Il velo ha da sempre rappresentato valori e significati molteplici, legati soprattutto alla figura della donna; questo tessuto fine e, in alcuni casi, trasparente, è utilizzato per coprire parti del corpo femminili, come il capo o l’intero corpo, pressoché per ragioni religiose e spirituali e, inoltre, può essere indossato per eventi particolari (la sposa al suo matrimonio o le donne che vanno in chiesa), ma anche come accessorio quotidiano.
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Erroneamente si pensa che il velo sia nato con l’Islam, ma la verità è diversa: esso nasce ai tempi della Mesopotamia assira, dove una legge del XII secolo a.C. rendeva obbligatorio l’utilizzo del velo in pubblico per tutte le donne sposate. Il velo era simbolo di rispetto, di differenza sociale, ma soprattutto aveva il compito di separare il sacro dal profano. Inoltre, in un passo dell’Iliade, la dea Era (dea del matrimonio, della fedeltà coniugale e del parto) viene descritta nel momento in cui deve prepararsi per uscire dall’Olimpo; qui si ha una descrizione accurata degli indumenti, ma soprattutto del krédemnon, ovvero un velo trasparente che aveva il compito di coprire il capo della donna. Nel Medioevo, invece, si ha notizia di tre insegnanti dell’Università di Bologna (Accursia, Bettisia Gozzadini e Novella d’Andrea), le quali potevano tenere lezioni di Diritto, a patto che coprissero il loro corpo e volto per non distrarre gli studenti.
Nella penisola araba preislamica, le donne avevano invece molti privilegi coniugali: così come gli uomini, loro potevano sposare un secondo uomo in caso di impotenza del primo marito, avevano la possibilità di ripudiare il marito e, addirittura, far parte di matrimoni a tempo predeterminato (mut’a); qui, l’eventuale figlio della coppia restava con il padre, il quale si occupava del bambino sotto l’aspetto economico.
I veli non sono tutti uguali, ma la loro preziosità la ritroviamo soprattutto nei materiali da cui sono costituiti, legati ovviamente alla ricchezza dell’individuo o all’evento e al motivo del velo: può essere rigorosamente cucito a mano e i materiali oscillano tra il cotone e la seta, molto più pregiata e quindi cara.
Le teorie sull’utilizzo del velo per le donne musulmane sono discordanti: molti credono che rappresenti la ritrovata dignità della donna, mentre per altri è la subordinazione della donna all’uomo. Nel Corano ci sono diversi riferimenti al velo islamico, visto come indumento utilizzato per nascondere le “parti belle” delle donne, in modo tale da essere distinte da altre senza dignità e pudore. Non c’è un’età precisa in cui indossare il velo, ma molte donne lo indossano a partire dall’adolescenza (12-13 anni).
È giusto fare una differenza tra le tipologie di veli che esistono, indossati in modalità e luoghi differenti:
Il velo, per molte donne, rappresenta un’espressione, qualcosa a cui non posso rinunciare. Questo, però, non toglie il fatto che molti paesi europei abbiano vietato il suo uso, soprattutto del velo integrale (come il burqa). La Corte di Giustizia europea ha, infatti, vietato nel 2017 l’utilizzo del velo nelle aziende, a patto che queste si mantenessero laiche, senza alcun simbolo di altre religioni; questo è stato fatto, a parer loro, per mantenere un rispetto verso ogni tipo di credo.
Andiamo per ordine: La Francia nel 2010 si è espressa vietando l’uso del burqa e del niqab, ma già nel 2004 lo Stato aveva deciso di vietare l’indumento islamico all’interno delle scuole statali francesi; questo ha portato ad una forte laicizzazione, infatti non sono presenti nemmeno i crocifissi. Il secondo paese, dopo la Francia, ad aver vietato il velo integrale è il Belgio (2011), ma anche la Danimarca (2018). Stessa situazione in Bulgaria (2016) e in Lettonia (2017). Poi c’è l’Austria, che ha deciso di vietare il velo integrale, punendo con multe o con la violenza da parte delle forze dell’ordine dal 2017. Gli ultimi paesi ad aver vietato il velo islamico, ma anche passamontagna nei luoghi pubblici sono stati Olanda e Svizzera.
In Spagna, non si può testimoniare in un’aula di tribunale con il viso totalmente coperto. In Italia, invece, dal 1975 è vietato l’utilizzo del velo e di caschi nei luoghi pubblici; non c’è una legge statale che disciplina il divieto di utilizzo del velo, ma ci sono regioni meno tolleranti, come ad esempio Lombardia e Veneto.
Insomma, molti Paesi, come abbiamo visto, tendono a vietare il velo in determinati contesti, ma non ad eliminarlo totalmente. Negli Stati Uniti d’America, la situazione cambia da Stato a Stato: ad esempio in Florida, le donne non possono mettere sulla patente una foto con il velo integrale.
Le donne ebraiche avevano l’usanza di coprire il capo, più che altro in sinagoga; il velo ebraico rappresentava la sottomissione della donna ai voleri di Dio e dell’uomo. Secondo la Torah e il Talmud, le donne ebraiche, pronte al matrimonio, dovevano rasarsi i capelli e indossare, da quel momento, un velo colorato giornalmente. Questo serviva per distinguere le donne sposate da quelle nubili; oggi, però, le donne ebraiche coprono il loro volto secondo la loro volontà, ma è consono indossarlo nei luoghi sacri, come la sinagoga. Gli uomini indossano il Kippah, un cappello tondo ma, così come le donne, è un indumento che può essere utilizzato anche solo in sinagoga.
Nel Cristianesimo, il velo ha assunto una funzione di purezza. È indossato dalle donne che decidono di sposarsi in Chiesa, come simbolo di castità. La Madonna, figura tipica della religione cattolica, è rappresentata sempre con un velo sul capo. Per l’Apostolo Paolo, il velo era simbolo di devozione verso Dio insieme ad un abbigliamento consono; questo lo vediamo soprattutto nell’abbigliamento delle suore, che decidono di dare la propria vita al servizio di Dio. Oggi come allora, molte donne continuano ad indossare questo velo sul capo, ma solamente in Chiesa, come simbolo di forte riverenza e sottomissione a Dio. Assume quindi un valore pressoché spirituale e non carnale: la subordinazione, in questo caso, è verso Dio e non verso l’uomo.
Anna Lisa Accurso
Immagini media https://pxhere.com/it/photo/1560445, https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Moslema_in_style_(8093611310).jpg, https://pagineesteri.it/2022/05/09/mondo/afghanistan-nascoste-il-burqa-e-di-nuovo-obbligatorio/
https://it.wikipedia.org/wiki/Hijab
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