Drago e mitologia: il sussurro della potenza

Il ruggito del drago, un sussurro nel vento: ascolta…

“Quando il drago ruggisce i monti tremano, quando il drago sussurra il saggio ascolta…”

La meravigliosa e ghiacciata terra della Scandinavia raccoglie i miti dei popoli vichinghi e degli antichi abitanti della Germania del nord, dando vita all’affascinante mitologia norrena. Leggende, racconti e miti dei popoli del nord narrano di creature leggendarie come il drago, considerato essere malvagio, spesso simbolo del male. Tra le associazioni più note, si ricorda Ragnarǫk, il crepuscolo degli dèi, ovvero la battaglia finale combattuta tra il caos e l’ordine, tra il bene e il male, la distruzione e la creazione.

Secondo la mitologia norrena, i draghi sono creature fantastiche e possiedono proprietà speciali, come saper parlare molte lingue, anche il linguaggio dell’uomo; e usufruiscono di queste proprietà per combattere i nemici e rendere il proprio sangue magico; le leggende parlano di poteri curativi e del dono dell’invulnerabilità.

La mitologia scandinava individua quattro specie di draghi diversi: il puk, il black worm, il firedrake e il lindworm.

drago
Il drago blu
  • Il puk è un drago domestico, di piccola statura e con delle ali. Le storie raccontano che questo tipo di drago porti fortuna e benessere alla famiglia che lo ospita, assumendo atteggiamenti benevoli nei confronti di chi ne apprezza le qualità: è molto noto nella mitologia estone, lettone e germanica.
  • Il black worm (o verme nero), si racconta, dormiva proteggendo il suo tesoro ma una notte un uomo rubò il prezioso oro della creatura addormentata. Il drago si svegliò e, ruggendo, mise in fuga il ladro per poi scomparire nel terreno con il suo prezioso tesoro.
  • Il firedrake è un drago alato, mangiafuoco, che vive in bui antri segreti. Il più noto esemplare dei draghi scandinavi, il drago di fuoco è la leggendaria creatura affrontata dall’eroe Beowulf; inoltre, le sue caratteristiche ispirano J.R.R. Tolkien a dar vita a Smaug, malvagio essere de Lo Hobbit.
  • Il lindworm (o lindorm) è immaginato come un mostro-serpente (si ricordi il Basilisco in Harry Potter e la Camera dei Segreti, un mostro marino lungo oltre venti metri a metà tra serpente e drago) con occhi infuocati, artigli, zanne e talvolta ali. Il drago è anche conosciuto come la creatura del mondo sotterraneo, portatore di nefasti eventi e di avarizia.

I draghi più celebri dei miti norreni

La mitologia norrena è la cultura che feconda draghi, li nutre e nei suoi racconti si narrano di creature eccezionali.

  • Il Serpente di Midgard, anche detto Jörmungandr (o Miðgarðsormr), nato da una gigantessa, è il figlio di Loki, dio del fuoco e del caos. Secondo la leggenda, Odino gettò Jormungand nell’oceano umano e il drago serpente crebbe fino ad avere le dimensioni della Terra. Si dice che alla fine del mondo, durante l’ultima battaglia (Ragnarǫk), Jormungand si scontrerà con Thor, il dio dei fulmini: divinità e drago-serpente moriranno entrambi.
  • Fafnir era un nano, figlio del mago Hreidman. Il mito racconta che, quando Loki uccise per errore il fratello del nano, Otr, risarcì Hreidman con in dono un anello magico per avergli ucciso il figlio. Scoppiò una guerra fratricida per impossessarsi dell’oggetto magico e alla fine Fafnir ebbe la meglio, ma la sua avarizia lo trasformò in drago. Con il tempo divenne custode di molte ricchezze tanto da attirare l’invidia di Regin, un altro fratello, e di Sigurd, nipote adottivo. Sigurd ferì Fafnir con la nobile spada Gramr e poi si immerse nel suo sangue, dalla proprietà magiche, per avere il dono dell’invulnerabilità.  L’eroe uccise poi anche Regin, che voleva tradirlo, e si impossessò del tesoro e dell’anello magico. Ma si sa, la storia non finisce qui. E sventure colpiscono chi si è mostrato avaro.
  • Niddhog (o Niddhogr) era il primo drago nordico temuto, che abitava alle radici dell’albero della conoscenza, Yggdrasil, e si cibava dei malvagi. La leggenda racconta che spesso Niddhog mangiava le radici di Yggdrasil, nutrendosi della conoscenza e della vita stessa. Il drago era il male che assorbiva la vita. Cosa ne sarà dell’albero della conoscenza dopo Ragnarǫk? La vita finirà?

Il fascino dei draghi alimenta l’immaginazione di piccoli e adulti, rendendo possibile quel mondo parallelo inesistente nella realtà nostra, e creando la dimensione altra dove le terribili e meravigliose creature alate esistono e vivono, combattono e distruggono il loro mondo per poi ricrearlo e trasformarlo in una nuova dimensione.

Il Drago è ovunque. Il Drago è in ogni cosa. Le sue squame brillano nella corteccia degli alberi. Il suo ruggire si sente nel vento. E la sua forcuta lingua colpisce come il fulmine.
Valentina Labattaglia