Yalom e gli 11 fattori terapeutici: l’informazione

Nei precedenti articoli sono stati analizzati i primi due fattori tipici dei gruppi terapeutici descritti da Irvin Yalom: l’infusione della speranza e l’universalità. L’analisi continua con il terzo fattore: l’informazione. Quest’ultimo è, come vedremo, un elemento fondamentale nella buona riuscita della terapia di gruppo ma, al tempo stesso, può essere calato in un discorso più ampio, quello della società contemporanea.

Il fattore dell’informazione

Tra gli aforismi dello scrittore e terapeuta Yalom vi è la seguente:

La spiegazione di un fenomeno rappresenta il primo passo verso il controllo del fenomeno stesso.

I pazienti di un gruppo terapeutico, o di qualsiasi genere di terapia, sono tendenzialmente più spaventati dalla non conoscenza del proprio malessere che dal malessere stesso. Secondo Yalom l’informazione all’interno del gruppo terapeutico è il primo tassello verso la guarigione: il terapeuta deve fornire principalmente le nozioni riguardo il disagio, come una vera e propria istruzione didattica; successivamente è doveroso associare consigli e suggerimenti, attraverso i quali è ad ogni modo possibile parlare di informazione.

Con questo fattore si conclude la triade caratteristica del gruppo nella sua prima fase: insieme alla speranza e all’universalità, l’informazione – intesa come istruzione e come consiglio – aumenta il coinvolgimento da parte di tutti i partecipanti e consente di percepire il gruppo come un luogo di protezione.

L’adolescente e la paura del domani

In generale, l’ignoto e l’incertezza spaventano non solo coloro che hanno uno specifico disagio o malattia, ma qualsiasi essere umano che potremmo definire “sano”: non conoscere cosa riserva la vita è, per molti, causa di sofferenza più o meno grave. Un esempio molto esplicativo è quel periodo, attraversato da tutti, che prende il nome di adolescenza. Dal latino adolescens,  sta a significare “in via di crescita“, quindi indica qualcuno che non ha ancora trovato la sua meta, la cui strada potrebbe ancora cambiare.

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È pur vero che, in psicologia, la formazione avviene nell’arco di tutta la vita, ma l’adolescenza presenta come principale caratteristica quella dell’incertezza, dello smarrimento, presenti qui più che in altre età della vita. È durante questo periodo che si iniziano a fare le prime domande sul futuro e le prime scelte che, il più delle volte, condizioneranno tutta la vita (come, ad esempio, la scelta della scuola superiore da frequentare). Ed è proprio l’adolescente che necessita di più informazioni su sé stesso e sugli altri: all’interno del gruppo delle amicizie è importante essere informati e ricevere suggerimenti riguardo i cambiamenti che quest’età porta – sia fisicamente che emotivamente.

Informazione e disinformazione

L’informazione è, come abbiamo visto, una componente fondamentale del gruppo terapeutico ma anche dell’età adolescenziale; eppure nel mondo contemporaneo non sempre le informazioni rendono l’esistenza migliore. Attualmente, informarsi e informare è necessario e, soprattutto, più facile grazie alla venuta dei media e new media. Bisogna, però, far noto che un’eccessiva quantità di notizie di così facile reperibilità spesso si traduce in una mala-informazione o, addirittura, in disinformazione.

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La manipolazione delle informazioni

Per spiegare meglio questo concetto è possibile far riferimento al linguista Noam Chomsky e alle sue regole sulla manipolazione informativa. Principalmente, i new media hanno, sul nostro cervello, il potere della distrazione attraverso le ondate di informazioni, spesso insignificanti, che impediscono ai cittadini di interessarsi alle conoscenze realmente importanti. Addirittura, secondo Chomsky, i new media sarebbero capaci di creare falsi problemi e innescare, di conseguenza, una certa reazione nel pubblico; ancora, la tendenza delle pubblicità e della televisione di comunicare ai cittadini come se fossero bambini, determina comportamenti privi di senso critico.

Una volta presentate due teorie che potremmo definire opposte la domanda è lecita: quale seguire? L’informazione è giusta o sbagliata? Dare una risposta non è semplice. Yalom sostiene che la conoscenza della malattia ci consente di allontanarci dalla malattia stessa all’interno di un gruppo terapeutico, Chomsky individua nella società contemporanea la presenza della disinformazione: sta all’individuo la capacità di filtrare le notizie, di rielaborarle in senso critico e autonomo. 

Alessandra Del Prete

Fonti

Per ulteriori informazioni: Scienze Umane. Corso Integrato di Antropologia, Pedagogia, Psicologia, Sociologia, Einaudi Scuola, 2012, Pomezia (Roma).

Il processo in psicoterapia di gruppo: costruzione e validazione di una scala per la misurazione dei fattori terapeutici

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