Laura, rifacimento di Fulvio Sacco, arriva al Teatro dei 63

Laura, farsa delle attese sprecate

Lei si chiama Laura; più di un uomo la ama, in molti la contendono, la accontentano per non perderla, si accontentano di non perderla, ma nessuno l’ha mai vista. Il pubblico la immagina, ne traccia il profilo elegante nella propria mente, disegna una figura femminile e di classe. Curata, truccata, impeccabile, desiderabile a tutti i livelli mentali e sociali. Sembra quasi di sentire il profumo nell’aria di questa femmes fatales un po’ capricciosa, molto volubile, crudele nei suoi tratti più calamitanti.

Ma Laura non è solo la donna che fa e disfa il destino. Laura è il destino, ma anche la sua vittima. È l’amante sofferente, la scelta sofferta e l’amore mancante, mortificato. Laura è la donna che patisce i sentimenti propri e subisce quelli altrui, è la donna che sbaglia, che provoca dolore ma che nella forza di soggiogare gli altri non trova comunque mai la strada della felicità. Anche in questo c’è il suo fascino. Il suo fascino è il vuoto, come quello che lascia sul palco che nondimeno riempie con l’illusione della sua esistenza: è il pezzo mancante del puzzle, e l’enigma senza soluzione.

Si può impazzire e si impazzisce, per Laura.

Laura
Locandina di Laura

Un essere insoddisfatto che non può per sua natura appagare mai a pieno chi agogna al suo cuore e che perciò sarà sempre castigata nel suo amore più intimo che non può vivere o non sa vivere. E quanto più sfugge, tanto più la si cerca.

Laura non è così tanto lontana da chi la cerca: non è così tanto al di fuori.

E invece Laura non c’è. Non calcherà mai le tavole del palco anche se sembra sempre che stia lì per spalancare la porta e rivelarsi dalla sua nebulosa nel suo splendore malinconico a svelarci l’arcano di tanto prepotente ascendente. Come fosse un angelo, materia impalpabile, al di sopra della realtà per non immiserirsi con essa eppure meschina per la sua inconcretezza che la porta sempre ad un palmo dall’essere afferrata, mentre lei scivolosa si divincola e si allontana. Poi si ferma, attende di essere riaccostata per tornare a sfuggire. Un po’ salva, un po’ uccide. Non se ne compiace, non vorrebbe far del male. Ma gli eventi vanno avanti e lei con loro. Ambita e indomita, Laura; metafora di qualcosa di incontemplabile.

Laura è la farsa delle attese; vane, sprecate.

La terza era di Laura, rifacimento di Fulvio Sacco

Laura debutta nell’aprile 2018  ai Quartieri Airots, piccola realtà teatrale sita nei quartieri spagnoli, da una riscrittura di Fulvio Sacco che ne cura anche la regia oltre a interpretare uno dei personaggi principali, Enrico, insieme a Raffaele Parisi nei panni invece di Riccardo.

Interessante notare che l’idea madre, una drammaturgia di Jean Bernard Luc, risale al post seconda guerra mondiale; dato che merita quanta più attenzione se si considera che il nuovo adattamento è ambientato in un’era futura imprecisata.

Dalla prima versione, Laura si mostra più adulta e consapevole nel dicembre 2018, quando, più carica di suspense ed energia ritorna in scena al teatro Caos di Villaricca.

Laura
Laura al Caos Teatro

Totalmente soppressa anche la sua voce, che nella prima versione era intervenuta fuori campo a testimoniarne in qualche modo l’esistenza, eppure la presenza ingombrante di Laura non sembra risentirne.

L’ambientazione, di Mauro Rea, è più definita: resta avvenirista, ma nei dettagli si leggono i segnali dei precisi messaggi proposti.

Giocano un ruolo non sottovalutabile a tale proposito anche i costumi di Antonietta Rendina e Angela Froncillo; ma, l’effettivo fattore innovativo sta nella rinnovata attenzione per le luci e i suoni: Paky di Maio cura una accorta e suggestiva sonorizzazione apposita.

Ma lo studio prosegue: ci avviciniamo ad una terza fase di questo spettacolo che nasce e cresce work in progress.

Il 2 e 3 febbraio 2019, ancora per una produzione Muricena Teatro, Laura, la donna/spettacolo, si offre ancora alla scena al Teatro dei 63, “succursale” dei Quartieri Airots che l’hanno battezzata.

Laura
Gli attori di Laura

Parte dal passato e attraversa il tempo nella fantasia di un era post moderna. Laura è senza collocazione, e non occupa spazio. Ma esiste, incuriosisce e appassiona.

È l’attesa di qualcosa. È il nocciolo di qualunque frustrazione, paura, angoscia, amore mancato e tempo sbagliato per chi la ama. Siamo tutti gli amanti di Laura. Ci incatena e ci blocca. Laura è l’attesa ideale o di un ideale; Laura è ideale come un’attesa.

Attendiamo, nei prossimi giorni, di apprezzarla ancora, più misterica, fascinosa e matura ancora una volta.

Laura illude, ma non delude.

Letizia Laezza

Caos teatro – pagina ufficiale

Quartieri Airots – pagina ufficiale