Voldemort: Origins of the Heir, l’Harry Potter made in Italy

Un film strutturato alla perfezione. Una fotografia con colori dosati a regola d’arte e perfettamente contestualizzati, che predilige toni più cupi e scuri. Una regia impeccabile, senza neanche un campo o controcampo sbagliato, con particolari, panoramiche e campi lunghi perfetti. Una sceneggiatura che scorre fluida e senza cali di ritmo, che riesce a non annoiare neanche per un secondo. Questi sono gli ingredienti che, mescolati insieme, con in aggiunta 15000 euro di budget, compongono e generano Voldemort: Origins of the Heir, fan film non ufficiale tutto italiano ispirato alla saga di Harry Potter, con protagonisti attori emergenti come Stefano Rossi nel ruolo di Tom Riddle, Maddalena Orcali in quello di Grisha McLaggen, ultima erede della stirpe di Grifondoro, ed Andrea Bonfanti ad interpretare Lazarus Smith, ultimo erede di Tassorosso. Il tutto per la regia di Gianmaria Pezzato, il quale cura anche sceneggiatura, montaggio ed effetti visivi (realizzati divinamente) del film.

Voldemort: Origins of the Heir
I quattro protagonisti di Voldemort: Origins of the Heir

Si narra proprio di Grisha McLaggen, che scopriamo essere appunto una discendente di Godric e l’ultima erede della stirpe di Grifondoro, intenta ad infiltrarsi all’interno di una base militare segreta russa allo scopo di recuperare una preziosissima reliquia che potrebbe decidere le sorti del mondo intero.
Un esperimento tutto made in Italy che era iniziato semplicemente per passione, amore ed attaccamento ad un franchise, quello legato al maghetto occhialuto di Privet Drive, che ha plasmato le menti ed i cuori di milioni di fanciulli ormai trentenni, accompagnandoli nella crescita, con otto film appartenenti alla saga principale ispirati direttamente ai libri dell’eptalogia firmata dalla penna di Joanne Kathleen Rowling, senza contare i due spin-off Animali fantastici e dove trovarli e Animali fantastici: I crimini di Grindelwald anch’essi basati sui romanzi scritti dalla medesima autrice ed ambientati cronologicamente molti anni prima della saga principale, nonché antecedentemente ai fatti raccontati in Origins of the Heir, che è settato all’incirca venti/venticinque anni prima della nascita di Harry. Una saga che ha riscosso e sta tutt’ora riscuotendo un incredibile successo in tutto il mondo, sebbene l’ultimo libro ufficiale della saga, Harry Potter e la maledizione dell’erede, sceneggiatura dell’omonimo spettacolo teatrale di Jack Thorne e John Tiffany basata su un soggetto della stessa Rowling e pubblicata nel luglio del 2016, abbia ricevuto non poche critiche negative per via della trama sottotono e banale. Un vero e proprio fenomeno culturale con alle spalle un enorme fandom paragonabile forse per spessore e radicamento a quello della saga di Star Wars.

Voldemort: Origins of the Heir

A parte il lato tecnico a dir poco eccezionale, a stupire di Voldemort: Origins of the Heir è più che altro il fatto che un ristretto gruppo di fan, di persone che amano e conoscono alla perfezione questo universo narrativo, sia riuscito nella non certo facile impresa di creare un film non solo godibile, che trova il suo giusto equilibrio tra le sequenze prettamente action e quelle strettamente adibite ad esplicarne la trama, ma anche molto coerente con la materia d’origine, dato che si può notare un accurato e certosino studio di tutti i libri e di tutto ciò che li riguarda, e che non sfigurerebbe se proiettato regolarmente nelle sale al fianco degli altri film del franchise, tant’è che anche Warner Bros ha dato il suo benestare al materiale girato da Pezzato dopo averlo visionato, che è infatti disponibile gratis sul canale della Tryangle Productions di YouTube, a conferma del grandissimo talento di questi ragazzi di cui non possiamo che essere orgogliosi. Un piccolo difetto riscontrabile nell’opera di Pezzato, è da attribuirsi alla poco accurata sincronizzazione tra video e audio in alcuni frangenti di alcune scene di dialogo a causa del ridoppiaggio in inglese, difetto però più che perdonabile trattandosi di un fan film a basso budget.

Un film fatto dai fan per i fan, che visto il risultato finale, non può che considerarsi una vittoria schiacciante, considerato anche come detto il budget a disposizione, e un segnale molto positivo per una possibile rinascita del cinema italiano, con il dovuto impegno di sorta. Impegno paragonabile a quello immesso da Giacomo Talamini e la sua troupe nel loro Metal Gear Solid Philanthropy, altro fan film di produzione nostrana tratto dalla famosissima saga videoludica creata da Hideo Kojima. Un esperimento, quello di Voldemort: Origins of the Heir, che quindi merita di ricevere tutto il sostegno ed il supporto possibile, in modo da ripagare tutti gli sforzi compiuti da questo affiatato e compatto team.

Antonio Destino