Il Biedermeier: non solo arredamento!

Quando si parla di Biedermeier, si sta prendendo in esame il periodo storico tra il 1815 e il 1848. Del panorama letterario di quegli anni la prima cosa che si nota è l’improvvisa crescita della produzione. L’alto numero di opere in prosa, liriche e testi teatrali dimostra in modo inequivocabile quanto fossero in aumento i bisogni culturali di strati sempre più ampi della popolazione.

Questo fenomeno comportò diverse conseguenze. Da una parte causò nervose reazioni delle forze dominanti. Queste vedevano nell’elevazione culturale delle masse un pericolo per l’ordine tradizionale, soprattutto dopo i disordini della rivoluzione francese e l’equilibrio stabilito dal congresso di Vienna.

Dall’altra, il crescente consumo di letteratura costituisce un indizio dell’arresto sociale di quell’epoca. Infatti la classe portatrice della cultura letteraria, ossia la borghesia, cercava di dimenticare nel piacere dell’arte i conflitti che il passaggio dalla rivoluzione francese alla restaurazione aveva lasciato irrisolti.

Origine del Biedermeier

Nel XIX secolo accanto al classicismo si era sempre più affermata una letteratura di consumo, senza pretese ma non priva di valore. L’offerta di una “letteratura per lettori”, destinata a un pubblico che non desiderava né il troppo impegno né il puro divertimento, svolse un ruolo molto importante. Si occupò di riempire lo spazio vuoto, il gap tra la letteratura alta e la produzione di massa. La molteplicità formale del Biedermeier nasceva soprattutto dal bisogno di rimuovere la triste realtà quotidiana cercando consolazione e piacere spensierato nelle cose belle.

Anche il mercato delle riviste riflette le novità dell’epoca. Gli almanacchi che nel periodo dell’illuminismo e del classicismo di Weimar si rivolgevano a un pubblico esclusivo di intellettuali, cedono sempre più il passo ai calendari e agli annuari, che offrono a tutta la famiglia una grande varietà di storie e di racconti.

Significato del termine

Biedermeier
Esempio di arredamento Biedermeier

Con il termine Biedermeier dunque non ci si riferisce soltanto ad un tipo di arredamento particolarmente in voga nella prima metà del XIX secolo. Come si è visto, questo indica anche. un movimento letterario che prende spunto da un personaggio creato dagli scrittori Adolf KussmaulLudwig Eichrodt.

La figura di “Biedermeier” indicava il piccolo borghese apolitico e conservatore, interessato solo alla propria vita familiare. È composto da due parole, cioè l’aggettivo “semplice”, “sempliciotto” (bieder, ma che significa anche “integro”, “onesto”) unito a uno dei cognomi tedeschi più diffusi Meier (o Maier).

Biedermeier: autori famosi…

Accanto ad un numero piuttosto alto di prodotti scadenti, questa “letteratura da calendario” conta anche opere ben fatte, come le cosiddette Dorfgeschichten, ossia le “novelle campestri” dello svizzero Jeremias Gotthelf, la cui novella Il ragno nero (Die schwarze Spinne) regge tranquillamente il confronto con le grandi novelle del realismo. Fra i tanti autori Biedermeier che affollarono con le loro creazioni le riviste dell’epoca, ne citeremo in particolare due.

Eduard Mörike e August von Platen hanno contribuito con i loro lavori a dare un nuovo significato al movimento del Biedermeier. Hanno rispettivamente conferito toni più malinconici e dato origine ad un mito che ancora oggi è di gran voga.

… e meno famosi

Dietro la facciata di apparente serenità del Biedermeier si cela anche una profonda malinconia. Miglior rappresentante di tale sentimento è l’autore svevo Eduard Mörike. Quest’ultimo fu etichettato erroneamente come poeta Biedermeier; in realtà uno sguardo più attento e un’analisi più critica delle sue opere avrebbe potuto far apparire da subito questo scrittore sotto un’altra luce.

Il successo del conte August von Platen è legato al suo viaggio in Italia. Con la loro perfezione formale, i suoi Sonetti veneziani (Sonette aus Venedig, 1825) diedero un contributo essenziale alla nascita di un vero e proprio mito di Venezia che conquistò un ampio spazio nella letteratura tedesca fin de siècle e che grazie a Thomas Mann e alla sua celeberrima novella La morte a Venezia (Der Tod in Venedig, 1913) non si è ancora spento.

I risvolti politici

Biedermeier
Heinrich Hoffmann von Fallersleben

Nonostante le persecuzioni e la repressione della censura, accanto alla letteratura intimista del Biedermeier sul mercato letterario esisteva anche una letteratura politicamente impegnata. La letteratura impegnata produsse soprattutto liriche, canzoni politiche e brevi appelli diffusi tra il popolo attraverso volantini e manifesti, meno controllabili dagli organi di censura.

Prima del 1848, tutta la lirica tedesca – quella che non si riconosce nel dolore cosmico romantico o nella malinconia del Biedermeier – ha una coloritura politica. La lirica dei grandi poeti come Heinrich Heine non raggiunse una larga diffusione, ma la concezione della poesia al servizio dell’impegno politico diede origine a una tendenza popolare che produsse una ragguardevole quantità di canzoni politiche.

Tra gli altri rappresentanti della lirica di tendenza merita di essere ricordato Heinrich Hoffmann von Fallersleben che compose nel 1841 il Deutschlandlied, ossia il “canto della Germania”, ancora oggi inno nazionale della Germania ormai riunificata.

Pia C. Lombardi

Immagine in evidenza: Carl Spitzweg, La passeggiata domenicale, 1841.