“Mixed by Erry”: il film di Sydney Sibilia sui fratelli Frattasio

Mixed by Erry, l’ultimo film di Sydney Sibilia sulla storia dei fratelli Frattasio e il controverso marchio di musicassette.

Dopo il successo dell’apprezzata “L’ incredibile storia dell’Isola delle Rose”, distribuito da Netflix nel 2020, ispirato alla storia dell’ingegnere Giorgio Rosa, un’altra storia sui generis incontra l’attenzione del regista Sydney Sibilia. Parliamo di “Mixed by Erry” e dell’incredibile vicenda dei fratelli Frattasio, tre napoletani del quartiere Forcella e della parabola di successo della loro chiacchieratissima etichetta di musicassette. Una vicenda al limite del surreale che spacca l’opinione pubblica in due opposte posizioni, tra chi li considera geni senza precedenti e chi invece truffatori a cui è stata concessa una lunga impunità. Il film del giovane regista campano però mette tutti d’accordo, piace al pubblico, alla critica e anche ai fratelli Frattasio.

La trama

Sono gli anni ’80 e nel quartiere Forcella a Napoli, tra i vicoli e i bassi, crescono i fratelli Frattasio, che trascorrono le loro giornate coi compagni di strada e all’occorrenza aiutando il padre nella produzione di alcool contraffatto, da rivendere ai turisti alla stazione centrale.

Enrico, in particolare, è un bambino introverso, a cui piace stare giornate intere in un negozio di radio, dove aiuta il proprietario in piccoli lavoretti e soprattutto ascolta tanta, tantissima musica. Proprio questo prematuro e costante contatto con la musica nutre la vivace vocazione di Enrico, che vede nel suo futuro una sola strada professionale: o dj!

Inizia così a registrare delle compilation tutte sue, combina generi e gusti musicali,  le regala agli amici, agli avventori del negozio e qualcuna la vende su richiesta. Ignaro certamente di iniziare a muovere i passi in quella che si rivelerà una mastodontica iniziativa imprenditoriale, Enrico coinvolge dapprima un fratello e poi l’altro, nel progetto di incrementare la produzione di queste personali musicassette.

Il successo di Mixed by Erry

Per questa ambiziosa idea, Peppe, Claudio ed Enrico Frattasio ricorrono ad un numero sempre crescente di registratori, con cui infittiscono i cosiddetti laboratori, nient’ altro che stanzini o stanze ricavate da appartamenti, che registrano h24, impiegando il lavoro di oltre 100 dipendenti.

Contare i soldi dei proventi è impossibile, è più semplice pesarli. Il trio Frattasio fitta un locale nel quartiere che ha sempre la fila fino a fuori, all’esterno capeggia l’insegna “Mixed by Erry”, la stessa che viene stampata col timbro sulle musicassette. Un marchio, un’identità, una garanzia.

Chi compra una cassetta Mixed by Erry è certo che godrà di un audio impeccabile e avrà al costo di 5.000 lire le hit del momento, finanche le canzoni del Festival di Sanremo ancor prima che venga distribuita la compilation originale. Ma Enrico ha un’ intuizione.

Oltre alle canzoni su richiesta, nelle musicassette inserisce in coda canzoni extra, che probabilmente il cliente non conosce, ma che è certo apprezzerà, tenendo conto dei suoi gusti. In questo modo gira più musica, si chiedono altre musicassette, e si vende in maniera esponenziale. Inutile rammentare che questa idea “by Erry” oggi è alla base degli algoritmi di applicativi musicali che creano playlist proprio in base alle scelte musicali degli operatori.

L’epilogo di Mixed by Erry

Il successo dei Frattasio è a dir poco clamoroso. Fondano società, assumono personale, producono e vendono senza sosta, e fanno rumore, troppo rumore per passare inosservati. Le forze dell’ordine, infatti iniziano ad indagare e a prendere informazioni, stanano i laboratori, sequestrano le musicassette, gli stanno praticamente addosso.

Quello che ricostruiscono è un fenomeno mai visto prima, un giro d’affari dai volumi incalcolabili, le musicassette “mixed by erry” sono più in voga  dei prodotti originali, e si arriva perfino a falsificarle. Un apparente gioco di parole, che però attribuisce alle produzioni di Enrico un valore di autenticità, le sue cassette infatti sono per tutti “dei falsi originali”.

“Mixed by Erry”, secondo i dati delle grandi società dell’epoca, è la casa di produzione numero 1 in Italia. La loro musica parte dai laboratori di Forcella e fa il giro d’Italia, e sconfina. Il socio milanese, di cui si avvalgono per l’approvvigionamento delle cassette vergini, li mette in guardia dalla loro sfacciata esposizione e dalla faccenda che ormai, è certo gli stia sfuggendo di mano.

Loro di tutta risposta si recano a Sanremo, in platea allAriston,  ad assistere al Festival, in barba al commissario che cerca di braccare una fantomatica talpa in RAI. La storia non potrebbe che avere un solo finale, che è quello noto alla cronaca di quei tempi ma anche dei giorni nostri, dato che “Mixed by Erry” lo ricordano ancora tutti come un marchio leggendario.

Analisi del film

Sydney Sibilia è evidentemente attratto da storie di successo individuale anticonvenzionali. Quelli che delinea in quest’ultima esperienza cinematografica sono ancora una volta dei personaggi che si muovono nella direzione opposta al resto della società, e arrivano, attraverso mezzi più o meno leciti, laddove nessun’altro è arrivato. Del resto, si sa, nonostante una diffusa condivisione di valori, il pubblico tende a fare il tifo per gli antieroi, benché fuori legge.

Si pensi che con l’uscita di “Fuga da Alcatraz” nel ’79, di Don Siegel, film sulla vera storia degli unici evasi dal carcere di massima sicurezza, si registrò un repentino cambio di rotta dell’opinione pubblica. Pressappoco unanimemente, il pubblico statunitense auspicava che il finale sospeso della storia fosse in realtà coinciso con la messa in salvo dei fuggitivi.

In questo caso il lato censurabile della condotta dei Frattasio soccombe rispetto a una narrazione dinamica, aneddotica, che rende il film estremamente accattivante . Il set è Napoli del periodo de “el pibe de oro”, immersa tra gli entusiasmi delle gesta calcistiche di Maradona e l’ingerenza massiccia e sfacciata della camorra.

L’immagine è chiaramente ripulita, per fini cinematografici e si riferisce a tempi troppo recenti per non notare che dettagli macabri sono edulcorati per restituire uno scenario più fiabesco, molto più vicino ai colori della Bologna dell’ingegnere Rosa, che della Napoli del boss Luigi Giuliano.

L’ambientazione di Mixed by Erry

La storia di Sibilia corre su una superficie romantica che esalta i fratelli Frattasio come portatori di una genialità spontanea, un’ingenua ambizione, e disorientati rispetto alla molteplicità di violazioni e reati generati con la loro attività. Una narrazione di protagonisti vulnerabili che induce ad apprezzare il genio, più che la truffa, la trovata più che la delinquenza.

Napoli è uno sfondo dalle tinte leggere, non soffocata da elementi stereotipanti, come le produzioni degli ultimi anni ci hanno abituato, ricca di contraddizioni ma non enfatizzate a ogni costo. La malavita è raccontata come una presenza meno scomoda di quanto in realtà sia generalmente, una parentesi passeggera, che non avrebbe condizionato la scalata ai grandi incassi dei Frattasio. Nel racconto di Sidney Sybilia anche i contrabbandieri hanno l’aspetto simpatico e la battuta pronta, i dialoghi sono morbidi, troisiani, che fanno sorridere e immedesimare.

Una storia di successo

Quella portata sul grande schermo da Sydney Sibilia è una storia di successo nella quale il colore ripugnante della faccenda subordina alla fascinosa genialità dei protagonisti. I fratelli Frattasio, a vederli adesso, sembrano aver vissuto in un mondo avulso dal contesto nazionale, scollato completamente dai parametri comuni di lecito e legale.

Se non fosse che la storia è talmente recente, che lo spettatore non può fare altro che ripetere “questo è successo davvero”, sembrerebbe surreale. E a pensarci, ciò che viene raccontato in Mixed by Erry, non è la storia di un pluriomicida o di uno spietato guappo di quartiere, ma la scalata economica di tre soggetti praticamente innocui, che si muovono, si arricchiscono, costituiscono società ed implementano il loro giro di affari, rimanendo nella loro innocuità.

Conclusioni

Il film ha il merito di riportare in auge una vicenda assai controversa che polarizza l’opinione pubblica, ma in un certo modo fa simpatia. Almeno per come viene riportata sul grande schermo. Se è vero che Enrico Frattasio, Erry, voleva semplicemente fare il dj, vero è anche che i fratelli Peppe e Claudio avevano la chiara intenzione di fare soldi. Molte interviste rilasciate dall’uscita del film in poi lasciano emergere questo: una visione chiara della giostra lucrativa sulla quale erano saliti i Frattasio.

Così come molti napoletani, che quegli anni hanno vissuto tra i vicoli dell’enorme casba che era Forcella, sono certi che la malavita in qualche modo foraggiasse l’impresa commerciale di “Mixed by Erry”. Nel film oltre a una serie di trovate di fantasia che arricchiscono una storia di per sé già al limite (si pensi ai soldi interrati sotto i campi da tennis), c’è un’evidente scelta di sottolineare l’aspetto sfidante dei tre giovani.

Peppe Frattasio, che abbiamo incontrato al Teatro Bellini di Napoli in occasione della presentazione del film e del libro a cui lo stesso si ispira, ci rivela che lo ha visto tre volte, che lo diverte moltissimo, ma che le cose non sono andate proprio come raccontate. Lui ci invita a leggere il libro di Simona Frasca, molto più aderente alla realtà. Noi, dal canto nostro, vi invitiamo a vedere il film che appassiona e incuriosisce per ulteriori approfondimenti.

Roberta Guida