Lui dorme e altri racconti, la recensione

Lui dorme e altri racconti è il titolo della nuova raccolta della scrittrice partenopea Emanuela Esposito Amato, docente di francese all’Istituto Pagano-Bernini di Napoli, pubblicata dalla casa editrice Homo Scrivens.

Dopo aver esplorato il genere narrativo del romanzo con Il diario segreto di Madame B. (da noi recensito), l’autrice continua il suo viaggio nel mondo dell’introspezione psicologica scegliendo questa volta la più snella forma del racconto. Nove storie compongono la raccolta, investigando nell’intimità di altrettanti personaggi e nella complessità dei rapporti che essi intessono con gli altri. Donne – soprattutto, ma non solo – diverse tra loro ma accomunate dalla comune esigenza di trovare risposte ai propri, talvolta incomunicabili, bisogni.

Lui dorme e altri racconti verrà presentato ufficialmente dall’autrice il 23 gennaio 2020 alle 18:30 presso il Monidee Caffè sito in Piazza Trieste e Trento, 6 (Napoli). A dialogare con Emanuela Esposito Amato ci saranno lo scrittore, critico ed editor Raffaele Messina, l’editore e autore Aldo Putignano e la blogger Marilena Cracolici. Delle letture si occuperà, invece, Clotilde Punzo.

Lui dorme e altri racconti

Le tematiche diLui dorme e altri racconti

Sebbene ciascuno dei protagonisti e dei comprimari della raccolta goda di una sostanziale autonomia, alcune tematiche legano trasversalmente le loro storie, rendendole simili alle immagini prodotte da un caleidoscopio.

Il rapporto con il cibo è onnipresente, ed è molto utile per analizzare le fragilità dei personaggi che, in esso, vedono, di volta in volta, un nemico o un’ancora di salvezza. C’è chi, infatti, lo usa come conforto e valvola di sfogo, chi, invece, come veicolo di affermazione sociale e chi, infine, lo combatte strenuamente, pensando che, battendolo, i suoi problemi spariranno come per magia. In Lui dorme ed altri racconti, insomma, il cibo diviene una sorta di esemplificazione fisica e quindi affrontabile di problematiche complesse e perciò sfuggenti.

Mettendo in scena il rapporto con il cibo, l’autrice crea inoltre l’occasione per calare i personaggi in un contesto intimo che permetta di analizzarli a partire dalle loro azioni.

lui dorme e altri racconti
Emanuela Esposito Amato

Un’altra tematica portante è costituita dall’insicurezza che impedisce ai protagonisti di lasciare la propria zona di comfort, nonostante essa sia ormai veicolo di infelicità. Sconfiggerla appare il presupposto necessario per realizzare il proprio autentico potenziale e trovare un posto nel mondo. Non tutti, però, sono in grado di riuscirci e alcune storie si concludono con una tragica sconfitta.

Un realismo di fondo pervade la raccolta, manifestandosi sia nell’esito non sempre lieto delle vicende narrate che nell’ambiguità dei rapporti umani messi in scena. Persone che dovrebbero amarsi e supportarsi, ma si feriscono costantemente, gesti che nascondono le reali intenzioni di chi le compie, scelte dolorose ripetute in uno stoico suicidio annunciato, sono tutti elementi che spingono a una riflessione profonda e esente da idealizzazioni.

C’è, però, anche spazio per la positività e la speranza, in altrettanto verosimili vicende di riscatto e rivalsa sociale, descritte senza nasconderne le difficoltà ma valutandone, al contempo, l’effettiva possibilità. Perché ciascuno resta, nonostante tutto, artefice di buona parte della propria fortuna.

Lo stile di Lui dorme e altri racconti

Lo stile di Emanuela Esposito Amato si caratterizza, innanzitutto, per la sua immediatezza. Le frasi si succedono come veloci pennellate, aggiornando il quadro della situazione nel momento in cui si svolge, coinvolgendo il lettore nelle sue dinamiche. Spesso egli si sente, infatti, come uno spettatore privilegiato, chiamato ad assistere alla scena da una prospettiva diversa dal solito.

Questo modo di scrivere favorisce, inoltre, l’alternarsi dei colpi di scena che, più che modificare radicalmente una situazione, modificano il modo di percepirla. Un personaggio può passare rapidamente, ad esempio, dall’essere compatito all’essere mal sopportato e viceversa.

Fondamentali sono poi le descrizioni, mai superflue, e in grado di ricostruire rapidamente ma in maniera non superficiale il contesto delle vicende. Contesto spesso indispensabile per consentire al lettore la formulazione di un giudizio più completo e meno fermo alle apparenze. Sono queste ultime, infatti, il vero nemico contro cui si scaglia la scrittrice, spingendo, indirettamente, i lettori a riflettere meglio sui propri reali bisogni.

Alessandro Ruffo