Ruggero II, il normanno primo re di Sicilia: contesto ed eventi

Ruggero II è uno dei re Normanni più celebri. Già conte e duca, lo ricordiamo per una miglior amministrazione delle terre nel sud della penisola italiana, che da territorio conquistato diviene un vero e proprio regno. In questo articolo analizziamo questo personaggio e lo contestualizziamo nel suo periodo storico.

I Normanni in Italia

Innanzitutto il nome Normanni, il cui appellativo significa “Uomini del Nord“, ricorda la loro origine dalle terre scandinave. Tuttavia, prima del loro stanziamento nella penisola italiana, il gruppo che raggiunge il Mediterraneo proviene dalla Francia e non direttamente dalla Scandinavia. In effetti, essi abitano una regione francese, che ancora oggi ha il nome di Normandia, col consenso ufficiale dei re Franchi fin dal 940 d.C. Poi, circa un secolo dopo, una parte di loro migra più a sud. Questo dato è importante perchè ci ricorda che le genti normanne che giungono nella penisola hanno una cultura mista, che preserva la tradizione norrena ma contaminata anche da elementi Franchi. In effetti, sembra che già i primi Normanni giunti in Italia sono cristiani. Infatti, il gruppo che conquista Aversa nel 1037 si reca prima di quella data in pellegrinaggio in Puglia presso un santuario dedicato all’Arcangelo Michele.

Aversa è il primo centro di potere normanno nella penisola, dominato dal clan dei Drengot. Ma nel frattempo giunge un’altra famiglia, gli Altavilla, così chiamati perchè abitanti la zona della Normandia nota come Hauteville-la-Guichard. Il Signore di questo centro, Tancredi, ha numerosi figli e, a differenza del primogenito destinato a ereditare il titolo del padre, i fratelli minori partono con un esercito in cerca di fortuna. Uno dei figli di Tancredi è Ruggero I, futuro padre di Ruggero II. In effetti, sono proprio i Drengot a chiedere il loro aiuto.

Così, Ruggero I giunge dal regno franco tramite la Via francigena nella penisola italica, già territorio di guerra in quanto contesa tra Bizantini, Longobardi e Arabi. Dunque, i Normanni sfruttano questa circostanza e, con alleanze prima a favore di una fazione e poi di un’altra, conquistano un proprio spazio di manovra che tende sempre più a espandersi.

Da Ruggero primo a Ruggero secondo

Ruggero I e suo fratello Roberto tra il 1061 e il 1091 sottomettono un territorio esteso tra Sicilia, Puglia e Calabria. Siccome Ruggero è vassallo di suo fratello, dopo tali conquiste Roberto lo nomina già nel 1071 Gran Conte di Sicilia. Oltre a ciò, Roberto conquista anche, in accordo col Papa col quale stringe un’alleanza, il principato di Benevento, Salerno e Amalfi. Poi, dopo la morte di Roberto e la divisione del suo regno tra i figli e il fratello Ruggero, quest’ultimo continua la sua campagna contro gli Arabi in Sicilia e conquista anche l’isola di Malta nel 1091.

Nel frattempo, egli si sposa per tre volte e da ognuna ha vari figli. Proprio dall’ultima moglie nasce Ruggero II nel 1095 a Mileto, in Calabria. Dato che il fratello maggiore di Ruggero, Simone, figlio della stessa madre Adelaide, muore in giovane età, egli risulta il legittimo erede della contea di Sicilia già all’età di dieci anni. Mentre sua madre amministra la contea temporaneamente, il giovane riceve a Palermo un’educazione ricca e studia il greco, il latino e l’arabo grazie a più precettori. Quindi, una volta assunta la reggenza, appare subito come un governatore giudizioso. Tuttavia, i rapporti col cugino Guglielmo, l’erede di Roberto, non sono dei migliori. Ma alla morte di Guglielmo tutti i possedimenti passano a Ruggero che li reclama in quanto erede legittimo della famiglia Altavilla, dato che Gugliemo non ha figli.

Però, alcuni suoi parenti reggenti a Capua organizzano un esercito contro di lui. Ma questa insurrezione fallisce e il Papa, per porre fine alle diatribe, nomina Ruggero duca di Puglia, Calabria e Sicilia a Benevento. Con tutti i domini normanni in suo possesso, Ruggero II già pensa all’organizzazione di un regno.

La Chiesa e il Regno normanno

Nel frattempo, scoppia una faida interna alla Chiesa nel periodo dell’elezione del nuovo Papa, nel 1130. Infatti, la fazione vicina alla famiglia patrizia dei Frangipane sostiene papa Innocenzo II, mentre la fazione dei Pierleoni acclama Anacleto II. Così, dato che Innocenzo fugge in Francia e resta a Roma Anacleto, Ruggero cerca l’alleanza con quest’ultimo. Quindi, di questo appoggio nel 1130 a Palermo è acclamato Re di Sicilia, duca delle Puglie e principe di Capua.

Tuttavia, questa scelta pone Ruggero II in una situazione difficile. Infatti, schierati dalla parte di Innocenzo vi sono il re dei Franchi Luigi VI, il re di Inghilterra Enrico I, e l’Imperatore del Sacro Romano Impero, Lotario. Quest’ultimo si reca anche a Roma insieme a Innocenzo per un’incoronazione per mano del Papa nel 1133. Inoltre, anche alcune città del regno normanno come Capua e Benevento passano dalla parte della fazione opposta. Così, vi è una prima battaglia tra le forze ribelli e quelle di Ruggero II nei pressi di Nocera, che comporta la sconfitta di queste ultime.

Anche se la situazione è davvero sfavorevole, Ruggero la capovolge a suo favore con la presa in ostaggio della moglie di uno dei capi ribelli. Infatti, questi ultimi si recano a Roma per il giuramento di fedeltà a Lotario. Ma una volta saputo il colpo di mano di Ruggero cercano un compromesso con lui. Il conflitto prosegue con vicende alterne e alla fine, nel 1139, Ruggero pone fine del tutto all’insurrezione. Quindi, lo stesso papa Innocenzo, a capo di un esercito, invade il regno normanno. Ma Ruggero II lo fa prigioniero in un’imboscata. Così, il Papa è costretto a confermare i titoli, che Ruggero già si è dato, di re, duca e principe.

Il regno di Ruggero II tra il 1140 e il 1154

Fonte immagine: Wikipedia.org.

Per quanto concerne la politica interna, la nuova realtà politica appare una monarchia illuminata ante litteram. Infatti, Ruggero II non è duro nei confronti dei centri sottomessi, nemmeno quelli più volte ribelli. La città di Napoli, una delle più difficili da sottomettere ad esempio, risulta anzi tra le più promosse dal sovrano. Qui egli fa costruire sull’isolotto di Megaride il Castel dell’Ovo per farne una sede regale, e non a caso la torre più importante del castello ha il nome di “Torre Normandia”.

Ma è in particolare la Sicilia, l’isola nella quale il sovrano è cresciuto, a cui egli dedica particolare attenzione. Ruggero incentiva una cultura multietnica e raccoglie intorno a sè rappresentanti della miglior intelligence culturale del Mediterraneo, senza discriminazioni religiose. Inoltre, oltre che dal punto di vista culturale, il sovrano rafforza l’isola anche nell’aspetto militare. Infatti, rende la flotta siciliana la più potente del Mediterraneo. In effetti, questa flotta non ha solo funzione difensiva. Infatti, un po’ alla volta Ruggero secondo conquista vari centri della costa del Nord Africa, da Tripoli, a Capo Bon a Bona. Perciò, gli studiosi parlano di un vero e proprio “impero normanno”, o quantomeno di un “Regno normanno d’Africa“. In sintesi, gli sceicchi locali, temendo la sua forza, gli si sottomettono, e gli garantiscono vantaggi economici e strategici.

Si tratta di un controllo che, con la morte di Ruggero II, è destinato progressivamente a finire. Ma che dimostra quanto questo sovrano riesce a rendere potente in poco tempo il suo giovane regno. Infatti, sappiamo che egli ha anche intenzione di espandersi anche sulle coste più a est. Ma questa è un’impresa che non riesce a portare a termine.

Ruggero II e le crociate

Ruggero II partecipa anche alla seconda crociata. Questa crociata ha come missione primaria la riconquista di Edessa, uno dei centri fino a quel momento in mano alle forze cristiane insieme a Gerusalemme, Antiochia e Tripoli, capitolata nel 1144 in mano a forze turche. Dunque, la partecipazione dei Normanni alla sua riconquista ha di certo come risultato il consolidamento dei rapporti con Roma. In effetti, già altri membri della sua famiglia, Boemondo I d’Altavilla e Tancredi d’Altavilla, partecipano a una crociata. Cioè, quella indetta nel 1089 dal papa Urbano II (la prima crociata). Ma Ruggero vede questa seconda crociata, voluta da papa Eugenio III, come un’occasione per riprendere il progetto già iniziato dal suo prozio Roberto nel 1081: la conquista dell’Impero bizantino.

Ruggero II non è ovviamente l’unico che partecipa a questa crociata: vi sono, tra gli altri, il re dei Franchi Luigi VII e Corrado III di Svevia. Insomma, si tratta di una crociata anche più importante della prima in termini di condottieri partecipanti. Tuttavia, sorge tra questi una disputa già nella fase della partenza riguardo il percorso per raggiungere Edessa. Franchi e tedeschi optano per la strada via terra e Ruggero II, che offre un passaggio via mare, offeso dalla scarsa fiducia nei suoi confronti, li lascia partire da soli.

In effetti, nel corso della campagna militare, i Bizantini, sui quali i crociati fanno affidamento, li aiutano ben poco. Perciò, quando Ruggero II attacca l’Impero bizantino, non trova forte opposizione. Di fatto, la seconda crociata è un disastro per le forze dei cristiani. Infatti, non solo subiscono pesanti sconfitte da parte delle forze islamiche, ma si incrinano anche i rapporti con Bisanzio. Anche se Ruggero non raggiunge il risultato sperato riesce però a impadronirsi dell’isola di Corfù, fino a quel momento bizantina.

Il regno normanno dopo Ruggero II

Ruggero secondo
Ruggero Secondo rappresentato nella Chiesa della Martorana. Fonte immagine: Wikipedia.org.

Ruggero IIo muore nel 1154 a Palermo. Alcuni suoi figli muoiono prima di quella data, e la corona passa per questo al quarto nato, Guglielmo detto “Il Malo”. Altra sua figlia è Costanza d’Altavilla che, sposa di Enrico IV di Svevia, è madre di Federico II.

In quanto al Regno di Sicilia, esso persiste come realtà politica indipendente fino al 1194. Infatti, dopo quella data, Enrico IV di Svevia approfitta della crisi della dinastia degli Altavilla (molti esponenti muoiono in un breve arco temporale) e conquista il regno, proclamandosene sovrano col nome di Enrico I. Poi, col matrimonio con Costanza d’Altavilla, egli consolida ulteriormente la sua legittimità al trono di Sicilia. In questo modo Federico II, loro figlio, è sia Imperatore del Sacro Romano Impero sia Re di Sicilia. Così, si conclude il regno normanno e inizia il dominio della dinastia svevo-normanna.

Luigi D’Anto’

Bibliografia

  • Glauco Maria Cantarella, Ruggero II. Il conquistatore normanno che fondò il Regno di Sicilia, Salerno editrice 2020.
  • Hubert Hoube, Ruggero II di Sicilia, Un sovrano tra Oriente e Occidente, Laterza 1999.

Sitografia

Video presentazione del saggio “Ruggero II” (Salerno Editrice, 2020) di Glauco Maria Cantarella.

Documentario con Alessandro Barbero sulla Sicilia normanna.

Nota: l’immagine in evidenza, riportante una moneta di Napoli raffigurante Ruggero secondo, è tratta da Wikipedia.org.