Medicina

Diabete: una malattia che colpisce ad ogni età

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Il diabete è una malattia metabolica caratterizzata dalla presenza eccessiva di glucosio nel sangue. Nei casi più gravi la malattia provoca il passaggio di notevoli quantità di zucchero nelle urine (glicosuria), causando disidratazione, sete intensa e perdita di peso. Già nel XVII secolo era stato notato che le urine con grande quantità di glucosio erano particolarmente dolci, per cui questo tipo di diabete fu denominato mellito, ovvero dolce. Tutto ciò per distinguerlo da un altro tipo di diabete, cioè quello “insipido”, in cui vengono emesse grandi quantità di urine poco concentrate per mancanza dell’ormone antidiuretico (vasopressina) e senza perdita di glucosio.

Tipi di diabete

Esistono due tipologie di diabete:

  1. Il diabete di tipo 1 in cui rientrano i casi idiopatici con eziologia ignota e quelli causati da un evento autoimmune. Esso colpisce a tutte le età ed è dovuto alla produzione di anticorpi diretti contro il tessuto pancreatico e l’assunzione di insulina deve essere quotidiana.
  2. Il diabete di tipo 2 insorge in età adulta ed dovuto a diversi fattori come l’inadeguata secrezione di insulina, la bassa espressione del recettore e il mancato riconoscimento ormone-recettore; in più ci sono altri fattori come ereditarietà, iperalimentazione e stress.

Epidemiologia del diabete

La frequenza di persone affette dal diabete è molto alta nella popolazione: il diabete insorge quando la quantità di insulina prodotta dall’organismo non riesce a controllare in modo efficace lo zucchero presente nel sangue. Il compito dell’insulina è quello di facilitare l’ingresso del glucosio alle cellule; se l’insulina prodotta è insufficiente il glucosio penetra nelle cellule inferiormente e si accumula nel sangue e poi nelle urine.

Come insorge il diabete?

In alcuni diabetici il pancreas produce una quantità di insulina inferiore al fabbisogno, come accade quando vengono distrutte le cellule che la producono.

Isole del Langerhans

L’insulina viene prodotta dalle cellule β delle isole del Langerhans (pancreas esocrino). Ancora non si sa molto sui meccanismi che portano alla distruzione di queste cellule: di solito nei giovani ciò accade in seguito ad un’infezione oppure ad un evento autoimmune. In questi soggetti si osserva un’improvvisa mancanza di insulina con perdita di peso e deperimento, per cui da subito va somministrata insulina dall’esterno. La situazione è completamente diversa quando il diabete insorge in fase adulta, quando il pancreas produce una quantità inferiore di insulina non riuscendo a soddisfare il fabbisogno e le esigenze dell’organismo. Inoltre in questo caso il diabete va di pari passo con l’obesità e solo riducendo i chilo in eccesso si va verso un miglioramento progressivo. Si inizia la terapia con la dieta e se ancora non si riesce a controllare in modo soddisfacente l’ingresso del glucosio dal sangue alle cellule, si aggiungono alcune compresse per bocca da assumere quotidianamente in modo da aumentare la secrezione di insulina da parte del pancreas.

Come agisce l’insulina?

 

La terapia con insulina è necessaria per i giovani, ma può diventarlo anche quando il diabete insorge in tarda età. L’ormone viene somministrato sotto forma di iniezione cutanea, ma oggi sono possibili altre versioni più comode e pratiche come cerotti, siringhe e compresse. Bisogna ricordare che fin dal anni ’80 è stata utilizzata insulina suina che differisce da quella umana per alcune caratteristiche biochimiche; tuttavia oggi in commercio ci sono diversi tipi di insulina umana, ottenuta per via ricombinante e modificata sempre di più per migliorarne le proprietà terapeutiche. Una volta che l’insulina viene somministrata i livelli di zucchero tendono a calare, ma ciò non vuol dire che il problema sia risolto; inoltre se si verifica un calo eccessivo di glucosio nel sangue (ipoglicemia) il tessuto cerebrale non funziona come dovrebbe e il paziente cade in uno stato di alterazione della coscienza, ma fortunatamente i pazienti riescono a riconoscere in tempo questi sintomi e li correggono in pochi secondi, ad esempio mangiando una zolletta di zucchero. Per non rischiare che la terapia sia insufficiente a mantenere sotto controllo la glicemia, essa va “confezionata su misura per ogni paziente” tenendo presente varie condizioni come l’attività fisica, la dieta prescritta e gli orari dei pasti.

Roberta Miele

Bibliografia

C.M Rotella, et al.  Il diabete mellito – See Firenze.

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Roberta Miele

Sono laureata in Scienze Biologiche con il massimo dei voti, scrivo per La Cooltura dal 2015 articoli sulla biologia, chimica, e le scienze in generale. Sono abilitata alla professione di biologo e attualmente gestisco la pagina Facebook SICUREZZA ALIMENTARE 3.0. Inoltre mi occupo di consulenze HACCP e sicurezza sui luoghi di lavoro.

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