Paternopoli: la piccola Viareggio d’Irpinia

Paternopoli è un piccolo paese in provincia di Avellino, noto a tutti in Irpinia per i festeggiamenti del Carnevale e per la tarantella tipica del posto.

Anche quest’anno, come oramai avviene da trentasette anni, si è qui tenuta la sfilata di carri allegorici che hanno allietato le scorse giornate del 7 e del 9 Febbraio.

Tra i colori di maschere variopinte, musica e gastronomia locale, la Festa dell’allegria per eccellenza anche stavolta ha avuto il suo riscontro positivo e tanti sono giunti dai paesi limitrofi e da fuori, per assistere al raduno in maschera.

Carnevale a “ Patierno ”

Paternopoli
Carro Sole-Luna

A Paternopoli (“Patierno”) ogni anno, in occasione del Carnevale si tiene una parata caratteristica, ispirata a tematiche prestabilite e sempre diverse. Essa si svolge la domenica ed il martedì. Gli addetti ad allestire i carri sono giovani, artigiani, pittori ed appassionati che realizzano nell’arco di mesi queste sculture di cartapesta, portando in piazza creatività e folclore in sintonia con lo spirito carnevalesco. Fanno da accompagnamento: gruppi di ballo, suonatori, gruppi folcloristici itineranti, stand eno-gastronomici espositivi e gente mascherata che sfila per le strade del paese, creando un’atmosfera particolare e sfarzosa.

Tale manifestazione coinvolge l’intero paese e le folle di visitatori, costituisce evento culturale, momento di unione ed aggregazione, di condivisione e divertimento, evasione, svago e giovialità.

Il polistirolo, la vetroresina e la cartapesta con cui sono realizzati i fantocci sono il Carnevale paternese e sono Paternopoli: un paese che si veste di tinte e sfumature, luci ed originalità e che contribuisce ad arricchire lo scenario culturale e la tradizione popolare Irpina.

Le Origini del Carnevale a Paternopoli

Paternopoli
Il Carro: Taglia le male lingue

Le origini del Carnevale di Paternopoli risalgono a molti anni fa e la fonte più antica dove per la prima volta se ne fa cenno sono “ I riassunti statistici del Principato Ulteriore”.

Pioniere fu un certo Alfonso Basile, il quale realizzò, in occasione della ricorrenza, una grande nave simbolo dell’emigrazione meridionale verso i Paesi d’Oltreoceano. Con l’utilizzo di scarso materiale e tanta inventiva, egli rappresentò il vascello emblema dell’emigrante che con la valigia di cartone partiva per cercare fortuna altrove e, descrisse un po’ la situazione attuale del suo contesto storico sociale.

Da allora, i Paternesi, memori di questo Carnevale agli albori, reiterarono l’iniziativa, ingrandendola sempre più. Il primo reale tentativo di organizzare una sfilata a tutti gli effetti, ci fu alla fine degli anni Quaranta, quando si esordì con il tema della “Scoperta dell’America”, protagonista Cristoforo Colombo insieme alle tre caravelle e ai pellerossa; sfilata che partendo da zona “Le Fornaci” arrivava fino a piazza XXIV Maggio.

I personaggi erano tutti interpretati da uomini poiché la mentalità del tempo non consentiva alle donne un’attiva partecipazione alla manifestazione che, lentamente, divenne “teatro di strada”. Durante questi spettacoli, si recitavano scenette e gente mascherata sui carri si dilettava ad intonare stornelli popolari.

Fu così che il Carnevale di Paternopoli riscosse il suo successo ed il popolo diede inizio alla tradizione.

Paternopoli
Carro: Drago

Secondo testimonianze di anziani, un tempo ci si mascherava e ci si radunava in gruppetti che giravano per le vie del paese bussando di casa in casa;  qui si recitava e si cantava per qualche soldo, un uovo, un bicchiere di vino o una fetta di pizza “chiena”, qualche noce o ceci da mangiare insieme la sera stessa durante il raduno per bruciare Carnevale, come l’usanza richiedeva e come ancora adesso si fa. I ragazzi si vestivano da uomini adulti e le ragazze da donne mature o “vecchia”, riproponendo scenari contadini o di vita quotidiana.

Ai tempi, i travestimenti erano buffi ed arrangiati, non potendosi all’epoca permettere stoffe per cucire i vestiti. Ci si agghindava con vecchi stracci, sacchi forati, gonnelloni della mamma, giacche del nonno; si fabbricavano maschere di cartone, si truccavano con il sughero bruciato ecc… Si cantava, si suonava e si ballava, in un paese come Paternopoli,  dove la tradizione musicale è sempre stata viva.

Gli strumenti utilizzati erano principalmente: organetto, fisarmonica, nacchere, tamburi e coperchi di pentole. La sera, poi, la festa si trasferiva in un quartiere e le danze proseguivano fino a tarda notte.

Negli anni ’70, alla “mascharata” durante le sfilate, si aggiunsero cartelli con su scritti messaggi allegorici, motti dialettali e parodie che prendevano in giro le autorità del paese, ed era un modo per fare così anche satira politica.

I costumi cominciarono ad essere più elaborati e tra un Arlecchino ed un Pulcinella si arrivò a trattare temi sempre più attuali : da carri su Craxi , Prodi e Berlusconi  sino alla parodia del Papa e dei social network odierni, ricostruzioni fiabesche come “Alice nel paese delle meraviglie” o da cartone animato come il “Diavoletto della Tasmania” o “Asterix e Obelix”, per citarne alcuni.

Il Carnevale paternese divenne tramite tra il passato ed il presente, sempre al passo con le evoluzioni del tempo e delle mode: un evento locale, meridionale, regionale che attrae bimbi e gente di ogni età.

A Paternopoli e un po’ ovunque, nel Carnevale di oggi e di ieri, lo scopo è: sovvertire l’ordine prestabilito, uscire fuori dalle righe per un giorno, lasciarsi andare, autoironizzare, capovolgendo la realtà per qualche ora di svago. Una spersonalizzazione attraverso il travestimento che consente di sentirsi più liberi nel fascino dell’identità nascosta e non riconosciuta; un modo di esorcizzare e sdrammatizza se stessi e  la vita ordinaria, monotona della routine.

A dare una nota in più al tutto, contribuisce la tarantella paternese, ovvero la danza tipica caratterizzata da movimenti veloci e ritmati che è il massimo dell’espressione della cultura e della storia di questo paese.

Paternopoli
Gruppo di tarantella (Carnevale di Paternopoli 2016)

Infine, in zona, vanno ricordati anche i paesi di Castelvetere sul Calore, Montemarano e Gesualdo dove il Carnevale è altrettanto ben organizzato.

Pasqualina Giusto

Fonti multimediali:

https://www.youtube.com/watch?v=PI4GytlSx6o&feature=youtu.be

https://www.youtube.com/watch?v=-gpRTtxrSLw

https://www.youtube.com/watch?v=jM3KI4Nh23E&feature=youtu.be&a

Per maggiori informazioni: https://www.facebook.com/Carnevale-di-Paternopoli-43464324349/?fref=nf