Cosa significa Queer? Guida al linguaggio LGBTQ+

La parola inglese Queer significa “strano, eccentrico”, ma è usata oggi per indicare qualsiasi persona la cui sessualità o identità di genere non rientri nei confini dell’eteronormatività (ovvero, la convinzione che l’eterosessualità sia l’unica espressione normale della sessualità).  Queer, come vedremo meglio nel corso dell’articolo, fa riferimento alla “Q” che compare all’interno della sigla LGBTQ+, ma si usa anche come termine ombrello per indicare ognuna delle identità rappresentate nell’acronimo, ovvero: lesbiche, gay, bisessuali, transgender, transessuali, queer, ecc.

Linguaggio Queer

Con l’evolversi del contesto socio-culturale, anche il linguaggio, necessariamente, evolve.

Il linguaggio Queer si è sviluppato ed ampliato a partire da parole che identificavano esclusivamente l’orientamento sessuale individuale (gay, lesbica), fino ad includere termini – trans, bisessuale, queer, gender fluid, asessuale, ecc. – volti a descrivere in modo più “completo” l’identità di chiunque non si senta incluso in una visione binaria della sessualità e del genere (maschio/femmina, eterosessuale/omosessuale).

Oggi si parla, tipicamente, di comunità LGBTQ+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer) fino a comprendere, in alcuni casi, asessuali e “due spiriti”[1], nella sigla LGBTQA2S+ – con il segno + finale ad indicare l’apertura ad estendere illimitatamente lo spettro arcobaleno.

Queer non ha a che fare, dunque, solo con la sessualità, bensì con la cultura, con le relazioni sociali, col rivendicare parole che sono state un tempo usate “contro” ed appropriarsene per renderle strumento di potere e autodeterminazione.

Cosa significa Queer: origine ed evoluzione del termine

queer lgbtq+
Da Wikimedia Commons

Il concetto di Queer è ambiguo già a partire dalla sua definizione.

L’Oxford English Dictionary (OED) attesta che, già nel 1800, “queer” significava: “strano, bizzarro, peculiare, eccentrico”, o anche “di carattere discutibile; sospetto, dubbio”. Veniva usata principalmente per caratterizzare individui considerati strani o fuori dalle norme sociali.

Nel 1900, la parola iniziò ad essere usata per indicare persone di sessualità o genere percepiti come “anormali” – spesso, come sinonimo di “pervertito”.

Fu solo negli anni ‘70 del secolo scorso che la parola “queer” venne registrata, nell’OED, come sinonimo di “omosessuale”, “gay”.

Prima degli anni ‘80, comunque, il termine era generalmente usato con l’intento di offendere la persona a cui era indirizzato.

Iniziò ad essere usato come una forma di rivendicazione all’inizio degli anni ‘90, negli Stati Uniti, quando i membri della AIDS Coalition to Unleash Power (ACT UP), letteralmente Coalizione AIDS per scatenare il potere, formarono Queer Nation, un’organizzazione di attivisti LGBTQ che mirava all’abolizione dell’omofobia e alla creazione di nuove concezioni delle persone queer in America.

In concomitanza con la creazione di Queer Nation, alcune studiose femministe (Teresa de Lauretis, Judith Butler) iniziarono a gettare le basi per la fondazione della cosiddetta Queer theory: un approccio critico volto a scardinare, dall’interno delle università, i discorsi dominanti e le concezioni eteronormative intorno all’identità sessuale e di genere. L’idea di fondo di queste studiose, che affonda le radici nella teoria del costruttivismo sociale, era che genere e sessualità sono costruiti socialmente – e non caratteristiche innate ed immutabili della persona. In tal senso, rilevante fu il lavoro di Judith Butler, che nel famoso Gender Trouble (1990) affermava che il genere è performativo – prodotto, cioè, attraverso la ripetizione di determinate azioni e pratiche sociali/personali.

Gli sforzi, sul fronte accademico come su quello dell’attivismo, si sono concentrati, fin da subito, sul definire la queerness come un nuovo modo di pensare all’identità.

In senso generale, Queer significa antitesi dell’eteronormatività: una concezione non normativa delle relazioni umane che rifiuta le definizioni binarie di sesso e genere.

Identità Queer

Ma cosa significa essere queer?

Dal punto di vista identitario, Queer può essere un rifiuto personale ad aderire a categorie fisse, rigide come “donna/uomo”, “gay/etero”, “femmina/maschio”, ecc., scegliendo invece di identificarsi come queer. L’identità queer, dunque, è intrinsecamente ambigua: fluida, malleabile, tendente a trasgredire i confini e le categorizzazioni.

Tuttavia, l’uso della parola queer come categoria identitaria non è esente da contestazione, a causa della connotazione offensiva che essa ha avuto in passato.

Oltre ad essere una categoria identitaria personale, per molti queer è un’identità politica.

Attivismo Queer

L’attivismo queer si presenta in forme diverse:

1. Nella pratica di “rendere queer gli spazi” (“queering spaces”) – ad esempio introducendo corpi queer negli spazi pubblici (si pensi alle parate del gay pride) per stravolgere e complicare abitudini, dinamiche sociali/relazionali, discorsi normativi; oppure, in ambito accademico, può estrinsecarsi nell’applicazione di una lettura o un punto di vista “queer” ai testi.

2. Nella partecipazione alla politica tradizionale, ad esempio promuovendo campagne a favore del matrimonio egualitario. Alcuni attivisti queer, tuttavia, entrano spesso in conflitto con i movimenti per i diritti gay, considerati progetti normativi, e ritengono che, piuttosto che assimilarsi a pratiche ed istituzioni normative, l’attivismo queer dovrebbe concentrarsi sul dare dignità all’intero spettro della sessualità umana.

CONCLUSIONI

Le parole possono diventare armi molto taglienti quando usate per ferire o senza consapevolezza.

Il linguaggio verbale è stato usato spesso per ferire e stigmatizzare le persone LGBTQ+, e ancora oggi un uso sconsiderato delle parole può avere conseguenze terribili, causando disagio psicologico ed esistenziale o addirittura portando al suicidio.

Il linguaggio è lo strumento che usiamo per comunicare valori e convinzioni, per dare un senso al mondo. Per questo le persone LGBTQ+ hanno dato enorme peso alle parole scelte per parlare di sé ed autodefinirsi – non lasciandosi imprigionare in etichette decise da altri.

Avere a disposizione un’ampia scelta di termini per descrivere chi sono è importante per la comunità queer, ed imparare a maneggiare queste parole può aiutare anche tutti gli altri ad essere inclusivi e rispettosi. Per questo motivo, dopo aver spiegato cosa significa Queer, vi lasciamo con un breve glossario dei termini più comuni associati alla comunità LGBTQ+.

Breve glossario LGBTQ+

Asessuale – una persona il cui interesse verso gli altri non include sentimenti sessuali.

Bisessuale – una persona che è attratta fisicamente, sessualmente ed emozionalmente sia da persone dello stesso sesso che di quello opposto.

Cisgender – una persona non transessuale in cui identità di genere, espressione di genere e sesso assegnato alla nascita (o sesso biologico) corrispondono alle aspettative convenzionali (binarie) di maschio o femmina.

Demisessuale – una persona che non prova attrazione sessuale per qualcuno fino a che non ci abbia costruito un forte legame.

Eterosessuale – una persona fisicamente, sessualmente ed emozionalmente attratta da qualcuno del sesso opposto. In inglese si usa spesso anche la parola straight.

Espressione di genere – il modo in cui gli individui esprimono la loro identità di genere agli altri (include comportamenti, apparenze, interessi, aspetto). Si basa, di solito, sul modello binario di genere, che divide le persone in maschi e femmine, e per questo motivo le persone che scelgono di esprimersi in modo apparentemente “non coerente” con il proprio ruolo di genere vengono spesso stigmatizzate e/o cadono vittima di attacchi omofobici e transfobici.

Identità di genere – la percezione che una persona ha di sé e del proprio essere maschio o femmina. Si distingue dall’orientamento sessuale, che si riferisce a sentimenti di attrazione, intimità, identificazione verso persone di genere opposto o uguale.

Gender Queer – termine ombrello per riferirsi ad un’identità di genere diversa da quella maschile o femminile. È considerato un termine più “fluido” rispetto a transgender o transessuale, in quanto include persone che sentono di appartenere ad entrambi i generi o a nessuno di essi. Può essere considerato un sinonimo di “non-binary” (non binario/a).

Intersex/intersessuale – termine generico che descrive una varietà di situazioni in cui una persona è nata con un apparato riproduttivo o sessuale non definibile come esclusivamente maschile o femminile.

Lesbica – una donna attratta da un’altra donna.

Pansessuale – una persona attratta da tutti i generi.

Ruolo di genere – serie di norme comportamentali che ci si aspetta una persona segua in quanto uomo o donna.

Transgender, Trans – una persona la cui identità di genere, o apparenza esteriore, o espressione di genere, non aderisce alle aspettative convenzionali (binarie) di maschio o femmina. Le persone trans/transgender si identificano con un genere diverso da quello assegnato loro alla nascita.

Transessuale – un individuo la cui identità di genere non combacia col sesso biologico. Il senso di disagio provocato da tale condizione (disforia di genere) porta molte persone transessuali ad intraprendere un percorso di transizione (terapia ormonale, spesso seguita da un intervento chirurgico) per allineare la propria identità di genere al proprio corpo. Tutte le persone transessuali sono transgender, ma non tutte le persone transgender sono transessuali.

NOTE

[1] “due spiriti” (in inglese two-spirited) è un termine usato da alcuni indigeni nordamericani per descrivere coloro che svolgono un ruolo cerimoniale e sociale di terzo genere nelle loro culture. Tradizionalmente, gli/le indigeni/e di “due spiriti” dell’America del nord erano maschi, femmine o persone intersex che svolgevano attività tradizionalmente associate sia a uomini che a donne. Nella maggior parte delle tribù, queste persone non erano considerate né maschi né femmine, occupando quindi un terzo genere.

Bibliografia per approfondire cosa significa Queer

  • ROBSON, Claire, BLAIR Kelsey and MARCHBANK Jen. (2017) Basically queer: an intergenerational introduction to LGBTQA2S+ lives, New York: Peter Lang.
  • THOMPSON, Sherwood. (2015) Encyclopedia of Diversity and Social Justice, vol ii (580-583). Lanham: Rowman & Littlefield.

Sitografia

  • https://www.oed.com/oed2/00194686;jsessionid=29800D0408C3B2E9D6BF3ACB049B00E7