Emoglobina glicata: diagnosi del diabete

Il 14 e 15 novembre 2015 sono le Giornate Mondiali del Diabete, una patologia sempre più presente nella società.

emoglobina glicata

Le cause di insorgenza sono varie: ci sono quelle genetiche e autoimmuni, ma anche fattori estrinseci come stress, alimentazione sregolata  e aumento di peso. Per diagnosticare il diabete ci sono numerosi test di laboratorio come il dosaggio della glicemia, il carico orale di glucosio, il rastinon test, il dosaggio dei corpi chetonici, del peptide C e del’insulina, e nei rari casi di diabete di tipo I (autoimmune), il dosaggio di specifici anticorpi; tuttavia molti laboratori preferiscono effettuare il dosaggio dell’emoglobina glicata per il dosaggio e monitoraggio del diabete.

Excursus sull’emoglobina

emoglobina glicata
Struttura dell’emoglobina e del gruppo eme

Prima di parlare di questo importante parametro, bisogna chiarire che cos’è l’emoglobina e a cosa serve. L’emoglobina (Hb) è una proteina quaternaria, responsabile del trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti corporei. Essa è costituita da due catene α e due catene β, definite globine; ciascuna subunità è legata in maniera non covalente a un gruppo eme di tipo B. Questo gruppo è costituito da un atomo di ferro ferroso (2+) che stabilisce quattro legami covalenti con atomi di azoto, un legame con l’azoto dell’anello imidazolico dell’istidina 93, e un sesto legame,  detto di coordinazione che  è disponibile per legare ossigeno. Questa proteina è contenuta nei globuli rossi, che hanno il compito di trasportare l’ossigeno ai tessuti.

Emoglobina glicata: cosa vuol dire?

Dopo aver chiarito alcuni punti sull’emoglobina, adesso bisogna capire che cos’è l’emoglobina glicata. Quando il valore di glicemia è molto alto (>110mg/dl) avviene il fenomeno particolare detto glicazione/glicosilazione. Questa è una reazione non enzimatica e casuale che avviene tra il carbonio carbonilico di uno zucchero (glucosio o fruttosio) e il gruppo amminico di una proteina. la glicosilazione è lo stesso processo, ma risulta essere catalizzato da un enzima. La reazione si realizza in due fasi:

  • formazione di un’aldoimmina labile, detta base di Schiff;
  • riarrangiamento di una chetoimmina detto prodotto di Amadori.

L’emoglobina glicata si forma in un processo di glicosilazione che interessa i gruppi amminici di residui di valina presenti all’estremità N-terminale della catena β. Inoltre la concentrazione di emoglobina glicata è tanto maggiore quanto più elevata è la glicemia media nei 120 giorni che precedono il dosaggio: più è alto il suo contenuto maggiore è il rischio per il paziente di sviluppare complicanze dovute al diabete. per questo motivo il dosaggio dell’emoglobina glicata per la diagnosi ma anche per valutare l’efficacia della terapia. C’è da dire che questo parametro rispetto ad altri è molto più affidabile perché:

  • esso esprime il valore della glicemia media di un lungo periodo e non di un singolo momento;
  • non è influenzato da stress acuti (come ansia da prelievo).

Come si esprime il valore dell’emoglobina glicata?

A partire dall’ottobre 2012 essa viene espressa il millimoli di emoglobina glicata su moli di emoglobina totale. In questo modo è possibile apprezzare meglio le sue  variazioni rispetto al valore percentuale. Ecco i range di considerazione:

  • Tra 20-30 mmol/mol ⇒ il soggetto non ha il diabete;
  • tra 40-47mmol/mol ⇒ condizione da monitorare;
  • al di sopra di 47mmol/mol ⇒ presenza del diabete.

In che modo si dosa l’emoglobina glicata?

emoglobina glicata
HPLC (cromatografia liquida ad elevate prestazioni)

Il dosaggio di questo parametro si fa prendendo sangue intero emolizzato che viene sottoposto ad una cromatografia a scambio ionico per separare l’emoglobina glicata dalle altre frazioni emoglobiniche. La tecnica viene eseguita tramite HPLC, ovvero cromatografia liquida ad elevate prestazioni che garantisce una buona risoluzione del risultato cercato.

RobertaMiele

Bibliografia

D.L. Nelson, M.M Cox -I principi di biochimica di Lehninger – zanichelli Editore.