Api: un mondo laborioso tra magia e superstizione

Insetto affascinante e misterioso, l’ape è da sempre stata protagonista di innumerevoli credenze popolari; la ritroviamo in molti riferimenti letterari e non solo, dalla filastrocca per bimbi come quella di F. Garcìa Lorca (“Api d’oro cercano il miele, dove sarà? E’ nell’azzurro di un fiorellino sopra un bocciolo di rosmarino.”) a storici cartoni animati come l’Ape Maia, a libri attuali come il romanzo “La custode del miele e delle api” di Cristina Caboni, o film come “Il Prescelto” con Nicolas Cage, dove c’è un chiaro riferimento al mondo delle api nella comunità di SummerSisle che, alla fine, si rivela una setta neo-pagana improntata su un rigido matriarcato, simile ad un alveare.

Api
Api a lavoro

L’ape nella Storia

L’ape è riconosciuta come sinonimo di sovranità, spesso raffigurata in stemmi di casate nobiliari, considerata in tutte le società della storia come un animale nobile e magico per molte religioni sia orientali che occidentali. Nell’antico Egitto fu accostata al Sole e, secondo il mito ittita, quando il dio Ra piangeva, le sue lacrime si trasformavano in api.

Nella religione ellenica lo stesso Zeus viene chiamato “Melisseo” (uomo-ape), perché da bambino era stato nutrito dalle api di Creta e a queste avrebbe, poi, lui donato il colore dell’oro. Animale sacro anche ad Artemide, in quanto simbolo di produttività e fertilità, era identificato con la dea greca Demetra e con le divinità romane di Cerere ed Opi. In Asia, secondo la religione indiana, Krishna, Visnù e Indra sono dette Madhava, ovvero “nati dal nettare” e raffigurati con un’ape posata su un fiore di loto.

La ritroviamo anche nel Cristianesimo, legata a S. Giovanni Crisostomo che si narra essere nato con uno sciame di api intorno alle labbra, quasi ad esaltare la dolcezza delle sue parole durante le predicazioni. Virgilio nelle Georgiche parla delle api come animali dalla mente divina e dal respiro leggero; nell’ Eneide attribuisce loro anche l’immortalità dell’anima, paragonandole a spiriti che volano presso il Lete. Il filosofo Porfirio attesta che gli antichi denominavano “Melissas” le anime destinate a nascere per vivere in rettitudine e tornare agli dei.

Api
Stemma con api dei Barberini (Roma)

In Euripide, invece, si parla di un prato sacro dove solo le api avevano accesso poiché caste e pure. Ad Atene le donne delle Tesmoforie erano chiamate “Melissai”, facevano astinenza sessuale per tre giorni, digiunavano e dormivano a terra su agnocasto, una pianta anafrodisiaca. L’ape è anche simbolo di fedeltà e considerata l’opposto di una vita sfrenata e lussuosa, in Germania, infatti, mettersi dinanzi ad un alveare è una prova di purezza per le giovani spose.

Questo insetto odia i cattivi odori e mantiene pulito l’alveare portando da sé fuori gli escrementi, e questo lo attestano anche Plinio e Virgilio. Il miele da esse prodotto è il primo dolcificante della storia, elemento che unisce l’ape all’ uomo, il divino al terreno. In una grotta della Spagna è stato ritrovato un graffito risalente al Neolitico che raffigura un cacciatore di miele e un nido d’api. Considerato nettare degli dei, il miele viene definito da Virgilio “dono della rugiada” ed era impiegato in riti magici legati all’ amore, alla prosperità e alla purificazione; spesso abbinato al latte (la terra del latte e miele).

Utilizzato per ringraziare gli dei, per benedire templi, consacrare sacerdoti e sacerdotesse e per allontanare i demoni, usato in riti battesimali, nuziali e funebri. Alla nascita di un bimbo si offriva miele come benvenuto e durante i matrimoni si spalmava sulla porta di casa regalandolo agli sposi, da qui “Luna di miele”.

Api tra simbologia e credenze popolari

L’ape è anche simbolo di ordine e laboriosità.

Numerosissime sono le leggende, le credenze popolari e le superstizioni riguardanti le api, e tra queste ce ne sono alcune molto curiose: avere un amuleto a forma di ape porterebbe fortuna nei guadagni; sognare di uccidere api sarebbe foriero di sventura, mentre sognarle insieme al miele sarebbe abbondanza; quando un’ ape vola in casa, annuncerebbe visita o successo, mentre le api che sciamano in un tronco vecchio annuncerebbero un lutto; non bisognerebbe venderle ma barattarle altrimenti si attirerebbe sfortuna; le vergini potrebbero tranquillamente passare attraverso uno sciame d’api senza essere punte.

Altre credenze popolari sulle api sono legate a riti cristiani. Per calmare uno sciame, tradizione popolare vuole che si preghi S. Giovanni (San Giovanni grande santo, non ho paura delle api, prendo il miele, prendo la cera, vi ci faccio una candela).  Se vengono spostate dalle arnie il venerdì Santo, potrebbero morire. Solitamente gli apicoltori dovrebbero visitare le arnie due volte l’anno: a S. Martino e a S. Giovanni. In Gran Bretagna anticamente erano chiamate “uccelli di Dio”; durante il Medioevo, nel periodo dell’Inquisizione, si diceva che una strega che avesse mangiato un’ ape prima di essere processata, sarebbe riuscita a sopportare la tortura senza confessione. I cristiani credono che le api producano un forte ronzio poco prima di mezzanotte durante la Vigilia di Natale per annunciare la nascita di Cristo.

Esse hanno la capacità di riconoscere le persone e, nel folklore comune, spesso, l’ape è legata al mondo delle ombre e rappresenterebbe un defunto; si dice che se muore un membro della famiglia, le api devono essere avvisate altrimenti lasceranno per sempre l’alveare; se muore il capo famiglia, quando la bara sta per uscire di casa gli alveari devono essere girati dalla parte opposta; ci sarà una morte in famiglia se le api dall’ alveare sciamano verso la vegetazione.

Infine le api hanno anche proprietà terapeutiche nella cura dei reumatismi, senza dimenticare i molteplici effetti benefici del loro miele.

Attualità… Estinzione delle api

Le api sono animali fondamentali per l’equilibrio del pianeta con il loro lavoro organizzato secondo diligenti gerarchie tanto precise che solo in natura è possibile trovare una tale perfezione. Sono i principali impollinatori di oltre 120 piante alimentari ma, dal 2006, scienziati ed ambientalisti sono preoccupati riguardo al fenomeno della “Sindrome da spopolamento degli alveari”, affrontato anche dalla Carta di Milano Expo, sulla salvaguardia del pianeta, degli ecosistemi e della biodiversità.

Api
Arnie

Causa di questa estinzione è stata attribuita all’uso di insetticidi utilizzati in agricoltura. In Italia, solo nel 2007, si è registrata la perdita di 200mila alveari. L’Unione Europea si sta mobilitando per investire di più nella ricerca per la cura delle api, anche se lo scenario politico nazionale è molto confuso.

Se vedete un’ ape che muore, preoccupatevi! Come attestava anche A. Einstein: ” Se l’ape scomparisse, all’ uomo resterebbero quattro anni di vita”salviamo le api e la nostra Terra!

Pasqualina Giusto

Fonti multimediali: https://www.youtube.com/watch?v=M7YEYtmxm2A

Sitografia: http://www.mutatemente.com/api.html

Fonti: Carta di Milano – Expo Milano 2015