Farmaci per obesità: funzionano?

I farmaci per l’obesità sono tra gli obiettivi più ambiti dell’industria farmaceutica poiché il sovrappeso e l’obesità possono definirsi il problema sanitario del secolo. Queste condizioni si associano spesso a ipertensione, ipercolesterolemia e iperglicemia, e di conseguenza a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari (infarto e ictus su tutti) e metaboliche (diabete). Non vanno sottovalutati poi gli effetti psico-sociali e le condizioni di disagio che possono derivare dall’eccesso ponderale. Infine è estesamente confermata l’associazione tra obesità e cancro.

Data la portata del fenomeno, la ricerca ha studiato metodi sempre più efficienti per ridurre il peso corporeo. Spesso basta una dieta bilanciata e un’attività fisica aerobica quotidiana; talvolta è necessario invece un intervento più drastico con ricorso a diete più drastiche o addirittura a interventi chirurgici (chirurgia bariatrica).

Ma innanzitutto cos’è l’obesità?

L’obesità è definita dall’OMS come una condizione di eccessivo accumulo di tessuto adiposo tale da rappresentare un rischio per la salute. Da un punto di vista pratico, nella maggior parte dei casi si definisce obeso l’individuo che abbia un BMI (body mass index) superiore a 30; quest’ultimo si calcola dividendo il peso corporeo (in kg) per l’altezza elevata al quadrato (quest’ultima espressa in metri).

Questo parametro, pur essendo il più usato per la sua semplicità, tuttavia non tiene conto del rapporto tra massa magra, massa grassa e acqua corporea. Infatti per un’analisi più precisa si ricorre alla DEXA o alla BIA (bioimpedenziometria).

Come funzionano i farmaci per l’obesità?

I farmaci per l’obesità sono delle molecole che agiscono principalmente con due meccanismi:

  • ostacolo all’assorbimento dei grassi alimentari;
  • riduzione del senso di fame.

Infatti, così come non esistono alimenti che fanno bruciare i grassi, non esistono farmaci per l’obesità in grado di aumentare il metabolismo. Infatti molecole che accelerano il metabolismo (ormoni tiroidei) o che scindono i grassi corporei (ormoni lipolitici come glucagone o adrenalina) hanno degli effetti collaterali troppo gravi per poter essere usati come farmaci per l’obesità.

Ma funzionano?

I farmaci per l’obesità finora approvati hanno sicuramente un’efficacia dimostrata. Tuttavia bisogna essere consapevoli che il dimagrimento atteso, nel migliore dei casi, non supera il 15% in più rispetto alla sola dieta. Perciò non ci si deve illudere di effetti miracolosi e non si può pensare di prescindere da una dieta sana e da un’attività fisica quotidiana per perdere peso in modo sano e duraturo.

I farmaci per l’obesità finora approvati

Orlistat

L’orlistat è un inibitore della lipasi pancreatica. Quest’ultima è un enzima che digerisce i grassi che si assumono con il cibo, in modo da renderli assorbibili. Inibendo la lipasi, i grassi assunti con la dieta non vengono assorbiti e le calorie introdotte con l’alimentazione si riducono.

Le statistiche dimostrano che l’orlistat induce una piccola ma significativa perdita di peso ulteriore rispetto alla sola dieta (circa il 3% in più). Si rilevano inoltre benefici sulla circonferenza addominale e sul quadro glicemico e lipidico sanguigno.

Gli effetti collaterali dell’orlistat sono essenzialmente di steatorrea (grassi nelle feci), flatulenza e dolori addominali.

Fentermina + topiramato

La fentermina è un farmaco neuroattivo che scatena il rilascio di dopamina, noradrenalina e adrenalina nel cervello.

Infatti, nella ricerca dei farmaci per l’obesità, gli studiosi puntarono soprattutto su molecole psicoattive capaci di ridurre il senso di fame. Un composto adeguato per questo scopo venne trovata nell’amfetamina, potente droga che potenzia la trasmissione soprattutto della dopamina. I devastanti effetti collaterali fecero scartare questo potenziale farmaco, ma ciò permise di comprendere una possibile strada da seguire nella farmacologia dell’obesità.

Si formularono infatti nuove molecole con meccanismi simili all’anfetamina ma senza i potenti effetti di dipendenza e assuefazione tipici della temibile droga. Tra questi ad esempio abbiamo il metilfenidato (utilizzato ad esempio per il disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività), il modafinil (usato per la narcolessia) e appunto la fentermina. Infatti dopamina e noradrenalina sono molecole anoressizzanti, cioè che riducono il senso di fame.

Il topiramato invece è un farmaco usato come anti-epilettico che ha azione sui canali del sodio e del calcio oltre che un’interferenza sui recettori del GABA e del glutammato. La riduzione del senso di fame emerse inizialmente come effetto collaterale di tale farmaco, ma data la relativa sicurezza della molecola si è deciso di sperimentarlo come anoressizzante in pazienti obesi.

L’associazione di questi due farmaci permette di ridurre le dosi degli stessi e quindi ridurre i potenziali effetti indesiderati.

L’associazione fentermina-topiramato è molto efficace, permettendo una perdita di peso aggiuntiva del 15% rispetto alla sola dieta.

Lorcaserina

La lorcaserina è un farmaco che attiva il recettore 5HT2c della serotonina, un neurotrasmettitore molto importante a livello cerebrale per diverse funzioni, tra cui l’umore e appunto la sazietà.

Si è visto che la lorcaserina induce una riduzione del 5% del peso corporeo entro 12 settimane.

Naltrexone + bupropione

Il naltrexone è un antagonista orale degli oppioidi (usato nella dipendenza da morfina o eroina) mentre il bupropione è un antidepressivo che agisce sulla trasmissione di dopamina e noradrenalina.

Si pensa che questi farmaci agiscano in concomitanza riducendo la sensazione di piacere associata al cibo: infatti nei grandi mangiatori avviene spesso un vero e proprio craving (similmente a ciò che accade nei tossicodipendenti).

La perdita di peso media con questa associazione di farmaci è di circa il 5% contro l’1,3-1,9% del placebo.

Liraglutide

La liraglutide è un analogo del GLP1, il quale è una piccola proteina che ha la funzione di regolarizzare la glicemia e di rallentare lo svuotamento dello stomaco. Questo farmaco è molto utile nei pazienti con diabete, soprattutto se obesi, ma è indicato anche negli obesi non diabetici.

Si è visto che la liraglutide permette di ridurre il peso di 4-6 kg in più rispetto alla sola dieta. Inoltre sembra che la liraglutide sia più potente rispetto a orlistat e lorcaserina ma meno rispetto a fentermina/topiramato.

Gli svantaggi di questo farmaco sono la somministrazione per via iniettiva e il costo elevato.

Un altro farmaco anti-diabetico utile nel trattamento dell’obesità è la metformina, ma quest’ultima è indicata solo per pazienti diabetici o con ovaio policistico.

Antonio Spiezia

Fonti bibliografiche

Annunziato L., Di Renzo G.M. – Trattato di Farmacologia, Napoli, Idelson-Gnocchi, 2015.

Conti F. – Fisiologia medica, 2 edizione, edi. Ermes, 2005.

Kasper D., Fauci A., Longo D. – Harrison. Principi di medicina interna, 19 edizione, ed. CEA, 2016.

Fonti sitografiche

https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/obesity/diagnosis-treatment/drc-20375749

ATTENZIONE: Le informazioni contenute in questo sito hanno puramente scopo informativo e divulgativo. Questi articoli non sono sufficienti a porre diagnosi e decisioni di trattamento e non sostituiscono mai il parere del medico. Per ulteriori informazioni contattare il proprio medico generico o specialista.