L’apparato scheletrico sostiene tutto il corpo umano, ma questa funzione senza movimento renderebbe gli individui simili a statue. I movimenti seppur limitati, sono permessi grazie alle articolazioni, presenti, quindi, laddove due ossa entrano in contatto tra loro. Le articolazioni immobili o scarsamente mobili sono tipiche della componente assile dello scheletro, mentre quelle mobili sono più comuni nello scheletro appendicolare.
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Ci sono tre categorie di articolazioni in base al movimento consentito:
In questo caso le superfici ossee sono ravvicinate e possono saldarsi, dunque, tra loro. Un tipico esempio è dato dalle suture, presenti tra le ossa del cranio. Una sinartrosi è organizzata in modo tale da permettere la propagazione delle forze da un osso all’altro con un movimento articolare minimo.
Sono anche denominate articolazioni sinoviali e permettono molti movimenti. Di solito le superfici ossee sono rivestite da cartilagine articolare, la cui funzione è dunque di assorbire gli urti. Tutte le articolazioni sinoviali presentano le seguenti caratteristiche:
E’ anche detto scivolamento e si ha quanto due superfici si articolari opposte scorrono l’una e sull’altra. Questo movimento avviene, infatti, in quasi tutte le direzioni e un esempio tipico si tra la clavicola e lo sterno.
Comprende quattro esempi , ovvero abduzione, adduzione, flessione ed estensione.
L’abduzione è il movimento di allontanamento, mentre l’adduzione è il movimento opposto. Inoltre questi sono tipici movimenti dello scheletro appendicolare. La flessione è definita come un movimento del piano antero – posteriore, che riduce l’angolo tra i due elementi ossei che si articolano; al contrario l’estensione avviene sullo stesso piano, ma incrementa dunque l’angolo tra u due elementi ossei. Un classico esempio di movimento angolare è la circumduzione.
E’ il tipico movimento della testa che avviene verso destra e sinistra. Esistono due tipi di rotazione, ovvero quella interna e quella esterna. L’articolazione tra ulna e radio permette la rotazione della porzione distale del radio intorno all’ulna; pertanto questo movimento è detto pronazione, mentre il movimento apposto è chiamato supinazione.
Tra questi vengono annoverati:
Si tratta di un’ articolazione di piccole dimensioni, ma molto complessa. Si realizza pertanto tra la fossa mandibolare dell’osso temporale e il processo condiloideo della mandibola. La capsula articolare che circonda questa articolazione non è pertanto ben definita; tuttavia la parte laterale è definita dal legamento laterale e dai legamenti stilo – mandibolare sfeno – mandibolare.
Esse permettono piccoli movimenti associati con flessione, estensione, flessione laterale e rotazione della colonna vertebrale. Le vertebre sono separate le une dalle altre grazie a cuscinetti fibrocartilaginei, detti appunto dischi intervertebrali; tuttavia essi non sono presenti a livello del sacro e del coccige, dove le ossa sono fuse e costituiscono pertanto un unico osso.
Essa si realizza tra il capo mediale della clavicola e lo sterno. Questa articolazione inoltre ancora la scapola allo scheletro assile. La capsula articolare è rinforzata dal legamenti sterno – clavicolare anteriore e posteriore, ma sono anche presenti due legamenti extracapsulari, cioè quello interclavicolare e quello costo – clavicolare.
E’ chiamata gleno – omerale; permette un ampio range di movimenti. La capsula è sottile, ma viene ispessita dai legamenti gleno – omerali.
Essa si realizza tra omero, ulna e radio in modo da permettere sia la flessione che l’estensione del gomito. I principali legamenti sono:
E’ rappresentata dall’articolazione radio – carpica e da quelle intercarpiche. La prima permette i movimenti di flessione ed ed estensione, mentre la seconda permette lo scivolamento e rotazione. I principali legamenti sono:
La capsula articolare è molto spessa e resistente; tra i principali legamenti che la rinforzano ci sono i legamenti ileo-femorale, pubo-femorale e ischio-femorale. Sebbene siano permessi vari movimenti come abduzione e adduzione, quello più importante è la flessione. Questi movimenti sono però limitati da legamenti e muscoli circostanti.
La sua capsula articolare non è una struttura continua, ma è caratterizzata dalla presenza di menischi laterali e mediali, che agiscono da ammortizzatori e forniscono dunque stabilità all’articolazione. Sono anche presenti cuscinetti di tessuto adiposo, che riducono l’attrito tra la rotula e gli altri tessuti. I principali legamenti sono:
In questa regione anatomica si distinguono quattro gruppo di articolazioni:
Roberta Miele
Martini F. H., Timmons M. J., Tillitsch R. B.; Anatomia umana; Edises editore.
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