno schiavista o venditore di illusioni, per il solo scopo di creare un’opera sensazionale.

Ebbene, sì, lo scopo di Ted Browning era sicuramente creare qualcosa di sensazionale, di fatto la sensazionalità finché non si riduce a vuoto intrattenimento, è l’obiettivo di ogni opera che si rispetti, che punti a restare impressa tra gli spettatori; a tal proposito lo scopo di Browning non era quello di intrattenere con il sensazionale, piuttosto il suo fine era quello di una rappresentazione oggettiva, reale e anche vera di un mondo, quello dei freaks, che dalla gente viene percepito come diverso.

Dunque il primo obiettivo di Browning è mostrare quanto in realtà questi uomini e donne malformati siano come uomini e donne comuni, essere umani a tutti gli effetti che pagano l’essere visti come diversi solo per la loro diversità fisica.

Freaks

Così in Freaks vediamo questo gruppo di uomini e donne che provano sentimenti normalissimi, sia nel bene che nel male: essi amano, odiano, provano sentimenti di amicizia, hanno piacere nell’approcciare e sanno anche rispettare, però, quando sentono la loro fiducia tradita e la loro natura violata, essi diventano vendicativi, proprio come farebbe qualsiasi uomo o donna che si ritrova ad aver subito un grandissimo torto. Fra tanta umanità e normalità, l’unica deformità che vediamo è quella dell’animo di Cleopatra. Il film così, che si sviluppa su una struttura lineare e piuttosto semplice, ha di fatto un momento horror che coincide con la vendetta dei freaks fino ad arrivare alla trasformazione raccapricciante di Cleopatra.

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Freaks può essere quindi considerata una delle più grandi testimonianze di quello che è stato il fenomeno del circo con spettacoli comprendenti tali personaggi; questo perché la rappresentazione di Ted Browning è una rappresentazione reale e soprattutto giusta, non c’è un fine moralistico, c’è la volontà di rappresentare la natura umana di essere umani diversi, c’è equilibrio di rappresentazione, un equilibrio che non rinuncia a strizzare l’occhio all’horror nel finale, perché Browning è pur sempre un regista che gioca con le paure. Un’opera dunque perfettamente riuscita.

Roberto Carli