Johnson Tsang e la duttilità delle sue ceramiche

“Inner child” e “lucid dreams” sono i nomi dei due ultimi progetti realizzati da Johnson Tsang. Nato ad Hong- Kong Johnson Tsang (qui un approfondimento) nella sua fase matura comincia ad esporre nella maggior parte dei paesi asiatici dove in breve tempo raggiunge un notevole successo.

Scultore che predilige la ceramica, Tsang da alcuni anni si è affacciato al panorama artistico europeo dove sta dimostrando di essere all’altezza della notevole concorrenza risultando uno degli artisti iperrealisti, perchè anche così puo essere definito, più apprezzati.

Johnson Tsang
Johnson Tsang

I lavori di Johnson Tsang hanno nella maggior parte dei casi per soggetto figure umane, bambini o adulti che siano, che deformano la propria fisiognomica quasi come costretti da una forza esterna che li plasma a proprio gradimento. Bisogna notare che l’artista sfrutta principalmente l’oggettistica di tutti i giorni come piatti, tazze o utensili di uso comune trasformandoli in soggetti con sembianze umane e dotati di una forte carica emotiva.

Quello che diventa particolarmente evidente è quanta fantasia usi Johnson Tsang per l’elaborazione di soggetti diversi ogni volta e ciascuno con un’espressione e dunque un significato diverso. In alcuni casi queste porcellane assumono anche le fattezze di volti comici che vengo dilatati determinando l’uso del manufatto anche per altre finalità come fioriere, porta posate e così via.

Johnson Tsang
Johnson Tsang

Johnson Tsang concentra poi la sua attenzione soprattutto sul soggetto del bambino che o immerso, quasi caduto dall’alto e formante un effetto splash, compare sia in una forma realistica ma anche in forme fantastiche legate però sempre ad un posizionamento mentale. Nonostante all’apparenza tutte queste opere possono sembrare banali e sarcastiche, ciascuna di esse ha intrinsecamente insito un senso di lotta con forme di violenza e privazione che l’essere umano in genere è costretto ad affrontare.

L’apprezzamento nei confronti di questi lavori lo si riscontra in primis da parte del pubblico che oltre ad essere divertito da questi lavori è anche molto attratto ed al contempo stimolato nell’interrogarsi il perchè di certe pose o di certe espressioni obbligate e non certo naturali.

Vincenzo Morrone

Fonti: urbancontest.com, bloggokin.com, objectsmag.com