Boards Of Canada, la loro storia e i loro album

Chi sono I Boards Of Canada, o per meglio dire…cosa sono? Ascoltare “Everything You Do is a Balloon” alle 00.25 di una domenica sera e ricordarsi di cose che mancavano e sentire vuoti che non avevi mai sentito o che avevi dimenticato da troppo…di notte escono fuori le vibrazioni che di giorno scivolano fra un caffè e un altro, il giorno è fatto per il noi, per lo stare con gli altri, la notte invece è un viaggio solitario. Le canzoni, le onde sonore, amplificano le emozioni e le sensazioni, sono molle sulle quali ogni sensazione salta e si espande tutt’attorno. I Boards Of Canada lo sanno benissimo e sanno bene come tradurre in musica tutto ciò.

 

Tornando sul pianeta terra e in una dimensione più concreta, I B.o.C  sono un duo composto dai fratelli Sandison, sono originari della Scozia e da circa vent’anni creano musica elettronica. Una delle loro particolarità è la scelta di prendere elementi facenti parti di una serie di documentari anni ‘70/’80, chiamati per l’appunto “National Film Board of Canada” , e mischiarli a sintetizzatori analogici della medesima epoca. Il risultato è un misto tra trip-hop, dreampop ma sopratutto quel sound dichiaratamente vintage, nostalgico e direttamente proveniente da scenari lisergici d’altri tempi. Però non lasciatevi ingannare: non ci sono solo tastierini nostalgici anni ’80 ma anche sinth dai suoni più glaciali e di miglior qualità. Atmosfere sognanti a volte, altre volte più psichedeliche e inquietanti sono il menù di base dei boards, tutto Geogaddi ne è il perfetto esempio.

Boards Of Canada

Music Has the Right to Children

Andiamo con ordine. Tutto inizia nel 1989, e la prima demo arriva solo nel 1995 con “twoism”. Il punto di svolta arriva però nel 1998 con “Music Has the Right to Children”, settanta minuti circa di campionatore e sintetizzatori analogici volti alla creazione di atmosfere nostalgiche e a tratti malinconiche. Le parole non rendono del tutto ma le note di musicali di “Music…” sanno trascinare l’ascoltatore in un viaggio nel tempo ai tempi dell’infanzia, quando forse la vita era più semplice e i pensieri più leggeri.

I beat sono palesemente presi in prestito dall’hip-hop, ma soprattutto dal trip-hop e poi troviamo tantissime tastiere, una sull’altra, in un movimento continuo e armonico. Se vi piace viaggiare dentro e fuori voi stessi allora dovete per forza ascoltarli, e lasciarvi andare ai mondi onirici che i Boards of Canada sanno costruire.

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Geogaddi

“Geogaddi” è invece un volto più oscuro e controverso dei B.o.C, suoni freddi e psichedelici sono onnipresenti. In un certo senso si potrebbe dire che è il loro “The dark side of the Moon”, inteso proprio come lato oscuro. Il mondo sognante lascia spazio ad atmosfere più rarefatte e fredde ma altrettanto allucinate, “ready let’s go” e “music is math” non sfigurerebbero in qualche sci-fi movie alla mission to mars.

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“Il Raccolto di domani”

Nel 2013 esceTomorrow’s harvest”, dopo anni di silenzio i Boards ritornano, e lo fanno al loro solito modo, ossia criptico e al di fuori dei soliti schemi commerciali. La promozione ha avuto inizio distribuendo solo sei vinili intitolati “——/——/——/XXXXXX/——/—–“ contenenti un jingle e una serie numerica, la quale aggiunta ad altri numeri apparsi qui e lì su radio e tv portavano ad un sito (http://cosecha-transmisiones.com/) che annunciava la prossima uscita dell’album. La tematica di cui si parla in questo full-lenght è il rapporto tra l’uomo moderno e il mondo che si è costruito intorno, e l’accento è posto proprio su tutte quelle contraddizioni che prima o poi ci porteranno alla fine e all’estinzione. Altro problema affrontato è anche quello dell’attuale sovrappopolazione mondiale, la questione si palesa nella frase “I overflow man”, presente nella versione CD. L’album è nelle sonorità ancora più cupo e riflessivo, ma d’altronde come non esserlo quando si trattano certi dilemmi?

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Boards Of Canada

I Boards Of Canada sono un gruppo tanto schivo quanto interessante, in questi anni hanno saputo proporre un modo di fare musica davvero originale e canzoni che trascendono dal significato classico di canzone per arrivare al livello di vere e proprie creazioni sonore quasi-ambient, ottimo trampolino di lancio per molti viaggi dentro e fuori sé stessi.

Vincenzo Marino