Terminator – un monito dal futuro per il nostro presente

Le premesse per la realizzazione di Terminator non erano delle più rosee: un film di serie B, nato da un incubo di James Cameron, con un budget estremamente limitato e molti attori alle prime armi.

Eppure Terminator aveva un gran punto di forza: la sua trama. Essa narra di un robot venuto dal futuro per uccidere la madre del futuro leader della resistenza umana al dominio instaurato da un’avanzatissima IA, Skynet.

All’uscita, nel 1984, Terminator sbalordì critica e pubblico, dando poi vita a sequel, videogiochi e serie TV, ed entrando addirittura nel National Film Registry.

Difendersi da chi doveva difendere

Motore degli eventi la sinistra e immateriale figura di Skynet, sistema di difesa computerizzato messo a punto dagli USA per reagire ad un eventuale attacco sovietico. La sua rapida e imprevista evoluzione lo porterà, però, a reputare l’intera umanità una minaccia. L’IA si ribellerà quindi ai suoi creatori dando vita ad un olocausto nucleare e alla più catastrofica delle guerre.

Ma c’è qualcosa che neanche un’IA tanto avanzata poteva prevedere: la capacità di resistenza dell’essere umano. Un uomo, John Connor, riuscirà, infatti, a riunire i superstiti e a dar vita a un’inaspettata resistenza. Messo in difficoltà, Skynet capisce che l’unico modo per assicurarsi la vittoria consiste nel cancellare ogni traccia di John Connor dalla storia. L’IA invia quindi uno dei suoi robot (il Terminator del titolo) indietro nel tempo per uccidere Sarah Connor, madre di John, prima della sua nascita.

Paradossali paradossi

Nella brevissima durata in cui scorre Terminator, James Cameron è riuscito a concentrare tante tematiche che ancor oggi si prestano a profonde riflessioni: i viaggi nel tempo, il Paradosso del Nonno, la violazione delle Leggi di Asimov, la pericolosità delle armi, il terrore di una guerra atomica.

T800
Il temibile T-800

Tutto ciò che accade in Terminator è frutto di un’analisi della fisica andata avanti per secoli, che solo oggi ha dato definitivamente esito negativo. Il viaggiare nel passato, per quanto affascinante, tende a scontrarsi con lo stesso concetto di tempo in quanto parametro unidirezionale e immutabile.

Inoltre, il viaggiare nel tempo per cambiare gli eventi cozza col Paradosso del Nonno. Skynet decide di uccidere retroattivamente Connor; se riuscisse a far ciò, egli si ritroverebbe in un futuro dove non ci sarebbe più bisogno di tornare indietro nel tempo.

Che dire delle auree leggi di Asimov? Le quattro regole per le quali un robot, o meglio, una IA non può mai danneggiare un essere umano? Skynet è figlio della milizia ed è nato per violarle quindi perché lui e la sua progenie dovrebbero rispettarle?

Dagli albori della storia umana, le armi sono sempre state strumento di offesa verso il prossimo. Il non saperle maneggiare però ha spesso danneggiato l’utente: se afferri una spada per la lama ti tagli, se sbagli a montare una pistola ti esplode in faccia; quindi se programmi male il più avanzato sistema di difesa militare cosa potrebbe accaderti?

Sebbene Terminator sia figlio di un’epoca in cui il terrore di una guerra nucleare era una costante dei due blocchi, anche oggi non si è esenti da tale pericolo. Le armi nucleari sono diventate più precise, più letali, più versatili. E la macchina da guerra globale non aspetta altro che scatenarle contro il primo che, ufficialmente o ufficiosamente, le usa coinvolgendo degli innocenti che non hanno nulla a che vedere col Dr. Stranamore!

I personaggi di Terminator

Quando si parla di Terminator, non si può fare a meno di associare l’immagine del robot a quella del suo interprete, Arnold Schwarzenneger. Il suo fisico perfetto, quasi da sembrare inumano, la sua recitazione legnosa, quasi robotica, il suo accento tedesco che richiama alla mente il nazismo furono perfetti per dar vita al Terminator.

Per controbilanciare l’inumanità di Arnold, gli altri due personaggi\attori principali della pellicola rivelano una sconcertante e umanissima fragilità. Sarah Connor (Linda Hamilton) è una timida e impacciata ventenne, inadatta a diventare la madre di un eroe leggendario, che scopre dentro di se una forza tale da affrontare lo spietato Terminator.

Kyle Reese (Michael Biehn), inviato nel passato dalla resistenza per fermare il Terminator, è un eroe letteralmente senza tempo e senza luogo, innamorato dall’immagine di Sarah che si è costruito dai racconti di John. Il suo amore idealizzato e la sua marziale fedeltà lo spingono ad affrontare prove e pericoli fino all’estremo gesto in difesa di Sarah.

T800 view
La visuale del Terminator

Gli stessi occhi dei due nemici rivelano i loro estremamente opposti punti di vista. Se l’ipertecnologico Terminator vede tutto rosso sangue senza dare alcun peso alle prossime vita da spezzare, l’umile Kylie non mancherà di apprezzare persino i lati più modesti e semplici del mondo in cui è piombato.

Il canone di Terminator

Come detto all’inizio, Terminator ha avuto un successo strepitoso che ha spinto le major cinematografiche a realizzare dei sequel: Terminator 2 – Judment Day, Terminator 3 – Rise of the Machines, Terminator 4 – Salvation, Terminator 5 – Genisys e l’imminente Terminator 6 – Dark Fate.

Per problemi di diritti cinematografici, non tutte le pellicole sono state realizzate sotto l’egida del suo creatore sia la critica che il pubblico sono stati molto suscettibili a queste scelte. Il “canone“, allo stato attuale, è composto soltanto dai primi due capitoli e dal nuovo Terminator 6, che si ricollegherà direttamente al secondo film.

Come solo Cameron sa fare, in Terminator 2 egli aggiunge, amplifica e altera i personaggi. Egli, ad esempio, amplificherà la dimensione della donna, come già fatto con Ellen Ripley in Aliens, mostrando il lato guerriero di Sarah Connor. E, cosa più importante, altererà l’immagine del Terminator serie T-800 modello 101.

Sempre interpretato da Schwarzenneger, questa volta il cyborg non sarà lì per uccidere John ma per difenderlo. Per fronteggiare Schwarzenneger, ovviamente, ci vorrà qualcosa di più avanzato così Cameron tornerà alla sua vecchia idea, quella di un robot liquido, che per via dei limiti tecnologici non poté essere realizzata nel 1984. Ed ecco il T-1000 (Robert Patrick)!

Inseguimenti, esplosioni, sparatorie, effetti speciali e trucchi che frutteranno alla pellicola ben quattro Oscar rendendola uno dei migliori sequel della storia del cinema. Persino la colonna sonora, sempre firmata da Brad Fiedel, fu ulteriormente migliorata grazie alla collaborazione dei Guns ‘n’ Roses con la loro You Could Be Mine. Tanti minuziosi dettagli che resero Terminator 2 l’archetipo dei film d’azione.

Matematica inumanità

Quando Terminator uscì nelle sale l’idea della presenza di un’IA nella vita quotidiana era pura fantascienza. Adesso, invece? L’IA ce l’abbiamo, praticamente, anche nelle tasche e la utilizziamo ogni giorno, e anno dopo anno diventa sempre più sofisticata. Tutti connessi, miliardi di dispositivi, piccoli e grandi, che formano un conglomerato di computer che processano exabyte di dati ogni giorno.

L’informatica è nata per velocizzare la risoluzione dei problemi, ma la sua anima resta sempre la fredda matematica. Se chiedeste a una IA di risolvere efficientemente il problema di 2 miliardi di persone ridotte alla fame, sapete come risponderebbe? Terminandole. Ecco perché da alcuni anni si sono formati comitati etici per l’intelligenza artificiale, affinchè il modo di ragionare di una IA sia compatibile con la compassione umana.

Non sappiamo cosa ci attenderà per il futuro, quando l’IA avrà una capacità paragonabile a quella dell’uomo e se la società sarà ancora come la conosciamo adesso. Possiamo soltanto imparare a migliorare eticamente noi stessi, prima delle macchine, iniziando ad apprezzare sia le piccole che le grandi cose dell’umanità. Del resto, “se anche un robot, un Terminator, può capire il valore della vita umana, forse potremmo capirlo anche noi

Antonio Cusano

Fonti: Terminator – blu-ray special features