Addio Fottuti Musi Verdi, ecco il vero cinema di YouTube

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Era iniziato tutto quasi per scherzo. Dopo quasi undici anni di attività su YouTube, finalmente i The Jackal, gruppo napoletano di videomaker (molto) motivati ed ambiziosi, fanno il grande passo sbarcando al cinema con Addio Fottuti Musi Verdi, il loro primo film autoprodotto per la regia di Francesco Ebbasta (pseudonimo di Francesco Capalbo), il deus ex machina che si cela dietro tutti i video del gruppo dagli inizi fino ad oggi, e mai attesa fu più ripagata come in questo caso.

Inutile girarci attorno: AFMV è una bomba. Un film totale che gode di una regia curata, onesta e sapiente e quasi per nulla operaia con sfumature tarantiniane, che utilizza con grande criterio un budget risicato (non siamo mica a Hollywood, anche se non sembra) con belle carrellate che ci mostrano lo skyline (e non solo) di Napoli in tutto il suo splendore e che riesce a dare risalto a delle scenografie curate in ogni minimo dettaglio e a degli effetti visivi forse non proprio da togliere il fiato, ma comunque ben realizzati. Per non parlare poi della fotografia, che dà il meglio di sé nelle sequenze spaziali e dosa a regola d’arte i colori. Ma non è tanto tutto ciò finora descritto a colpire del film degli sciacalli. Né la loro sottile e ben calibrata critica sociale né la trama, la più semplice del mondo che vede Ciro, grafico napoletano con più lauree e specializzazioni che vestiti nell’armadio, venire rapito dagli alieni direttamente dal suo letto di casa per poi riuscire a trovare finalmente un lavoro dignitoso sulla loro nave spaziale. E nemmeno le varie citazioni a film come Independence Day, Avatar, Men in Black o pellicole d’animazione come Ratchet and Clank (quest’ultima tratta della famosissima saga videoludica) o persino il disneyano Milo su Marte. Quanto piuttosto il loro stile scanzonato, leggero e fracassone, col quale sono stati in grado di regalarci un film commedia/sci-fi che va visto almeno una volta nella vita. Una piccola perla che offre momenti indimenticabili (a dir poco epico il cameo di Gigi D’Alessio), in cui si ride dal primo all’ultimo minuto e che spicca in un mare ormai saturo di commediole parecchio malriuscite (qualsiasi riferimento a registucoli livornesi e fughe disperate di cervelli è puramente casuale) e cinepanettoni vari, distinguendosi per essere un qualcosa di diverso da cui si può trarre più di qualche spunto di riflessione oltre qualche sana e spensierata risata.

Forse una piccola pecca di Addio Fottuti Musi Verdi potrebbe essere una scarsa caratterizzazione dei personaggi nelle interazioni tra essi, seppure sviluppati egregiamente invece per quanto riguarda i singoli profili, ma si tratta di poca roba considerato l’ottimo prodotto che ci troviamo davanti. Un film che dimostra finalmente, dopo vari tentativi falliti di altri aspiranti registi, che dal web si può trarre qualcosa di buono e valido, e che dimostra che qualcosa si sta finalmente muovendo all’interno del panorama cinematografico nostrano. Purtroppo sembra, però, che non sia stato tanto compreso dal pubblico italiano, visto lo scarso successo al botteghino. Evidentemente il popolo dell’italica terra è spaventato da un così radicale e repentino cambiamento e da una tale rivoluzione nei generi cinematografici, che tanto si distaccano nel film di Francesco Ebbasta da quello che lo spettatore medio italiano è abituato a vedere in sala da ormai molto tempo a questa parte, e forse il casual watcher del Bel Paese non è ancora pronto a compiere un tale passo. Non così di botto, almeno.

Il consiglio è quello di fiondarvi in sala (o anche quando uscirà in DVD e Bluray) a guardare Addio Fottuti Musi Verdi per passare un piacevole sabato sera con amici, con conseguente pizza sempre in compagnia. Non dimenticatevi, però, di portare una quarantina di euro con voi, nel caso in cui doveste davvero essere rapiti da un UFO.

Vi servirà, fidatevi.

Antonio Destino

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Antonio Destino

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