La meccanica del cuore di Mathias Malzieu: trama e analisi

La meccanica del cuore (2007) è un libro nato dal genio di Mathias Malzieu. Un libro contemporaneo capace di trascinare il lettore in mondi lontani.

La meccanica del cuore: la trama

È la notte più fredda che il mondo abbia mai conosciuto e in una baracca fatiscente, lontana dal chiacchiericciocuore pettegolo degli abitanti di Edimburgo, viene al mondo il piccolo Jack. Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato; la sua sorte sembra essere segnata, ma la stravagante levatrice Madeleine, ritenuta da molti una strega, rimescolerà le carte del destino salvandogli la vita.

Madeleine applicherà al cuore malconcio del piccolo un orologio a cucù. Un’operazione delicata che salva la vita del nuovo nato, ma che presenta un inquietante tranello: quando i sentimenti di Jack diventeranno forti ed estremi, l’ingegnoso artificio della levatrice potrebbe non reggere e diventare per lui fatale.

Non sempre però è possibile dominare le emozioni e Il giorno del decimo compleanno di Jack, la voce soave e ammaliante di una piccola cantante andalusa, gli farà fremere il cuore. Jack si innamora ed è disposto a scalare montagne anche solo per rivederla un istante; affronterà con tenacia un giovane uomo anch’egli innamorato della piccola andalusa e con coraggio intraprenderà un viaggio attraverso l’intera Europa per ritrovarla.

La meccanica del cuore è un libro intrigante e ricco di passione, un mondo fatto di personaggi strampalati e irreali a cui è impossibile non affezionarsi.

Il romanzo di Malzieu; un mondo lontano… ma mai così vicino

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citazione tratta dal libro

Mathias Malzieu è un cantante nonché autore francese. La sua capacità di comunicare emozioni è alla mercé di chiunque abbia provato ad ascoltare la sua musica o a leggere le parole dei suoi testi; non sempre un autore risulta essere in grado di trasmettere ma, Malzieu, con il suo stile dinamico e diretto, travolge il lettore e lo trascina in un puro vortice di emozioni. La meccanica del cuore è un romanzo vivace, ricco di metafore e colori, capace di far crollare ogni certezza e di regalarne delle altre.

Il protagonista de La meccanica del cuore, Jack, racconta in prima persona la propria storia ed ogni descrizione, minuziosa o grossolana che sia, si ammanta di magia e durezza, le sue parole sono rudi e vellutate allo stesso tempo. Non sfugge certo che, osservando il titolo, già vada a palesarsi una strampalata contrapposizione; da un lato la meccanica, dall’altro il cuore. È complicato, se non impossibile, per molti credere che le due cose in qualche modo possano fondersi e creare un’unica realtà.

Ma Malzieus, attraverso Jack, rende possibile l’impossibile, disegna un mondo tutto nuovo dove anche il cuore può funzionare attraverso degli ingranaggi; lo fa, ad esempio, quando descrive minuziosamente il paesaggio di Edimburgo catturato nella morsa del gelo infernale:

“Edimburgo e le sue rapide strade subiscono una metamorfosi. Il vecchio fiume, in genere molto serio nel suo ruolo di fiume, si è mascherato da lago ghiacciato da lago di zucchero a velo che si estende fino al mare. Il frastuono della risacca echeggia come vetri rotti. La brina produce meraviglie ricoprendo di pailette il corpo dei gatti”

Oppure quando Jack prende coscienza di quello che sarà il suo vivere:

“ogni mattina devo essere ricaricato con l’aiuto di una chiave ,altrimenti potrei addormentarmi per sempre. Mia madre dice che sembro un enorme fiocco di neve con delle lancette più grande di lui . Madeleine le risponde che sarà più facile trovarmi in mezzo ad una tempesta di neve”

Volteggiando tra le pagine del romanzo, si capirà certo che l’intento di Malzieu non è raggiungere il cuore del lettore, ma raggiungerlo e colpirlo forte, come un pugno allo stomaco che non lascia più aria nei polmoni. Il suo romanzo è un insieme di citazioni surreali e lontane, ma così giuste da irrompere nella realtà e appropriarsi della ragione. Uno stile unico e avvolgente, uno stile che evoca immagini di mondi lontani, ma non così tanto da non poterli toccare. Uno stile che non lascia scampo al lettore, ogni parola va divorata, ogni parola va vissuta e non si tratta di una scelta, ma di un imperativo categorico.

L’amore

L’amore è forse il fulcro dell’intero romanzo. È tuttavia necessario distinguere i diversi generi di amore che Malzieu decide di interpretare e manifestare attraverso i propri personaggi: L’amore materno e l’amore passionale.

Portavoce dell’amore materno è senza dubbio Madeleine. Madeleine è una levatrice, una donna originale che accoglie nella propria casupola in cima alla collina, prostitute ed emarginati sociali. È proprio una delle sue pazienti a dare alla luce Jack; quando Madeleine gli salva la vita impiantando un orologio a cucù nel suo torace, scocca la scintilla e non può abbandonare quel bambino così fragile e solo. Lo accoglie nella propria dimora, lo protegge dai mali del mondo e dai sentimenti.

La donna sviluppa un istinto di protezione nei confronti del piccolo equiparabile solo a quello di una madre. Come ogni madre, Madeleine comprende di dover lasciare a Jack lo spazio necessario di crescere e sbagliare; ma sopportare che il ragazzo possa soffrire tanto da perdere la vita offusca i suoi pensieri ed i suoi sentimenti, sino a portarla alla decisione più estrema che l’uomo possa prendere.

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immagine tratta dal film francese ispirato alla meccanica del cuore

L’amore passionale è invece rappresentato dalla splendida ragazza dai capelli color miele che fa battere forte il cuore di Jack. I due si ameranno e il loro amore avrà un sapore agro-dolce. Non sarà un amore da fiaba, ma un amore vero di quelli che non hanno lieto fine, di quelli che lasciano un segno, una cicatrice nascosta ma ancora e sempre latente.

Malzieu desidera che il lettore viva l’intensità di quell’amore e lo fa lasciando che per un istante il lettore inorridisca leggendo pensieri forti ed estremi formulati da un bambino di dieci anni. La sua scelta non è affatto casuale; ciò che ci spaventa e che suscita in noi delle emozioni è degno di essere vissuto. E dunque, in perfetto stile Malzieu, anche un amore così forte, passionale e ardente raccontato da un bambino di dieci anni non può che rendere il bagaglio di emozioni del lettore più ricco e solido. L’ amore non ha età, non ha limiti, non ha forma e questo Malzieu l’ha capito, ha fatto sì che Jack e la sua amata lo vivessero liberamente.

L’emarginazione

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immagine che rappresenta un cuore “artificiale”

Pur affrontando l’analisi di un romanzo il cui contesto risulta essere irreale e decisamente lontano dalle dinamiche sociali dell’attuale civiltà occidentale, esiste un rapporto di contemporaneità non indifferente. Jack è un emarginato sociale, il suo cuore batte attraverso il cucù di un orologio e non è capace di integrarsi con gli abitanti di Edimburgo.

La sua stessa levatrice ha problemi di integrazione; Madeleine accorre in aiuto di prostitute e senzatetto guadagnandosi la nomina di strega e dunque parole di disapprovazione. Entrambi però vivono l’amore, il dolore, vivono la vita appieno. Malzieu ha forse colto la possibilità di esprime la propria opinione riguardo cosa è da ritenersi normale e cosa non lo è.

Tirando le somme, la normalità è un concetto soggettivo per Malzieu, forse la normalità risiede nella capacità di regalare emozioni e vivere senza limiti mentre, l’emarginazione, non è che l’incapacità di dare voce ai propri sentimenti, relegando in uno spazio piccolo e angusto del nostro cuore ciò che invece ci rende umani, ciò che ci rende vivi, ciò che ci rende normali.

Viviana Gaudino