La Rivoluzione scientifica: perchè in Occidente?

Perchè la Rivoluzione scientifica si ebbe nell’Occidente cristiano? Quale fu il ruolo della scienza medievale? Davvero la Chiesa fu solo di ostacolo?

Le cause della Rivoluzione Scientifica del XVII secolo non sono da ricercare nei livelli di cultura o di istruzione. Altrimenti la scienza moderna sarebbe nata molto più facilmente nella civiltà islamica, o in quella bizantina. Il vero discrimine fra l’Occidente cristiano e queste ultime due è invece a livello religioso. In esse infatti la teologia creò un clima di ostilità nei confronti della scienza e di Aristotele, per cui si raggiunsero ottimi risultati nelle scienze esatte ma uno scarso sviluppo della filosofia naturale. Come notato da Edward Grant, quest’ultima fu però essenziale per la Rivoluzione, perchè la filosofia naturale è la madre di tutte le scienze.

Nuove risposte a vecchie domande

Rivoluzione scientifica
Galileo Galilei

La Rivoluzione nacque infatti dall’esigenza di dare nuove risposte a vecchie domande, e non tanto da nuove conoscenze: lo stesso Galileo formulò molte ipotesi poi rivelatesi errate. Fu la filosofia naturale della scolastica medievale a porre quelle domande, e senza di esse la Rivoluzione avrebbe tardato di secoli, perché essa nacque proprio dall’esigenza di distaccarsi dall’aristotelismo. E, senza il grande sviluppo medievale di quest’ultimo, Galileo e gli altri avrebbero avuto ben poco da contestare. Galileo e gli altri protagonisti della Rivoluzione scientifica ereditarono dai loro predecessori medievali un contesto di apertura, tutta una serie di questioni, di ipotesi, e il linguaggio scientifico.

La scienza moderna e il ruolo della Chiesa

Tutto ciò fu possibile grazie alla peculiarità religiosa occidentale, in particolare per la separazione fra Stato e Chiesa (impensabile nei paesi islamici e nell’Oriente bizantino) che rendeva possibile l’esistenza di una vera scienza e di una cultura “laica”. In questo senso se è vero che ci sono stati conflitti fra scienza e fede cristiana, è vero anche che essa, pur ponendole dei limiti, ne incitò lo sviluppo fino a permettere la Rivoluzione scientifica. Quest’ultima nacque dall’esigenza di un nuovo metodo ma, senza l’eredità medievale e cristiana, essa non sarebbe mai stata possibile. Ecco perché la Rivoluzione avvenne nell’Occidente cristiano, perché il Cristianesimo sviluppò un rapporto essenzialmente positivo e razionale con la scienza.

I tre prerequisiti sostanziali della Rivoluzione scientifica

Rivoluzione scientifica
Keplero

Edward Grant, in Le origini medievali della scienza moderna (Einaudi, 2001), sostiene che la scienza moderna sia nata grazie a tre prerequisiti contestuali (il fenomeno delle traduzioni, la nascita delle Università, la nascita della filosofia naturale). A questi, vanno aggiunti anche tre prerequisiti sostanziali: le scienze esatte, lo sviluppo della filosofia naturale, il linguaggio scientifico).

Le scienze esatte

Erano la matematica, l’astronomia, la statica e l’ottica. Queste furono arricchite dagli studiosi medievali, ma senza introdurre rilevanti innovazioni tecniche e metodologiche. Essi ebbero però il merito di mantenere vivo l’interesse per queste scienze che altrimenti, in Occidente, sarebbero finite nell’oblio. Senza questa opera di conservazione, la Rivoluzione Scientifica avrebbe tardato di secoli. Questo può essere considerato un importante contributo “passivo” da parte degli studiosi medievali, ma non manca quello attivo.

La filosofia naturale

Rivoluzione scientifica
Avicenna

Fu il contributo “attivo” da parte del mondo medievale. La filosofia naturale aristotelica, in tutti i suoi aspetti, fu profondamente rinnovata con uno sviluppo fin oltre l’immaginabile. Gli stessi intellettuali islamici guardarono con stupore questo sviluppo che si basava anche sul contributo delle opere di Avicenna e di Averroè che, paradossalmente, venivano virtualmente ignorate nella civiltà islamica. Sarebbe troppo lungo qui fornire i dettagli di questo grande quanto complesso sviluppo. La filosofia naturale era considerata l’ancella della teologia, ma di fatto divennero due discipline del tutto indipendenti.

Il linguaggio scientifico

Galileo e gli altri studiosi poterono avvalersi di un’ampia terminologia scientifica ereditata dalla scienza medievale. In parte questa era mutuata da Aristotele, ma era stata anche corretta e innovata. Furono elaborati nuovi concetti importanti come la distinzione fra dinamica e cinematica, il peso specifico, il moto uniforme, l’accelerazione uniforme, la velocità istantanea e l’impetus (utilizzato ancora per tutto il secolo).

Ettore Barra