Yalom e gli 11 fattori terapeutici: l’altruismo

Nel mese di maggio una donna del gruppo sulla quarantina, che chiamerò Mary, si rivolse a un’altra donna della stessa età e gli disse che lei si sentiva in colpa, perché non desiderava dei figli e voleva un suo feedback.  La sua compagna di gruppo le rispose che la comprendeva e le parlò di lei, concludendo che ci si può realizzare in tanti modi e che non tutte le donne sentono il richiamo della maternità.[…] L’incontro tra queste due danne è stato molto intenso.[…] La seconda donna vedendo la reazione della compagna alle sue parole si è sentita sicuramente d’aiuto alla compagna. “Scoprire di essere stati importanti per altre persone è un’esperienza ristoratrice che da un forte impulso all’autostima”.

Le parole citate rappresentano la testimonianza di due donne appartenenti ad una terapia di gruppo basata sullo psicodramma. La storia – che sia reale o immaginaria – può essere molto d’aiuto nella spiegazione del quarto fattore terapeutico indicato da Yalom, l’altruismo.

Il fattore dell’Altruismo

Irvin Yalom, come quarto fattore terapeutico, ha indicato il concetto di altruismo inteso sicuramente come l‘aiuto reciproco da parte dei membri del gruppo ma con un significato più profondo: questo fattore permette di sviluppare maggiore autostima attraverso la scoperta di essere utili per qualcuno. Infatti la maggior parte dei pazienti che intraprendono una terapia di gruppo sono accomunati dalla tendenza ad avere poca stima di sé, sono molto concentrate sui loro problemi sentendosi spesso inutili; solo nel momento in cui sperimentano le dinamiche della condivisione e dell’ascolto, tipiche della terapia di gruppo, si conosce la possibilità di poter essere d’aiuto agli altri con il proprio appoggio e le proprie rassicurazioni. Quindi il fattore dell’altruismo non è puramente fine a sé stesso ma funzionale all’acquisizione dell’autostima necessaria per la guarigione del paziente.

Secondo Yalom, l’altruismo inizia a manifestarsi nel corso della terapia, nel momento in cui il gruppo è già ben avviato e i membri si conoscono meglio; inoltre, inizialmente, il fattore si manifesta come offerta di aiuto reciproco, solo in seguito diviene un atteggiamento premuroso verso l’altro.

L’altruismo nella terapia di gruppo non e stato preso in considerazione solo da Yalom ma anche da altri studiosi i quali hanno identificato particolari insiemi di appartenenza di questo fattore. Per Corsini e Rosemberg nell’articolo  “Mechanism of group psychoterapy: Process and Dynamics” esso è definito come fattore emozionale, proprio perchè l’altruismo si presenta come la volontà di aiutare l’altro; Bloch e Crouch lo hanno identificato come fattore comportamentale, che determina il comportamento dei membri all’interno del gruppo; infine, secondo Mackenzie l’altruismo è un fattore di sostegno il quale emerge spontaneamente soprattutto in una fase del gruppo definita di individuazione.

Essere altruisti in psicologia sociale

altruismo
“Belisario chiedere l’elemosina” – Jacques- Luis David

Una volta chiarito il concetto generale di altruismo – e la sua concezione secondo Yalom – e possibile parlare di comportamento prosociale inteso come l’insieme delle azioni volte al bene sociale. Tra i due termini esiste una sottile differenza: infatti, un comportamento prosociale non sempre è considerato altruistico ma potrebbe avere un tornaconto personale. Numerosi sono stati gli studi di psicologia sociale riguardo gli atteggiamenti altruistici e le rispettive motivazioni.

La teoria sociobiologica sostiene la causa “genetica” del comportamento altruistico: partendo dalla considerazione che questo genere di atteggiamento viene messo in atto per un vantaggio personale, secondo la sociobiologia si tende ad essere altruisti verso il gruppo di appartenenza per favorire l’interesse della specie (un esempio potrebbe essere quello del nucleo familiare).

Un’altra prospettiva è quella dell’egoismo sociale, il quale consiste nella ricerca di un beneficio personale nelle nostre interazioni personali dovuto, ad esempio, al tipo di socializzazione ricevuta. Secondo questo concetto anche l’aumento dell’autostima e il miglioramento dell’umore sono considerati forme di beneficio personale e, di conseguenza, l’egoismo sociale si allontana leggermente da ciò che sosteneva Yalom. Al contrario, la prospettiva che più si avvicina a quella della terapia di gruppo è il legame tra altruismo ed empatia, la capacità di mettersi nei panni dell’altro, identificarsi con le sue emozioni. Grazie all’empatia si producono comportamenti a vantaggio dell’altro e in modo disinteressato.

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“Sogno allo specchio” – Fabio Fiorese

La stima di sé stessi

Chi meglio dei grandi scrittori può essere capace di definire l’autostima? Da Seneca a Wilde, da Coelho a Pirandello insieme a tanti altri hanno espresso con famosi aforismi questo concetto, tutti con la medesima convinzione: la stima di sé è necessaria all’allontanamento dei disagi interiori. Per chiarire l’autostima è doveroso parlare di inteso come l’insieme delle idee e degli elementi oggettivi che ognuno di noi ha sulla propria persona che si forma fin da bambini anche – e soprattutto – attraverso il gioco di ruolo. Quello di autostima è sicuramente un concetto collegato ma comunque diverso: esso tiene in considerazione la reazione emotiva a tutte le informazioni che derivano dal concetto di Sé.

William James ha dato una particolare definizione di autostima indicandola come il rapporto tra percepito (il reale concetto di se stessi già citato prima) e il ideale ( tutte le caratteristiche che ci piacerebbe possedere). Più si riesce a far coincidere Sé percepito con quello ideale e più l’autostima sarà alta.

Alla fine di quest’analisi, numerose sono le tesi – a volte simili, altre contrastanti – riguardanti l’altruismo e la stima di sé stessi: tutte sono sicuramente valide e concorrono all’approfondimento di un tema che spesso viene sottovalutato. Nella terapia di gruppo e nella vita quotidiana, essere altruisti non è semplicemente un atto di carità cristiana e non ha come effetto solo l’aiuto verso il prossimo.

Alessandra Del Prete

Fonti

Per maggiori informazioni: Scienze Umane. Corso Integrato di Antropologia, Pedagogia, Psicologia, Sociologia, Einaudi Scuola, 2012, Pomezia (Roma)

Il processo in psicoterapia di gruppo: costruzione e validazione di una scala per la misurazione dei fattori terapeutici

I Fattori Terapeutici Attivati Nel Gruppo Di Psicodramma

Fonti immagini: Google