Cazalet, la famiglia della saga di Elizabeth Jane Howard

I Cazalet sono la famiglia di finzione a cui la scrittrice Elizabeth Jane Howard ha dedicato cinque libri della sua produzione (Gli anni della leggerezza, Il tempo dell’attesa, Confusione, Allontanarsi, Tutto cambia), dal 1990 al 1995 e poi di nuovo nel 2013, un anno prima della sua morte. Fazi ha pubblicato la pentalogia in Italia dal 2015 con le traduzioni di Manuela Francescon.

Il racconto dei Cazalet

Cazalet
Immagine dalla serie della BBC del 2001.

La storia dei Cazalet comincia nell’estate del 1937. La famiglia si riunisce in campagna, a Home Place, una residenza che riesce ad ospitare la numerosa discendenza dei due capostipiti, Kitty e William Cazalet. La casa è un personaggio in sé, accogliente e arredata secondo il gusto e le forti personalità dei suoi padroni. Porta il segno della profonda passione che lega William Cazalet, commerciante indipendente di legnami, ai suoi prodotti, secondo un gusto vagamente esotico per il bambù e il legno di cocco; e non cela la pragmaticità domestica di Kitty, che nulla vorrebbe possedere che non abbia anche un chiaro scopo d’uso.

Elizabeth Jane Howard s’imbarca nell’impresa di raccontarci i profondi segreti dei Cazalet dal 1937 al 1947, le loro convolute personalità, nonché le dinamiche relazionali tra parenti e l’armonia – o la sua assenza – nei ritrovi familiari così affollati.

Un romanzo storico

Il viaggio del lettore procede al fianco dei Cazalet, dal primo dopoguerra fino alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Nei primi quattro volumi trova spazio il mondo di un conflitto che mai è stato analizzato così approfonditamente nelle sue ripercussioni sulla vita quotidiana. Le esistenze dei Cazalet sono condizionate negli intenti e nei desideri dallo scoppio della guerra. Sebbene non direttamente partecipi allo sforzo bellico, i Cazalet vivono un’esistenza che sarebbe stata tutt’altra se i tempi l’avessero concesso, e talvolta riusciamo anche a sbirciare ed immaginare cosa sarebbe successo se la storia avesse preso un altro corso.

Elizabeth Jane Howard rifletteva su quei cambiamenti radicali verificatisi durante il tempo di guerra, a cui non si prestava molta attenzione. La vita privata era mutata, soprattutto per ciò che riguardava l’esistenza delle donne. I Cazalet sono quasi una documentazione progressiva dell’evoluzione dei ruoli femminili, in casa e fuori. Da una posizione relegata al mondo domestico, alle giovani Cazalet è concesso non soltanto di trovare una propria realizzazione personale, ma perfino di perseguire le loro carriere a discapito di un eventuale matrimonio.

Ad Elizabeth Jane Howard fu d’ispirazione la sua grande famiglia, riunita nella casa di campagna dei suoi nonni. I personaggi sono modellati sui cari di Elizabeth Jane Howard e più di tutti Edward Cazalet, sua moglie Villy e la loro figlia, Louise, scritti e pensati ad immagine e somiglianza dei genitori di Elizabeth Jane Howard e di sé stessa. Nel 1990, quando ormai era svanita ogni speranza di costruire una grande casa accogliente, in cui potesse essere circondata dai suoi affetti e dagli amici, Elizabeth Jane Howard ricreò sulle sue pagine quello che fu sempre il ricordo più dolce e spensierato della sua esistenza, e lo fece per raccontare di una guerra di cui in quegli anni – a parte le battaglie – si conosceva e scriveva poco.

Cazalet: donne e uomini

Elizabeth Jane Howard crea il mondo dei Cazalet calibrandolo soprattutto sulle vite dei suoi personaggi femminili. I personaggi che occupano più pagine nella saga sono donne, e i ruoli da protagoniste spettano alle tre più giovani eredi Cazalet, Louise, Polly e Clary.

Elizabeth Jane Howard predilesse raccontare un punto di vista femminile. Ogni suo personaggio donna è, infatti, in parte una combinazione di Howard, nonché delle sue esperienze di vita. Operò una scelta artistica chiara: raccontare ciò che conosceva. E sebbene in una certa ottica (c’è bisogno di dirlo, indubbiamente di stampo misogino), i suoi temi potrebbero apparire appartenenti a un genere minore, alla ‘letteratura femminile’, non è un caso che proprio in questi anni si recuperino le sue opere (e soprattutto la saga dei Cazalet), in un’epoca florida per le autrici donne e per una serie di argomenti che per secoli sono stati relegati all’attenzione quasi esclusiva delle donne.

Archetipi biografici

Louise e Clary assumono i caratteri tipici dei riflessi dell’autrice nella sua scrittura, la giovane avvenente e spregiudicata e la ragazza innocente. Polly invece realizza quelle che erano le aspirazioni familiari e amorose di Elizabeth Jane Howard. Tutti e tre questi personaggi sono al centro della saga dei Cazalet, in misure e modi differenti, e sono frutto della biografia di Howard.

In generale, le donne nei libri dedicati ai Cazalet sono la forza motrice dell’azione e della vita di tutto il nucleo familiare. Gli uomini ricoprono dei ruoli quasi marginali, sicuramente quanto meno nello spazio loro concesso nella narrazione.

A nessuno, tuttavia, è concessa la semplicità. Tutti i personaggi, anche i meno influenti ai fini della storia, hanno lo spazio necessario perché l’autrice possa inscenare il loro conflitto. Nessun individuo si ’risolve’ in poche righe, ma presenta una storia che sia annodata in un punto focale, un conflitto attorno a cui si avviluppa e sviluppa tutta la sua identità. Non c’è spazio per la storia – quella dei personaggi, ma anche quella dell’umanità – senza che questa venga raccontata attraverso le elucubrazioni dei personaggi.

L’autrice

CazaletIl grande talento di Elizabeth Jane Howard è proprio quello di riuscire a dare corpo e sensibilità ai personaggi da lei immaginati. Risultano incredibilmente vicini al lettore, anche nelle sfaccettature meno lusinghiere delle loro personalità e nelle scelte più crudeli, cui inevitabilmente la vita conduce.

Uno degli aspetti più curiosi della personalità dell’autrice, del resto, fu il contrasto tra la sua perspicacia psicologica nella scrittura e, contemporaneamente, la sua incapacità di giudicare il carattere e le reali intenzioni degli uomini di cui s’innamorava. Sebbene abbia condotto una vita piena di soddisfazioni personali, Elizabeth Jane Howard fu sempre sfortunata nella sfera privata. Dagli amori ai legami familiari, fu sempre in cerca di chi riuscisse a riempire il suo vuoto affettivo.

Se da un lato fu vittima di una continua delusione, nel 1990 Elizabeth Jane Howard cominciò a dare alle stampe un’opera che dimostra la sua intuitività. Nei Cazalet, Elizabeth Jane Howard riesce nell’impresa immane di narrare varie e numerose condizioni della vita umana, talvolta lontanissime dalla sua esperienza, talvolta su di essa ricalcate.

Elizabeth Jane Howard ci restituisce un’immagine complessiva della vita, con le sue sfumature di colore, senza moralismi, senza censure, e per questo i suoi Cazalet rimarranno immortali.

Oriana Mortale

Bibliografia

A. Cooper, Elizabeth Jane Howard. Un’innocenza pericolosa, Fazi ed., 2017