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Larino: San Pardo e la tradizione della Carrese

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Larino è un comune molisano in provincia di Campobasso e conta meno di 7000 abitanti. Di origine etrusca, la città risalirebbe a circa cinquecento anni prima della fondazione di Roma. Denominata “Frenter” presso gli Etruschi, fu distrutta e poi ricostruita come “Ladinod” che vuol dire “dimora” o “signoria”. Nel tempo, Ladinod divenne “Larinum”, poi “Larina”, “Alarino”, infine “Larino” nel XIX secolo.

Veduta panoramica di Larino vecchia

Larino, in epoca romana, fu centro di grande rilievo e godeva del foro, l’anfiteatro e le terme. Durante la seconda guerra punica (207-201 a. C.), fu campo di battaglie tra Annibale ed il dittatore Fabio Massimo.  Questo centro importante del Basso Molise diede anche i natali ad Aulo Cluentio che ritroviamo in un’orazione ciceroniana del 66 a. C. Con i Longobardi, divenne capoluogo di una delle 34 contee del ducato di Benevento.

Oggi la città è famosa per i resti storico-archeologici, i palazzi e le ville signorili, l’anfiteatro, i mosaici romani, la Cattedrale nel centro storico, ed è proprio qui, a Larino, che si svolge la suggestiva festa legata al santo patrono: la Carrese di san Pardo.

Carrese di San Pardo- Larino

Un momento di devozione popolare, tradizione e folklore; il ritorno ad un passato che celebra la vita dei campi. Un’occasione di aggregazione che è evento culturale del sud Italia oltre che essere sinonimo di fede e religione.

Larino e san Pardo

Festa di san Pardo

Tra il 25 ed il 27 maggio, si svolge a Larino la cd. “Carrese di San Pardo”, una festa tipica del posto che vede la popolazione impegnata nell’ organizzazione del grande evento.Quella di Larino è tra le più conosciute ma, le Carresi sono manifestazioni particolari che accomunano diverse città molisane come: Ururi, San Martino in Pensilis, Portocannone e Chieuti, le quali festeggiano ognuna il proprio santo patrono, in modo simile.Nel nostro caso, il santo in questione è: San Pardo.

Storicamente di lui si sa ben poco, infatti la biografia frammentaria è stata ricostruita grazie all’ archivio diocesano larinese, nonostante la figura resti avvolta nella leggenda. Pardo sarebbe stato vescovo di Salpi, attuale Trinitapoli, in Puglia ed è a lui che Larino rende omaggio nelle tre giornate sacre. La festa, oltre al patrono e le sue reliquie, venera anche il santo protettore Primiano che fu primo martire di Larino, insieme ai santi Firmiano e Casto, giustiziato sotto Diocleziano nell’ anfiteatro romano della città.

Durante l’occupazione saracena, le spoglie di san Primiano e san Firmiano furono trafugate dagli abitanti di Lesina e Lucera e, racconto narra che i larinesi, diretti a recupere i resti dei loro santi verso queste città, ritrovarono quelli di san Pardo “per volere divino” lungo il tragitto. La salma fu così riposta su un carro trainato da buoi ed, impreziosito con fiori di campo, fu portato a Larino con grande giubilo corale nel 842. Da qui nacque la tradizione dei carretti.

Larino in festa

Carretto di fiori di carta crespa

I festeggiamenti in onore di san Pardo cominciano il pomeriggio del 25 maggio, giorno in cui il santo “convocherebbe” simbolicamente tutti gli altri santi lodati a Larino, per recarsi verso la Cattedrale nel centro storico, da dove parte la processione il giorno seguente. Tra i santi della chiesa,  manca solo san Primiano che, invece, si trova nella sua cappella presso il cimitero, nella parte nuova della città. Per tale motivo, il corteo di centinaia di carri trainati da coppie di buoi e decorati con “infiorate” (vere e proprie opere artistiche sapientemente realizzate), salgono verso la zona cimiteriale, attraverso gli stretti viottoli dell’antico borgo medievale.

Carrese di San Pardo

I carretti sono ornati con coperte ricamate, sulle quali vengono disposti infiniti fiori colorati di carta crespa e fil di ferro che formano una sorta di tappeto floreale personalizzato, quasi ad innescare una gara al carretto più bello e creativo. I carri si radunano dinnanzi alla Cattedrale, contrassegnati da numeri progressivi, si dispongono in fila secondo un ordine di fondazione, mentre le bandierine con su scritto “W san Pardo” sventolano tra le tinte dei fiori di carta.

Carrese-Larino

Da qui, ci si sposta verso il cimitero dove, sul far della sera, si preleva la statuetta di san Primiano e la si pone sul carretto più antico n° 1, in cui vi siede il parroco. La sfilata riprende il suo cammino verso Larino vecchia, tra le preghiere, i canti mistici e l’incessante suono dei campanacci legati al collo dei buoi, mentre la folla si diverte bevendo e mangiando.

Carri al crepuscolo verso san Primiano

Il 26 maggio, il corteo circola per il centro storico e i carri in miniatura dei bambini aprono la sfilata, seguiti dai carretti trasportati da pecore, mucche, vitelli, buoi. Tutti i santi escono insieme dal Duomo e precedono il busto argenteo di san Pardo e la figura di san Primiano. Infine, il 27, la sfilata riporta san Primiano al cimitero e si riscende dove il santo patrono è pronto per rifare ingresso nella Basilica. Il tutto allietato ovviamente da momenti musicali, pirotecnici ed eno-gastronomici.

Tutti i santi di Larino in processione (26-05-2014)

Questa grande festa, che vede impiegati un gran numero di buoi ed altri animali da soma, è un palese richiamo al mondo contadino, ad ataviche tradizioni legate alla terra e celebra la transumanza lungo i vecchi sentieri degli antichi tratturi. Essa rievoca tempi lontani di una realtà bucolica, in cui gli animali erano i protagonisti e, per l’occasione, venivano adornati con ricami e coccarde.

Tale tradizione è simbolo di storia comune della città di Larino ed ha ispirato l’evento “Larietnica”, che consiste nella mostra di questi carri agricoli e delle fasi salienti della festa patronale, raccontati più da vicino. Festa che attrae, tutti gli anni, fedeli e turisti da ogni dove.

Pasqualina Giusto

Fonti multimediali:

https://www.youtube.com/watch?v=nu5DG83G-78

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Pasqualina Giusto

Nata il 12 Settembre 1985. Vive in Irpinia, terra a cui sono ispirati molti dei suoi articoli. Ha frequentato la Facoltà di Scienze Giuridiche presso" Università degli Studi del Sannio" e la Facoltà di Lettere Moderne presso la "Federico II". Appassionata di tradizioni e cultura popolare, ha all'attivo un'esperienza come redattrice per la testata online "La Cooltura" nella sezione "Folklore".

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