Colin Firth, il “re” del cinema inglese

Colin Firth nasce nello Hampshire, in Gran Bretagna, il 10 settembre 1960. Da ragazzo dimostra il proprio talento recitativo a teatro, il suo trampolino di lancio per il grande schermo. Nel 1983, infatti, recita nell’opera teatrale Another Country, e grazie alla sua performance viene scelto anche nel cast del film omonimo, benché per un ruolo diverso.

Colin Firth fra Austen, Shakespeare e Wilde

Sia il film Tumbledown (1988) che la miniserie Orgoglio e pregiudizio (1995), entrambi prodotti dalla BBC per la televisione, valgono a Colin Firth una nomination per il premio BAFTA, ma è per lo più grazie al ruolo di Mr Darcy nella miniserie che l’attore è maggiormente conosciuto.

Dopo aver preso parte ai film Il paziente inglese (1996) e Shakespeare in love (1998), vincitori del Premio Oscar per il miglior film, Firth veste di nuovo i panni di Mr Darcy ne Il diario di Bridget Jones, film del 2001 ispirato al romanzo di Jane Austen Orgoglio e pregiudizio, ma che racconta la storia in chiave moderna.
«Sono stato felicissimo di diventare un punto di riferimento per la cultura popolare» dice Colin Firth al Washington Post nel 2002 «Ne sono felice anche adesso, in realtà, ma lo trovo ancora strano».

Colin Firth
Colin Firth nel ruolo di Mr Darcy nella miniserie televisiva Orgoglio e Pregiudizio (1995)

Nel 2002, Colin Firth è protagonista della trasposizione cinematografica di un’altra celebre opera britannica, L’importanza di chiamarsi Ernest, commedia di Oscar Wilde. È la prima volta – ma non l’ultima – che l’attore inglese affronta un testo di Wilde, «probabilmente l’unico inglese a non aver mai recitato prima d’ora una piéce di Wilde», riconosce Firth stesso in un’intervista del 2003 «[…] chiunque in Inghilterra, anche se lavora in banca, ha, almeno una volta, recitato Wilde».
L’attore recita al fianco di diversi attori britannici di fama, come Hugh Grant, Emma Thompson, Alan Rickman e Liam Neeson nel film corale Love Actually – L’amore davvero nel 2003, mentre l’anno dopo interpreta ancora una volta Mr Darcy nel seguito de Il diario di Bridget Jones.

Nel 2009 Firth si trova nuovamente trasportato in uno degli scritti di Oscar Wilde, recitando la parte di Lord Henry nel film Dorian Gray, tratto dal romanzo omonimo, insieme a Ben Barnes, con cui ha già lavorato nel 2008 per il film Un matrimonio all’inglese (Easy Virtue).

Professor George Falconer…

Nello stesso anno è protagonista del film A single man, dall’omonimo romanzo di Cristopher Isherwood, ed interpreta George Falconer, un professore omosessuale degli anni Sessanta che ha intenzione di suicidarsi a fine giornata.

La pellicola, film d’esordio dello stilista statunitense Tom Ford, è criticata per l’eccessiva eleganza e cura formale, ma qualsiasi pecca sembra passare in secondo piano di fronte alla bravura di Colin Firth, «capace di sostenere con straordinaria forza e sofferenza il film che pesa interamente sulle sue spalle» (Lietta Tornabuoni, La Stampa).

Colin Firth
Colin Firth nel ruolo di George Falconer in A single man (2009)

«[A Single man] Può piacere o non piacere, ma si regge su un pilastro indistruttibile, degno delle piramidi d’Egitto» afferma Alberto Crespi, de L’Unità «l’interpretazione di Colin Firth, che dà al personaggio di George una verità e un’intensità per le quali è difficile trovare aggettivi».

Per questo ruolo, Firth ha ottenuto la sua prima nomination al Premio Oscar come Miglior attore protagonista, premio che vincerà tuttavia l’anno successivo.

…e re George VI

Il 2010 è infatti l’anno de Il discorso del re, di Tom Hooper, che vede Colin Firth nei panni di re George VI e Helena Bonham Carter in quelli di sua moglie. Il film, basato su una storia vera, tratta del rapporto fra il monarca inglese della prima metà del Novecento, affetto da balbuzie, e il suo logopedista, interpretato da Geoffrey Rush – noto per l’interpretazione di Hector Barbossa nella saga  I pirati dei Caraibi.
Colin Firth e Helena Bonham Carter formano un duo molto affiatato, e «restituiscono dallo schermo tutte le sfumature di una coppia regale che è costretta a confrontarsi con il mondo della concretezza quotidiana, fuori dai cancelli di Buckingham Palace», dice Paolo Mereghetti de Il Corriere della Sera.

La pellicola è un vero successo, vincitrice del Premio Oscar per Miglior film, Miglior regia e Miglior sceneggiatura originale, nonché di numerosi altri importanti riconoscimenti internazionali.

Colin Firth
Colin Firth in una scena de Il discorso del re (2010)

«Ho la sensazione che la mia carriera abbia appena raggiunto l’apice», è il commento di Colin Firth mentre accetta il Premio Oscar per la propria interpretazione del re d’Inghilterra. Re George, nel film, non è un sovrano alle soglie della Seconda Guerra Mondiale, ma un uomo costretto a superare le proprie paure prima di poter affrontare quelle di un popolo intero .
Inevitabile che adesso il suo nome venga associato a re George, e non a Mr Darcy.

Francesca Santoro

Fonti

Internet Movie Database – Colin Firth