Drammaturgia d’Amburgo: Lessing vs Aristotele

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La Drammaturgia d’Amburgo di Lessing è un testo fondamentale per la nascita del teatro tedesco. Non si tratta né di una tragedia né di una commedia, bensì di una raccolta di recensioni e riflessioni dell’autore sul genere teatrale in primis.

Lessing ha  dunque lasciato un segno importante non solo nella letteratura ma in misura rilevante anche nella critica letteraria e la sua Drammaturgia d’Amburgo ne è l’esempio più lampante. Oltre a dedicarsi alla stesura di testi per il palcoscenico tedesco, lo scrittore si occupò di redigere recensioni che gli servirono soprattutto per mantenersi.

Queste ultime contengono non solo riflessioni su una nuova teoria della letteratura, ma anche la denuncia dello stato deplorevole del teatro tedesco. Lessing cercava di promuovere in questo modo sia una conoscenza e una consapevolezza più approfondita del teatro in Germania che la libertà creativa dell’intellettuale da qualsiasi vincolo e mecenate.

Un esito triste per il teatro di Lessing

Gotthold Ephraim Lessing

L’avventura del teatro nazionale di Amburgo fu salutata da Lessing come una vera e propria impresa. Purtroppo, il tentativo non andò in porto e amarissima fu la sua delusione nel dover constatare il fallimento della sua idea di creare un teatro apposta per i tedeschi. Il problema di fondo, rilevava Lessing, era che «wir Deutsche [sind] noch keine Nation» («noi tedeschi non costituiamo ancora una nazione»).

La necessità di un cambiamento

Lessing avvertiva in maniera prepotente l’esigenza di un teatro prettamente tedesco come anche momento di unità culturale e nazionale. Era necessario, dunque, sviluppare un teatro che si allontanasse da quello europeo, soprattutto da quello francese.

È importante sottolineare che l’approccio di Lessing non era antifrancese, bensì antiaccademico. Infatti, Lessing attaccava la tragedia francese del passato che rispecchiava gli ideali feudali, ma contemporaneamente apprezzava il dramma e la commedia francesi della sua età.

Lessing combatte quindi il teatro di corte che era composto per l’aristocrazia e si limitava a rappresentare principi e nobili eroi. Per rinnovare il teatro in Germania, Lessing dà inizio alla ricezione di Shakespeare, senza il quale non sarebbe possibile il dramma classico tedesco. I drammi di Shakespeare diventano così fondamentali modelli per poter creare qualcosa di nuovo e sono esemplari per la loro assenza di regole.

La Drammaturgia d’Amburgo: catarsi e purificazione

Nella sua Drammaturgia d’Amburgo (Hamburgische Dramaturgie, 1767-1769), una raccolta di recensioni scritte per i programmi che si distribuivano agli spettatori del teatro di Amburgo dove Lessing lavorò, troviamo la formulazione precisa dei criteri necessari per la nascita di un teatro tedesco e che osservarono in seguito gli autori dei grandi capolavori del classicismo tedesco.

Basandosi sulla poetica di Aristotele, Lessing sviluppa una nuova definizione della tragedia come genere che deve suscitare compassione e che, ispirando nel pubblico timore e paura, dovrebbe condurre alla sua purificazione catartica, alla trasformazione di quelle passioni in «attitudini virtuose». Per arrivare a questa purificazione lo spettatore deve riconoscere ed elaborare il problema trattato dal dramma come proprio per potersi poi identificare con le vicende del protagonista. In questo modo non c’è più spazio sul palcoscenico per le barriere tra i ceti, si è tutti uguali.

Una revisione di Aristotele

Nella Drammaturgia d’Amburgo Lessing analizza attentamente i due sentimenti che la tragedia produce, il terrore e la compassione, e si sforza di ridurre il terrore ad una specie di compassione per provare che l’effetto purificatore della tragedia è unico. In realtà, era errato già in passato tradurre fobos di Aristotele con “terrore”. La parola greca infatti significava soltanto “paura” e a testimonianza di ciò abbiamo le parole dello stesso Aristotele nella Retorica. Nella Drammaturgia d’Amburgo Lessing propone anche una poetica della commedia.

Egli affronta dunque la difficile categoria del ridere, che non deve mai sfociare in pura e semplice derisione se ha come fine la correzione morale del pubblico. Inoltre, se l’azione drammatica è costruita in modo plausibile, non è più necessario rispettare rigidamente le unità classicistiche di tempo e di luogo.

Scompaiono le tre unità del teatro

Lessing annulla le unità di tempo e di luogo e mantiene solo quella dell’azione. Tale scelta è dettata dal fatto che l’esigenza fondamentale della tragedia secondo Aristotele sarebbe l’unità dell’azione, di cui l’unità di tempo e di luogo non sono che semplici ed inevitabili conseguenze.

La tragedia greca richiedeva la presenza costante di una folla sul palcoscenico, cioè la partecipazione del coro. Questa folla non poteva allontanarsi dalle sue abitazioni e restare fuori di casa fino a notte fonda. Era quindi necessario limitare la scena ad un solo luogo e il tempo ad un solo giorno.

Pia C. Lombardi

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Pia Lombardi

Laureata in germanistica, dalle scuole medie nutre una grande passione per tutto ciò che è tedesco, dalla lingua alla letteratura (un po' di meno per la cucina). A chiunque conosca, consiglia di leggere gli autori da Goethe in poi (in particolare Heinrich von Kleist). I suoi articoli per "laCooltura" vogliono sensibilizzare i lettori alla causa tedesca e avvicinarli ad autori spesso sconosciuti.

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