La danza come rituale magico dai Greci alla tarantella

Oggi la danza è associata principalmente al divertimento o, in alcuni contesti, a una rappresentazione artistica. Tuttavia, nell’antichità danzare significava compiere un rito, come leggiamo in un passo di un trattato sull’argomento di Luciano di Samosata:

[…] ma coloro che ricercano le origini più veritiere della danza, ti direbbero che essa nacque contemporaneamente alla prima origine dell’universo e che apparve insieme all’antico Eros; per esempio il movimento circolare degli astri, l’intreccio dei pianeti con le stelle fisse, euritmico rapporto e la regolata armonia che li governa, sono la prova dell’esistenza primigenia della danza.

La danza era la prima espressione dell’Universo: corpo e spirito raggiungevano un punto di fusione, riproducendo una figura archetipica.

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La danza e la magia

Cunningham definisce la magia come “la proiezione delle energie naturali per produrre effetti desiderati”. Nella Terra e in tutti i prodotti naturali risiede un potere unico e utilizzabile durante il rituale magico, con il fine di raggiungere una comunicazione con il potere divino. La funzione della danza è proprio quella di accumulare potere. Insieme alla musica, deve coinvolgere emotivamente e aprire la consapevolezza di chi compie il rituale alla Dea e al Dio. Essendo la magia un “riflesso” delle energie della natura, attraverso la danza è possibile accedere più liberamente a tali energie.

Cunningham accanto alla musica e alla gestualità come strumenti per la realizzazione di un rituale magico inserisce la danza:

[…]  (la danza) È anche un atto magico, perché il movimento fisico rilascia energia dal corpo, la stessa energia usata nella magia. Il “segreto” è stato scoperto molto tempo fa, e così la danza è stata incorporata nella magia e nei rituali per accumulare energia, alterare la coscienza, o semplicemente per onorare la Dea ed il Dio con esecuzioni rituali.

Quali sono le esecuzioni rituali più simboliche? Una delle coreografie più antiche è il movimento circolare intorno al fuoco o ad un altare decorato con delle candele. Il cerchio simboleggia la concezione ciclica dell’esistenza: nascita – vita – morte – rinascita. Una sintesi del Panta Rei eracliteo espresso attraverso il linguaggio del corpo. Dal libro di Irina Naceo leggiamo:

A questo proposito si potrebbe affermare che per le antiche donne le danze in circolo avessero una corrispondenza nella natura ed in particolare nel movimento della terra e dei pianeti intorno al sole od il movimento del firmamento intorno alla stella polare.

Il cerchio simboleggia il principio: Dio è un cerchio, affermava Ermete Trimegisto. Nella sua forma perfetta, esso è totalità e armonia tanto da entrare a far par parte del pensiero psicologico moderno per indicare il Sé e la completezza della psiche. Nell’architettura sacra molti elementi partono dalla combinazione con il cerchio: esso sta ad indicare un collegamento tra terrestre e celeste.

la danza

Un’altra esecuzione rituale è ballare di fila: tra le danze più emblematiche si ricorda la farandola. Si tratta di una danza che oggi è tipica della Provenza, ma che ha origini druidiche. Uomini e donne si tengono per le mani o per i fazzoletti disponendosi in una lunga fila serpentina. Questa danza è tipica dei rituali di Samhain. Simboleggia l’eterno ritorno, un percorso già tracciato da colui che guida la danza. Si tratta di un viaggio collettivo attraverso le fasi di morte e rinascita. Questa danza “labirintica” ha origini antichissime: la gheranos, danza degli Ateniesi a Delo, imitava i movimenti di Teseo nel Labirinto.

La coreografia a serpente non è casuale: il simbolo per gli antichi Celti indicava la trasformazione, per la sua capacità di cambiare pelle. Così, il rinnovamento diventa rinascita.

Per attivare o essere parte integrante della rete magica si era soliti tracciare dei disegni pavimentali. Essi costituivano il cammino della danza, un percorso rituale collettivo che, in alcune culture, è diventato un vero e proprio cerimoniale.

La danza nel folklore moderno

In alcune culture, le danze hanno conservato il significato tradizionale di legame con la sfera divina. La trance dance è un tipo di danza sciamanica rivolta alla guarigione, praticate ancora oggi in Cina al fine di migliorare la salute.

la danzaLa danza è fortemente vissuta in Africa, attraverso una serie di stili diversi: il sabar in Senegal, il sounou in Mali. Essa caratterizza culturalmente i diversi gruppi etnici che vivono nel vasto continente. Attraverso la danza l’uomo africano percepisce la visione “nascosta” del mondo.

Raqs sharqi in lingua araba è la danza della felicità, praticata anticamente come rituale di fertilità della Madre. La danza del ventre ha, quindi, legami con le pratiche sacre e i riti del culto della terra. In uso sono ancora le danze in cerchio, con il fine di trattenere le energie da utilizzare per il rituale, che può essere anche un parto.

Il Sud Italia è ricco di danze che sono dei veri e propri rituali magici. La tarantella, la pizzica, la tammurriata celebrano la forza della vita, l’individualità e la collettività, sfruttando gestualità che richiamano la simbologia legata ai misteri dell’Universo.

Giovannina Molaro

Bibliografia:

I. Naceo, Delle antiche danze femminili, del loro significato magico e rituale e delle loro sopravvivenze nei tempi attuali, Ed. Terra di Mezzo, 2011.

S. Cunningham, Wicca, Il praticante solitario, Ed. Armenia, 2001.

Sitografia:

http://terreceltiche.altervista.org/shaking-of-the-sheets/

http://ontanomagico.altervista.org/danze-sacre.html