Il mondo dei fumetti non ha come protagonisti soltanto integerrimi supereroi e personaggi dalle mille doti: il Bel Paese ha partorito un fumetto incentrato su un sacerdote arrogante, manesco, ignorantissimo, egoista, bugiardo; l’incarnazione dei peggiori vizi dell’uomo: Don Zauker. Noi de La Cooltura abbiamo intervistato Emiliano Pagani, autore dei testi di Don Zauker, e non solo, per saperne di più.
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Don Zauker è un sedicente esorcista che opera in un mondo in cui Dio e il Diavolo non esistono (cioè, il nostro mondo) e, forse proprio a causa di ciò, è un truffatore, un bugiardo, un ladro, è arrogante, manesco, ignorantissimo, egoista; è l’incarnazione dei peggiori vizi dell’uomo e non fa assolutamente niente per nasconderlo.
Ma peggiori di lui sono le persone che gli concedono credito, che lo venerano e ne giustificano il comportamento, inchinandosi non davanti alla persona, ma al vestito che porta.
Perché l’abito FA il monaco, questo Don Zauker lo sa.
E se ne approfitta.
Eh, tantissimi e di mille generi diversi, davvero. Non saprei dove cominciare e dove finire. Facciamo così, te ne dico due che hanno ispirato il nostro lavoro su Don Zauker: Torpedo, di Bernet e Abuli e Preacher, di Ennis e Dillon.
Domanda molto difficile a rischio di risposta noiosa e supponente. La satira dovrebbe provare a risvegliare le coscienze, dovrebbe smascherare il potere ( e non parlo del potere politico – o almeno, non solo _ intendo anche e soprattutto il pensiero dominante, il conformismo) dovrebbe ribaltare il punto di vista su alcune questioni, dovrebbe reclamare e conquistare maggiore libertà di critica e di espressione per tutti, anche per quelli che la attaccano. Ma la satira ha le sue regole, poche, ma ci sono. Altrimenti diventa altro, persino il suo opposto, cioè: lo sberleffo. Ma come dicevo, sono questioni molto lunghe e complesse sulle quali ognuno ha la sua idea e sulle quale spesso si discute animatamente. Per fortuna, direi…
Non sono la persona più adatta a parlare del panorama fumettistico italiano. Leggo poco e quasi tutti fumetti anglosassoni o francesi. Credo che in Italia ci siano tantissimi bravi disegnatori, tanti bravi scrittori, ma pochi editori che abbiano coraggio e fiducia nel provare qualcosa di nuovo o di diverso. Certo, è anche vero che il mercato è quello che è. L’edicola è un rischio altissimo e le fumetterie sono sempre più in difficoltà, ma questo è un problema di cultura che c’è da sempre nel nostro Paese, nel quel un fumetto di Gipi è considerato comunque qualcosa da ragazzini o da nerd, mentre un libro della Littizzetto è letteratura. C’è molto di sbagliato in tutto ciò.
Eh, qui le cose vanno anche peggio, a mio parere. Mi pare che i grandi nomi del passato non siano stati adeguatamente rimpiazzati e ho l’impressione che in molti facciano di tutto pur di compiacere o, al limite non contrariare, la propria parte politica di riferimento. Per non parlare del rincorrere le mode, i consensi e i likes, sottolineando e promuovendo qualsiasi ignobile cazzata, tipo la famosa collina di destra di Repubblica.it, per dire.
Un messaggio? E chi sono, il papa? Facciamo così: stasera, quando tornerete alle vostre case e troverete i vostri figli intenti a leggere qualche fumetto che va di moda, date loro un forte calcio nel culo e dite che quello è il calcio di Don Zauker.
Davide Esposito
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