Il rapporto tra Nietzsche e Kubrick in Arancia meccanica

La filosofia di Nietzsche in Arancia meccanica

Kubrick è considerato tra i più Arancia meccanicaimportanti registi del XX secolo. I suoi film hanno stravolto i canoni cinematografici del tempo e hanno sconvolto la sensibilità dello spettatore toccando i suoi istinti più profondi e naturali. Ad un’analisi più profonda, è possibile cogliere nella sua poetica alcuni aspetti della filosofia di Nietzsche. Se Nietzsche avesse potuto godere del piacere di andare al cinema, sarebbe stato un ammiratore di Kubrick e il suo film preferito sarebbe stato Arancia meccanica, capolavoro indiscusso del regista.

Perché proprio questo film? Sarà forse perché nella figura di Alex, il protagonista, si possono cogliere alcuni temi di matrice nietzschiana: lo scontro tra apollineo e dionisiaco, lo spirito libero, la volontà di potenza.

Apollo e Dioniso in Arancia meccanica

Nella Nascita della tragedia, Nietzsche distingue nell’arte greca due momenti, quello apollineo e quello dionisiaco. Quello apollineo viene descritto come il momento del dare ordine e forma ad una materia informe e caotica. Esso è il principio primo della morale e della religione del mondo occidentale. Quello dionisiaco scaturisce dall’inconscio più profondo dell’uomo ed è il momento in cui gli istinti vengono lasciati liberi di esprimersi. In altre parole, è il mondo istintuale dell’inconscio.

In Arancia meccanica, Kubrick ci offre un grottesco quanto realistico ritratto della società, che cerca (prima coi genitori poi con il carcere) di reprimere la natura di Alex, considerandola destabilizzante. Per vivere in armonia con gli altri, è necessario rispettare regole, acquisire schemi mentali basati su dei valori ritenuti giusti che, dal punto di vista di Arancia meccanica, sopprimono l’istinto dell’essere umano, omologandolo. Ciò ci fa pensare a Nietzsche.

Per il filosofo, la società si configura come una prigione dove l’uomo è rinchiuso da sbarre fatte di falsi valori. La società è l’omologazione dell’individuo controllato dalle grandi ipocrisie della morale e della religione. Da Socrate in poi, Nietzsche ha individuato in ciò il trionfo dell’apollineo sul dionisiaco. Per il filosofo, nel momento in cui l’uno prevale sull’altro, si produce  un allontanamento dalla vita e solo nella sintesi dei due elementi che avviene una accettazione verace di essa.

Tale sintesi non avviene in Arancia meccanica, poiché l’apollineo prende il sopravvento quando Alex riceve il trattamento Ludovico, che è pianificato per soffocare il suo spirito dionisiaco. In tale senso, per Nietzsche Alex non realizzerebbe il superuomo proprio in quanto non si avvia la conversione del ‘Si’ alla vita.  Quindi, Nietzsche, può essere anche utilizzato non più a favore, ma contro Alex.

Altri temi della filosofia nietzscheana: spirito libero e volontà di potenza

Arancia meccanicaMa prima di tale ‘cura’, Alex è il prototipo di quell’uomo che vive in modo autentico, libero delle illusioni, che Nietzsche definisce spirito libero. Egli si abbandona all’irrazionalità, è la manifestazione di tutti gli istinti e gli impulsi di cui la società ci ha privato, è la natura messa a nudo, libera, svincolata dagli schemi della ragione. Alex è la vita, pura  e semplice.

Nell’esercizio della sua ultra-violenza, egli è felice, è l’espressione della volontà di potenza. Di fronte al nulla dei valori, all’assurdità del mondo, alla realtà della sofferenza, essa rappresenta la resurrezione dell’uomo. Ciò non ci deve far pensare che l’espressione nietzschiana di volontà di potenza voglia conferire un carattere di predominio, potere: la volontà di potenza non è semplice affermazione sugli altri, come quella che esercitano Pete, Dim e Georgie (gli scagnozzi di Alex). È la volontà di affermare se stessi e la propria natura, come fa Alex: la sua violenza non è mediocre e volgare, ma appartiene al lato creativo e istintuale della vita.

Alex, dunque, è la rappresentazione del momento dionisiaco in tutte le sue forme più estreme. Ma si badi bene che tale spirito non deve essere confuso con la mera brutalità. Arancia meccanica vuole mostrare come la società opprima la natura dell’uomo. Il film non è una esaltazione alla violenza, ma un invito a riprenderci il nostro essere, la nostra libertà, contro gli schemi apparentemente innocenti e accoglienti che propone la società. In tal senso, questa si dimostra essere in realtà repressiva e feroce, esecutrice di una violenza legittimata.

Anna Laprano

http://www.treccani.it/enciclopedia/stanley-kubrick_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/

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