Capodanno: tradizione universale

Capodanno è il primo giorno dell’anno (il 1° gennaio secondo il Calendario Gregoriano). Nella notte tra il 31 dicembre e l’1 gennaio si aspetta svegli l’inizio dell’anno nuovo, osservando riti e tradizioni. Per tutto il mondo è festa.

Origini del Capodanno

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Il Calendario Gregoriano

Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno. Per i Babilonesi il nuovo anno cominciava con la rinascita della Terra, cioè con la primavera. Ecco come si è arrivati a festeggiare il nuovo anno il 1 gennaio: fu Giulio Cesare, nel 46 a.c., a creare il “Calendario Giuliano” che stabiliva che l’anno nuovo iniziasse il primo gennaio.

Il primo di gennaio i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d’alloro, detti strenne, come augurio di fortuna e felicità. Nel Medioevo molti Paesi europei usavano il Calendario Giuliano, ma vi era un’ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell’anno. Tra queste per esempio il 1 marzo (Capodanno nella Roma repubblicana), il 25 marzo (Annunciazione del Signore) o il 25 dicembre (Natale). Solo con l’adozione universale del Calendario Gregoriano (dal nome di papa Gregorio XIII, che lo ideò nel 1582), la data del 1 gennaio come inizio dell’anno divenne infine comune.

I “cibi fortunati”

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cotechino e lenticchie

Il 31 dicembre, in tutta Italia, c’è l’usanza di preparare un lungo cenone, al fine di mangiare cibi ritenuti di buon augurio per il nuovo anno. Il più comune è il piatto di lenticchie col cotechino: secondo alcuni si devono mangiare lenticchie perché i legumi sono simbolo di lunga vita oppure ricordano le antiche monete d’oro, propiziando lavoro e soldi per l’anno nuovo.

Una tradizione analoga è quella di scambiarsi gli acini d’uva proprio a mezzanotte: è una tradizione proveniente dalla Spagna; in particolare i fidanzati  si offrono 12 chicchi d’uva a vicenda proprio come ci hanno insegnato gli spagnoli che festeggiano Capodanno alla Puerta del Sol a Madrid. I chicchi d’uva simboleggiano monete e dunque, scambiarsele, per traslato, vuol dire donarsi ricchezza vicendevolmente.

Continuando nelle tradizioni mangerecce, il melograno è simbolo di fedeltà e fecondità, mangiarlo nell’ultima notte dell’anno, magari con il proprio compagno, fidanzato o marito è simbolo di devozione e prosperità.

Gli atti propiziatori

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Intimo rosso

Ci sono anche diversi atti propiziatori da ottemperare: indossare indumenti intimi rossi e rompere cocci vecchi. La tradizione italiana segue l’usanza di vestire della biancheria rossa la sera di Capodanno per buon auspicio, ma bisogna indossare un capo esclusivamente regalato, altrimenti non vale !

Una delle usanze che era molto in voga negli anni passati e che adesso viene mantenuta solo in alcune città italiane, è quella di gettare i cocci dalla finestra come rito di eliminazione dei mali accumulati nell’anno vecchio. La tradizione di gettare i cocci è ancora mantenuta all’estero.
In Danimarca, per esempio una delle usanze è lasciare piatti rotti davanti alla porta di casa di amici e familiari, per portare fortuna.

Altri atti propiziatori sono baciarsi sotto il vischio, sparare fuochi d’artificio, ma soprattutto petardi che con i loro botti spaventano diavoli e diavoletti, stappare il tappo dello spumante a mezzanotte per allontanare i malocchi.

Curiosità sul Capodanno in Sardegna

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Candelarju con forma animale

L’ultimo giorno dell’anno tutti i ragazzini di Nuoro si riuniscono in gruppi e bussano alle porte dei possidenti, chiedendo a gran voce il “candelarju”. Se in qualche casa si conservano ancora i buoni costumi antichi, si apre la porta ai bambini poveri e si distribuiscono loro delle mandorle, noci, castagne, fichi secchi e nocciole. Questo è il candelarju. In alcune case si fa appositamente il pane chiamato con tale nome: è piccolo, bianco, frastagliato, in forma di uccelli e di altri animali. Se il candelarju viene negato, a volte i ragazzini augurano la morte.

Un’altra tradizione nuorese è quella dei “sos prumos”, ossia dei “piombi”: a capodanno si fa liquefare il piombo e lo si getta in acqua pronunciando il nome di una fanciulla per sapere a chi andrà in sposa. La forma del piombo indicherà il mestiere del futuro marito: ad esempio, se il piombo prende la forma di un martello, la fanciulla sposerà un fabbro; oppure se il piombo sarà simile a un aratro, sposerà un contadino, e via discorrendo.

Il Capodanno nel resto del mondo

In Cina il Capodanno, noto anche come festa della primavera, non coincide con il nostro capodanno ma la data, che segue il calendario lunare, può variare dal 21 gennaio al 19 febbraio secondo il nostro calendario gregoriano. I festeggiamenti durano 15 giorni e terminano con la famosa “festa delle lanterne”.

I giapponesi sono soliti festeggiare l’avvento dell’anno nuovo facendo come auspicio le “pulizie di casa”. In Giappone, i festeggiamenti del Toshigami, la divinità dell’anno nuovo, durano dal 31 dicembre al 3 gennaio (Shogatsu), periodo dell’anno durante il quale si ringraziano gli dei che proteggono i raccolti e si dà il benvenuto agli spiriti degli antenati.

In Brasile ci si veste tutti di giallo, il colore dell’oro, del sole e della luce. Il capofamiglia getta il contenuto di un bicchiere di vino all’indietro per allontanare la sfortuna da casa.

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Christmas Pudding

In Germania si trascorre il Capodanno mascherati come fosse Carnevale e in Inghilterra si usa fare un vero e proprio veglione di Capodanno, dove è tradizione mangiare il tacchino ripieno di castagne e il Christmas Pudding, un tipico dolce al cucchiaio che, molto spesso, è arricchito con monete d’argento.

In Polonia, le donne single seguono la tradizione di drizzare le orecchie sul primo nome maschile che udiranno a Capodanno poiché sarà il nome del compagno che incontreranno nell’anno nuovo.

Raffaela De Vivo

Bibliografia:

G. DELEDDA, Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna, Indibooks, 2013.

Sitografia:

http://www.cityfan.com/blog/2014/capodanno-tradizioni-italiane-ed-estere-e-usanze-bizzarre

http://www.teverenotizie.it/capodanno-storia–origini–riti–usanze-e-leggende,A1,592.html

http://www.masterexplorer.eu/news/r/riti-e-tradizioni-di-capodanno-nel-mondo/39.htm