Piranha: fra assassini e mangiatori di piante

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La efficiente dentatura dei piranha carnivori

Da sempre i piranha, nell’immaginario collettivo, rappresentano gli spietati assassini dei fiumi del Sudamerica, delle macchine fatte per uccidere dotate di potenti mascelle e con denti aguzzi capaci di scarnificare un cadavere in poco tempo. Questo corrisponde a verità solo in parte, in quanto i piranha conosciuti dai più non sono che una delle tante specie che compongono questo gruppo di interessanti pesci. Alcuni di esse sono anche detenibili nei nostri acquari, pertanto analizziamone le necessità e le differenze fra le varie specie.

Piranha carnivori: da pesci sociali a solitari

Serrasalmus nattereri

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Un corretto allestimento per una vasca di Serrasalmus

La specie decisamente più comune e diffusa fra gli appassionati è il Serrasalmus nattereri. Questi piranha sono altamente sociali, tanto che nei paesi di origine, ovvero i fiumi caldi dell’America del Sud, compongono banchi anche di 100 esemplari. In cattività, per via delle dimensioni che raggiungono questi pesci da adulti, è possibile ospitare comunque piccoli gruppi (dai 3 ai 6 esemplari) in vasche che vadano dai 250 litri in su per consentire un ottimale sviluppo fisico e sociale di questi pesci. Le condizioni chimico-fisiche dell’acqua dovranno essere ottimali, con un ph leggermente acido e una temperatura dai 26 ai 28 gradi. Per quanto riguarda l’allestimento, è necessario comporre un ambiente minimale ma perfetto per questa specie, come pochi tronchi e piante principalmente epifite, quali Anubis spp, e piante quali Vallisneria spp. In associazione ad una vasca abbastanza ampia con grosse zone di nuoto è necessario anche un efficiente impianto di filtraggio per mantenere sempre l’acqua in movimento, pulita e ossigenata. Per quanto riguarda l’alimentazione non bisogna cascare nel cliché per il quale, trattandosi di spietati killer, sarebbe necessario immolare prede vive, da pesci a piccoli topolini, a questi animali: oltre ad essere una cosa di pessimo gusto si rischia di contagiare i piranha con le malattie di cui potrebbero essere portatori le prede vive. Un’alimentazione composta da pellet per pesci carnivori, associati a pesce congelato quale latterini, cozze, vongole o seppie, piuttosto, è ideale per il corretto sostentamento di questi animali.

Gli altri componenti del genere Serrasalmus

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Serrasalmus eigenmanni
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Serrasalmus irritans

Se i S. Nattereri sono piranha altamente sociali e diffusi, sono da ricordare comunque anche altre specie di questi pesci, altrettanto interessanti ma meno sociali. Ricordiamo ad esempio il Serrasalmus eigenmanni e il Serrasalmus irritans. La stabulazione, le cure e l’alimentazione sono grosso modo le stesse di quelle dette precedentemente per il Nattereri, ma con l’accortezza di non mettere più di un esemplare in vasca. Gli unici possibili coinquilini di questi pesci predatori americani sono alcune specie di Loricaridi, dei pesci sudamericani corazzati con placche ossee che si nutrono delle componenti vegetali che riescono a trovare nel fondo dei fiumi.

Piranha erbivori? Ebbene sì

Ebbene sì, anche nella famiglia dei terribili e spietati piranha mangiatori di uomini c’è qualche pecora nera. Queste specie sono i così detti piranha erbivori. Fra le specie che annovereremo troviamo i Metynnis argenteus e i Colossoma macropomum.

Metynnis argenteus: dollari d’argento per l’acquario

Noti ai più come “dollari d’argento”, i Metynnis argenteus appartengono alla stessa famiglia dei Serrasalmus ma, al contrario dei loro parenti carnivori, essi sono prettamente erbivori, sviluppando le loro temibili mandibole non in mannaie bensì in forti tosaerba. La loro stabulazione, viste anche le dimensioni che raggiungono da adulti (intorno ai 14 cm di diamentro), è possibile solo in vasche dai 200 litri in su, con una scarna vegetazione ma molti rifugi costituiti da rocce e tronchi con qualche pianta a foglia dura molto resistente. Anche per loro deve essere presente un potente sistema di filtraggio per gli scarti organici. Come alimentazione, pellet e cibo fresco come verdure sono essenziali, da integrare anche con piante acquatiche, come Ceratophyllum demersum.

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I dollari d’argento sono pacifici e possono convivere con altre specie amazzoniche

Colossoma macropomum: un gigante utile

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La particolare dentatura permette ai pacu di nutrirsi dei duri frutti della foresta pluviale

I Pacu, così vengono definiti dagli indigeni i pesci di questa specie, sono dei componenti della famiglia dei piranha prettamente erbivori e frugivori e grazie alle loro abitudini sono utilissimi alla sopravvivenza delle foreste pluviali dell’Amazonia. Quando le acque dei fiumi invadono la foresta nei periodi di piena, scimmie e uccelli lasciano cadere in acqua i frutti di alcune piante che vengono subito mangiati dai Pacu. I frutti vengono digeriti ma i semi contenuti non vengono intaccati dalla digestione, pertanto i pesci, spostandosi di zona in zona e defecando, permettono la eco diffusione dei semi delle piante, permettendo la riproduzione delle piante della foresta pluviale. Per la loro taglia enorme, questi pesci sono detenibili solo da strutture quali acquari pubblici, pertanto non verranno dati cenni sulla loro stabulazione. Nel video seguente osserviamo la creazione di un acquario naturale contenenti specie amazzoniche quali Pacu, Potamotrygon e Arowana:

Stefano Capodanno