Ornella Vanoni, canzoni famose e successi: la biografia

In questo articolo racconteremo la biografia di una diva senza tempo, Ornella Vanoni. Considerata una delle artiste più rappresentative della musica leggera italiana, la Vanoni ha saputo adattare il suo stile elegante e non convenzionale ai cambiamenti del tempo e dei generi, senza mai perdere la propria identità. Per tali ragioni, Ornella Vanoni è ad oggi la cantante italiana con il maggior numero di vendite, nonché una delle più rappresentative della musica leggera italiana.

Gli esordi di Ornella Vanoni

Ornella Vanoni nasce a Milano il 22 settembre del 1934, in una famiglia agiata. Il padre, infatti, era un industriale farmaceutico che permise alla figlia di ricevere la migliore educazione scolastica. Dopo i primi studi presso le Orsoline, Ornella si iscrive a diversi collegi prima in Svizzera e successivamente in Inghilterra. Terminati gli studi, torna in Italia, e a Milano si iscrive all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler. Tra la futura cantante e Strehler ci fu subito un interesse che li portò ad intraprendere una relazione amorosa.

Nel 1956, Ornella Vanoni debutta come attrice in Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello. Fu solo l’anno seguente, però, che avvenne il suo debutto canoro. Il 13 aprile del 1957, infatti, intervenne durante gli intervalli dello spettacolo I Giacobini di Federico Zardi, cantando Les rois s’en voint e La Seine est rouge. Questa esperienza fu un successo che spinsero Giorgio Strehler a trasformarla in una cantante sofisticata ed intellettuale. Il compagno della Vanoni, così, insieme ad un gruppo di autori riprese antiche ballate dialettali di cronaca nera, producendo nuovi testi incentrati sul tema della malavita. Questo progetto portò Ornella Vanoni ad incidere il suo primo Ep, Le canzoni della malavita. Pubblicato dall’etichetta Ricordi fu un vero e proprio successo che portò la cantante ad inciderne un secondo volume.

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Ornella Vanoni – Le canzoni della malavita

Il successo dei due album fu dovuto, in particolar modo, dall’interpretazioni enfatiche della Vanoni, caratterizzata da una timbrica vocale potente e al contempo sensuale. Nonostante questo successo, però, per Ornella Vanoni l’etichettatura di “cantante della mala”, le apparve una gabbia nella quale non voleva rinchiudersi. Per tale ragione, terminata la relazione con Strehler, decise di scindere i legami con il Piccolo Teatro intraprendendo un nuovo percorso artistico.

Gli anni Sessanta: dalla mala alle canzoni romantiche

Nel 1960, Ornella Vanoni incontra il cantautore Gino Paoli. I due mostrano fin da subito interesse l’uno per l’altra instaurando una relazione amorosa che portò ad un importante sodalizio artistico. Infatti, Paoli le scrisse la canzone Me in tutto il mondo, che segna il passaggio ad un nuovo genere musicale, quello delle canzoni romantiche. Successivamente, le dona un vero e proprio ritratto musicale, Senza fine. Nonostante l’intenso sentimento per Paoli, Ornella Vanoni, però, nel giugno del 1960 sposa il noto impresario teatrale Lucio Ardenzi. Il matrimonio finì, due anni dopo,  in seguito alla nascita del primogenito Cristiano.

Nel frattempo, nel 1961, incide Cercami, un brano che Ornella dedica sofferente al grande amore Gino Paoli, ottenendo un immenso successo in numero di vendite. Proprio in quell’anno con la Ricordi, pubblica il suo primo album musicale intitolato semplicemente Ornella Vanoni. Nel disco, raccoglie i suoi successi come cantante della mala e le nuove canzoni d’amore. Nel frattempo, spinta dal marito, continua l’attività teatrale riuscendo a vincere il Premio San Genesio come miglior attrice nel 1963 per lo spettacolo “La fidanzata del bersagliere”. Il successo teatrale la portò nel 1964 a Brodway mentre il crescente successo di Senza Fine anche livello internazionale, le fece calcare per la prima volta il palco del Festival di Sanremo.

I primi Sanremo di Ornella Vanoni 

Ornella Vanoni partecipò al Festival di Sanremo, per la prima volta, nel 1965 con il brano Abbracciami che le fece ottenere il secondo posto. Il successo della canzone, la spinse a tornare in gara anche l’anno seguente dove con Io ti darò di più in coppia con la collega Orietta Berti, si classificò sesta. Nel 1967 torna a Sanremo con il brano La musica è finita, scritto dal cantautore Franco Califano. Nonostante l’immenso successo della canzone, la Vanoni decise di cambiare casa discografica passando all’Ariston. Con quest’ultima, dopo aver inciso e pubblicato l’inedito Tristezza e la cover di Un’ora sola ti vorrei, torna a Sanremo nel 1968.

Nel suo quarto anno consecutivo in gara, Ornella Vanoni presenta la canzone Casa bianca con la quale ottiene la medaglia d’argento. A questo punto, sotto i riflettori del successo, la cantante decide di cambiare nuovamente immagine divenendo ancora più sensuale. Il brano che segnò questa fase di cambiamento fu la celebre Una ragione di più, in cui per la prima volta la Vanoni si cimenta con l’aiuto di Califano, nella scrittura del testo.

Il crescente successo negli anni Settanta

Nel 1970 Ornella partecipa ancora una volta al Festival di Sanremo con il brano Eternità, in coppia con I Camaleonti, ottenendo un discreto successo. Sarà però col singolo successivo, L’appuntamento che la cantante ottiene il suo maggiore successo commerciale, rimanendo in classifica per molti mesi e vendendo oltre 600mila copie, affermandosi definitivamente nel panorama musicale italiano. Nel 1971 la Vanoni prosegue con il suo spettacolo teatrale e pubblica il suo primo album dal vivo, Ah! L’amore l’amore, quante cose fa fare l’amore!. Nello stesso anno, incide un altro brano che diverrà uno dei suoi grandi capolavori, Domani è un altro giorno.

Nel 1972, all’apice del successo, Ornella Vanoni si trova in classifica con ben tre LP: Un gioco senza età, Vanoni Hits e L’amore. Segue la scia, nel 1973, l’album Ornella Vanoni e altre storie, che segna la fine dei rapporti lavorativi con l’etichetta Ariston. Nel 1974, infatti, insieme al compagno dell’epoca Danilo Sabatini fonda una propria casa discografica denominata Vanilla. Con essa pubblicò il disco A un certo punto con il quale torna al vertice delle classifiche ottenendo un ottimo riscontro nel mercato discografico.

Nel 1975 esce Uomo mio bambino mio, album irriverente che anticipa un altro progetto discografico dall’immenso successo quale Vinícius de Moraes e Toquinho: La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria. L’album, pubblicato nel 1976, segna la collaborazione con Sergio Bardotti e risulta essere una rilettura di diverse musiche brasiliane, presentandosi difatti come un concept album.

La svolta sexy e l’antologia Oggi le canto così

Nel 1977, la Vanoni posa nuda per la rivista Playboy mentre l’anno seguente pubblica l’LP Vanoni, in cui vengono esaltate atmosfere sensuali grazie a testi audaci. Nel 1979, la cantante avvia un progetto fortemente ambizioso: la realizzazione di un’antologia musicale composta da quattro dischi intitolata Oggi le canto così. Il primo volume contiene i brani editi dalla Ricordi e dalla Ariston mentre il secondo riprende le collaborazioni con Gino Paoli e Luigi Tenco. Oltre a brani già editi, Ornella registra anche Il cielo in una stanza dando forma al volume come se fosse un concept album in cui i brani si susseguono senza interruzioni. Il terzo volume del progetto, invece, risulta essere una reinterpretazione di brani appartenenti al suo repertorio della mala mentre il quarto ed ultimo volume contiene gli ultimi successi della cantante rivisitati.

Ornella Vanoni: da cantate sensuale a cantautrice

Negli anni Ottanta, Ornella Vanoni si lega alla casa discografica CGD e continua a lavorare con Bardotti. Proprio per i nuovi lavori discografici, la cantante non si limita esclusivamente alla produzione ma si cimenta anche nella scrittura di alcuni brani come Ricetta di donna. Tale canzone darà il titolo all’album del 1980. L’anno seguente, invece, incise, l’album tra i più sofisticati della sua carriera, Duemilatrecentouno parole. Il titolo allude, proprio, al numero di parole scritte dalla stessa Vanoni, distribuite in sei brani. Il disco raggiunse ottimi risultati che le faranno ottenere importanti riconoscimenti. Il Club Tenco, ad esempio, le conferisce il Premio come operatore culturale e quello come miglior cantautore, divenendo la prima donna a ricevere tale riconoscimento. Il 1983 è l’anno del concept album Uomini, incentrato proprio tematica del maschio. Anche tale progetto discografico le fece vincere la Targa Tenco come migliore interprete.

La tournée con Paoli e il ritorno a Sanremo 

Nel 1985 la Vanoni si incontra nuovamente con Gino Paoli e intraprende la tournée Vanoni-Paoli:Insieme che registrò diversi sold out. In seguito all’immenso successo della serie di concerti, la CGD decise di lanciare sul mercato il doppio disco live intitolato proprio Insieme. L’anno seguente, Ornella Vanoni si reca a New York per registrare il doppio album Ornella &…, nel quale incide in chiave jazz alcune canzoni italiane d’annata. Nel 1987, invece, si sposta a Londra dove incide il disco O a cui seguirà una tournée, in cui ritorna a cantare da solista. Nel 1989, dopo diversi anni, torna al Festival di Sanremo con il brano Io come farò. Il singolo anticipò l’album Il giro del mio mondo.

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Ornella Vanoni e Gino Paoli

Gli anni 90: una nuova veste per Ornella

Negli anni Novanta, Ornella Vanoni cambia nuovamente percorso artistico: accantonati i successi dei brani sensuali e malinconici, la cantante si cimenta con le canzoni d’autore raffinate. Progressivamente, però, iniziano a calare le sue apparizioni televisive e diminuiscono anche i progetti discografici lanciati sul mercato. Nell’ambito della vita privata, Ornella incontra in quegli anni l’avvocato veneziano Vittorio Usigli, con cui inizia una relazione amorosa. Nel 1990 esce l’album Quante storie, che contiene il brano Insieme a te che segna l’inizio di una collaborazione con l’autore Mario Lavezzi. Dopo due anni, pubblica Stella nascente che risulta il primo disco ad essere prodotto interamente da Lavezzi. Inoltre, per tale progetto discografico, la cantante ritorna a scrivere canzoni.

Dopo una serie di concerti, torna in sala di registrazione e dopo tre anni dall’ultimo album, pubblica l’emblematico Sheherazade. All’interno del disco, Ornella Vanoni andò ad esaltare il potere della seduzione e della bellezza femminile. Nel 1999, invece, dopo dieci anni di assenza dal Festival di Sanremo, torna in gara insieme al cantautore napoletano Enzo Gragnaniello presentando la canzone Alberi. In quello stesso anno, a Sanremo, Ornella Vanoni ricevette il Premio alla Carriera, istituito proprio in quell’edizione.

Anni duemila: gli anni delle cover

Nel 2001, come alcune sue colleghe tra cui Mina, Ornella Vanoni decide di incidere due album di cover in cui rivisita alcuni dei più grandi successi italiani degli anni Sessanta e Settanta con arrangiamenti moderni. I due album Un panino una birra e poi… e E poi… le fanno ottenere rispettivamente un disco di platino e disco d’oro. Nel 2003, invece, pubblica la raccolta Noi, le donne noi in cui raccoglie le sue più belle canzoni dedicate alle donne, in nuove versioni.

Il 2004 è l’anno di una nuova collaborazione con Gino Paoli, sia in un concerto-evento per festeggiare il loro settantesimo compleanno, sia nel disco Ti ricordi? No non mi ricordo. In esso vengono raccolte dodici nuove canzoni: sei interpretate insieme, tre cantante dal cantautore e altre tre interpretate dalla sola Vanoni. L’album fu un vero e proprio successo a livello commerciale, facendo ottenere ai due interpreti un disco di platino. Nel 2006, in seguito agli enormi successi, i due artisti ottengono il Telegatto di platino alla carriera.

L’anno seguente pubblica Una bellissima ragazza, il primo disco di inediti dal 1995 mentre nel 2008 pubblica la raccolta dei suoi più grandi successi, Più di me. I brani contenuti in esso vengono reincisi con alcuni colleghi tra i quali compaiono Mina, Eros Ramazzotti, Jovanotti, Fiorella Mannoia, Lucio Dalla e Claudio Baglioni. Il 13 novembre 2009 esce Più di te, album in cui si cimenta in cover appartenenti al mondo dei cantautori maschili.

Dal 2010 al 2015: il presunto addio dalle scene

Il 2010 è l’anno in cui Ornella Vanoni riceve il Premio Lunezia alla carriera.  Nel 2011, invece, si cimenta nella stesura di un’autobiografia dal titolo Una bellissima ragazza, edita da Mondadori. A distanza di diversi anni, pubblica il disco di inediti Meticci (Io mi fermo qui), che viene annunciato come l’ultimo. L’anno seguente, infatti, Ornella annuncia la sua ultima tournée teatrale intitolata Un filo di trucco, un filo di tacco. Lo spettacolo non risultò essere un semplice concerto ma un vero e proprio recital celebrativo. Il successo dello spettacolo, fece sì che Ornella non interrompesse la propria carriera ma riprendesse la tournée nel 2015.

Il 2018: il ritorno al Festival

Non abbandonate le scene, Ornella Vanoni nel 2018, dopo ben vent’anni, ritorna in gara al Festival di Sanremo insieme a Bungaro e Pacifico con in brano intitolato Imparare ad amarsi. Grazie alla canzone, Ornella riesce a dimostrare nonostante il passare degli anni, di avere un’imponente capacità interpretativa e scenica, che le fece ottenere una standing ovation da parte del pubblico e il riconoscimento Sergio Endrigo per la migliore interpretazione. In seguito all’esperienza sanremese, pubblica l’album antologico Un pugno di stelle, in cui riporta celebri successi, duetti e cover.

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Ornella Vanoni – Sanremo 2018

Ornella Vanoni oggi

Nell’estate 2020, Ornella Vanoni ha firmato un contratto con la casa discografica BMG con la quale ha pubblicato un nuovo album di inediti intitolato Unica. L’album ha debutta alla 3ª posizione della classifica FIMI come album mentre alla 2ª posizione tra i vinili più venduti. Il successo dell’album le fece ottenere nel 2021 il Power HitStory alla carriera consegnatole durante la manifestazione canora, Power Hits Estate. Ornella Vanoni, così, ha dimostrato come nonostante il passare degli anni, il suo aver saputo cambiare le regole della musica italiana, l’ha resa tra le artiste più amate del nostro paese.

Ornella Vanoni ha saputo abbattere i confini generazionali e musicali riuscendo nonostante la sua classicità a imporsi anche in un mercato sempre più innovativo, diventando oggi una delle artiste più amate di sempre, vicina ai giovani grazie al suo animo sempre ribelle e giovanile.

Ciro De Liddo

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Autobiografia Ornella Vanoni: Una bellissima ragazza. La mia vita

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