San Felice Circeo si trova nell’agro Pontino, una zona del Lazio che si estende tra la provincia di Latina e di Roma. E’ una piccola città costiera che si trova tra Terracina e Sabaudia, sul fianco del promontorio costituito dal monte Circeo. Gli insediamenti umani nell’area hanno origini antichissime, e molti sono i miti che riguardano questa cittadina affacciata sul mare ed incastonata nella cosiddetta “Riviera di Ulisse”.
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Vi sono molte testimonianze del fatto che, sin dalla preistoria, San Felice Circeo fosse abitata. Ad esempio vi è una grotta, chiamata ”Grotta Guattari”, al cui interno è stato rinvenuto nel 1939 il teschio di un uomo di Neanderthal; la grotta, data la sua importanza archeologica, è visitabile solo con una guida.
Ad ogni modo, fare un giro nella preistoria al Circeo è sempre possibile perché vi sono altre grotte più facilmente visitabili, come la “Grotta del Fossellone” e la “Grotta delle Capre“, nonché la mostra permanente “Homo sapiens et habitat” aperta all’interno della Torre dei Templari nel centro storico.
L’uomo di Neanderthal e l’Homo Sapiens per anni hanno abitato la “Grotta del Fossellone”. Al suo interno sono stati rinvenuti diversi reperti e anche curiosi resti di ossa, lavorate con un metodo peculiare definito “Circeiano”.
La Grotta è raggiungibile dal Centro Storico attraverso la via del Faro. Prende il suo nome dalla presenza di un’ampia apertura circolare, dovuta al crollo della volta, che ha creato un ambiente assai suggestivo, a voragine, visitabile da terra e dal mare.
La “grotta delle Capre” è la più famosa delle grotte del Circeo. Entrando al suo interno ci si trova sotto una cupola alta 15 metri, che prosegue in cunicoli e ambienti sempre più stretti. Anticamente la grotta era conosciuta come L’Antro della Maga, poiché una leggenda narra che qui la Maga Circe elaborasse i suoi incantesimi. Oggi deve il suo nome al fatto che spesso i pastori e le capre, durante i periodi di pioggia, si riparassero al suo interno.
Nelle vicinanze si trova, poi, “l’Acropoli”, eretta all’incirca nel 393 a.C. contemporaneamente alla fondazione in loco di una colonia romana. L’elemento più caratteristico dell’Acropoli sono le incredibili e imponenti ”Mura ciclopiche”, che in più punti si stagliano quasi a picco sul mare.
Le mura prendono il nome dalla loro grandezza e maestosità, poiché gli antichi pensavano che solo i ciclopi avrebbero potuto edificarle. Infatti, la struttura è composta, sul lato esterno, da enormi massi di roccia squadrati, ben tagliati e levigati, incastonati perfettamente l’uno sull’altro, mentre il lato interno è realizzato con pietrame di piccole e medie dimensioni.
Dalle mura, in particolare dal punto detto “la Croce” (che è un belvedere con una grande croce), si gode di un panorama mozzafiato sul Tirreno, sull’Agro pontino e sul Parco nazionale del Circeo.
Il Papa lo ampliò dopo l’alleanza della Rocca Circea con i gaetani nella guerra contro i terracinesi. Il paesino di San Felice fu di nuovo distrutto nel 1501 da Federico I d’Aragona. Fu gradualmente ricostruito tra la meta del ‘500 e l’inizio del ‘700 ad opera delle nobili famiglie dei Caetani, dei Ruspoli e, infine, dagli Orsini. Oggi è un piccolo insediamento molto caratteristico, ricco di stradine e negozietti, che nel periodo estivo si anima soprattutto nelle ore notturne.
All’interno del centro storico, sulla piazza principale cui si accede attraverso un’antica porta, si staglia “La torre dei Templari” costruita tra il 1240 e il 1259 dai monaci templari. Infatti, nel 1240 papa Gregorio IX cedette la Rocca del Circeo ai Templari affinché difendessero il litorale dagli attacchi dei pirati algerini e tunisini.
Sulla torre, dai primi dell’Ottocento, campeggia un orologio che prima si trovava sul portone d’ingresso del “Palazzo Baronale“. Si tratta di un orologio particolare, perché il quadrante segna solo sei numeri e la lancetta gira quattro volte nelle ventiquattro ore. Le ore sono scandite da un martello che batte su una campanella.
Un arco posto sulla destra della piazza immette nel cortile del “Palazzo baronale”, oggi sede del municipio, costruito nel XIV secolo dalla famiglia Caetani. Poco distante, c’è il belvedere mozzafiato di “Vigna la Corte”, nel quale d’estate si svolgono concerti e altre manifestazioni molto apprezzate dal pubblico dei residenti e dei villeggianti.
La parte più moderna del centro urbano è denominata “La Cona” e si trova ai piedi del monte Circeo, nella zona litoranea. Nell’area è possibile trovare la maggior parte degli esercizi commerciali del paese. Poco distante vi sono il bellissimo lungomare con i numerosi lidi e il porto turistico con graziosi negozietti e lussuosi hotel. Nelle sere estive sul lungomare è possibile assistere a eventi e spettacoli di ogni genere.
Il promontorio del Circeo da il nome anche al famoso Parco Nazionale, istituito nel 1934. Si tratta di uno dei più antichi parchi nazionali d’Italia, che si estende per 32 chilometri quadrati lungo la costa tra Anzio e Terracina e comprende anche l’isola di Zannone. Al suo interno vi sono i bellissimi laghi di Paola e di Fogliano e la duna litoranea.
Gabriele Infusino
Bibliografia:
M. A. Lozzi Bonventura, Il Circeo. San Felice Circeo. Sabaudia. Parco nazionale del Circeo, Subiaco, 2012.
A.C. Blanc, L’uomo fossile del Monte Circeo: un cranio neandertaliano nella Grotta Guattari a San Felice Circeo, in Rivista di Antropologia, XXXII, Roma, 1939.
C. Ravenna, Circeo. Il parco nazionale. Natura, storia, itinerari guidati, Latina, 2013.
Sitografia:
http://www.treccani.it/enciclopedia/parco-nazionale-del-circeo/
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